Capitolo 9

74 5 7
                                    

P.o.v. Julie

Non mi sono girata neanche per sbaglio, ho sempre guardato il panorama e ascoltato la musica.

Dopo quella che mi sembra un'eternità, finalmente arriviamo a destinazione. Un'incognita per me.

Vorrei lasciare il compito di svegliare Daniel a qualcun'altro, ma ovviamente non c'è mai nessuno quando ne hai bisogno...

Armata di volontà, scuoto il braccio di Daniel, ma nulla.

Continuo per un po', finché finalmente si sveglia.

-Cosa c'è? E' successo qualcosa?-

Adesso, direte.. Digli che siamo arrivati, ma no.. Decido di fargli uno scherzo.

-Si. Siamo precipitati in mare, il comandante è morto- dico più seria possibile

-CHE?! STAI SCHERZANDO?!-

-Si- e poi scoppio a ridere

-Lo trovi divertente?- chiede facendo il finto indignato

-Ahahaha sinceramente? Si. Tu no?- chiedo divertita.

Per la prima volta, mi sono divertita con lui.

Hai visto, che in fondo non lo odi? Eh no, vocina. Non mi freghi. E' successo per caso.

-Va beh, io scendo. Siamo arrivati- dico tornando seria

-Ehm, si. Arrivo. Comunque il comandante è mio fratello, quindi se gli fosse veramente successo qualcosa... Beh, non so come avrei reagito..- dice facendosi serio anche lui

-Beh, allora mi dispiace, è stato uno scherzo stupido. Scusa- dico seriamente dispiaciuta

-Non potevi saperlo, comunque stai tranquilla. L'importante è che sia stato uno scherzo. Forza, scendiamo!-

Scendiamo dal jet e annuso l'aria, è completamente diversa da quella piovosa di Londra. Quasi, quasi mi ci potrei abituare, anche se non so dove mi trovo, ma penso che lo saprò presto.

Entriamo in aeroporto e cerco di leggere i cartelli, ma senza successo, ovviamente...

-Daniel, dove siamo?- chiedo

-Beh, tu che dici? Cosa ti viene in mente guardando quelli?- mi indica dei palazzi altissimi e per poco non svengo.

Los Angeles. LOS ANGELES. L O S A N G E L E S.

Cerco di contenere l'entusiasmo, ma fallisco miseramente.

-Non trattenerti. Urla quanto vuoi ahahah-

Di certo, non me lo faccio ripetere due volte e caccio un urlo a dir poco raccapricciante, ma il mio capo, ha detto che posso...

Chi non vorrebbe essere al mio posto?

-Okay, due cose. Primo: Cosa siamo venuti a fare? Secondo: Come facevi a sapere che volevo visitare Los Angeles?- chiedo

-A quale domanda devo rispondere per prima?- chiede divertito

-Entrambe, nel medesimo ordine-

-Va bene, ti rispondo mentre andiamo in hotel o preferisci rimanere qui impalata ancora per molto?- chiede sempre con il sorriso stampato in faccia.

-Andiamo-

Usciamo dall'aeroporto e mi ritrovo davanti agli occhi una macchina, non ne capisco molto, ma è bella.

Ho una macchina, si, ma me l'ha consigliata il concessionario, altrimenti non saprei cos'avrei combinato. Tralasciando questo, mi piace molto. E' nera e alta.

Non ho il coraggio di chiedere nulla a Daniel, specie visto come l'ho trattato appena saliti sul jet...

-In caso te lo stessi chiedendo, è una Range Rover. Bella eh?-

-Vero. Adesso rispondi alle mie domande-

-Okay, allora.. Il motivo per cui siamo qui, lo scoprirai di seguito. Per il fatto del posto, sapevo che ti piaceva viaggiare, ma che non ne hai avuto la possibilità, quindi ho colto l'occasione. Comunque rimarremmo qui per almeno una settimana.-

-CHE COSA? NON MI HAI DETTO NULLA!- urlo

-Lo so e provvederemo-

Lascio cadere la questione e guardo la strada, quando sento:

-Più tardi conoscerai anche mio fratello-

-Se è come te, non ci tengo particolarmente a conoscerlo- dico stizzita

Non mi accorgo di essere fermi con la macchina, finché non sia apre la portiera dalla mia parte e sbuca un bellissimo ragazzo.

-Fidati, io sono meglio. Vieni, ti accompagno- dice quest'ultimo

Come ha fatto a sentirmi?

Accetto la mano che mi porge per aiutarmi a scendere e appena scendo, guardo tutto quello che mi circonda cercando di imprimere il più possibile nella mia testa.

Adoro Los Angeles pur non essendoci mai stata.

Dopo aver ammirato quasi tutto, guardo l'edificio che ho davanti: un hotel.

Entriamo nella hall.

Ed è lì che cominciò tutto.

Non lo avrei mai immaginato, ma dal momento in cui varcai l'ingresso, arrivò la mia fine. In tutti i sensi.

You: The memory of a lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora