P.o.v. Julie
Dio, sto impazzendo.
Sono appena tornata a casa e ho un mal di testa fortissimo.
Non dovevo mangiare il gelato con questo tempo di merda.
Lascio perdere tutto quello che è successo oggi, mi cambio mettendo qualcosa di più comodo e poi mi sdraio sul divano per rilassarmi; accendendo la tv.
Faccio zapping per un po', finché non trovo un film già iniziato: Titanic.
Lo guardo, anche se l'ho visto un milione di volte. Non ho mai pianto.
Quando finisce si sono fatte le 20, decido di prepararmi un'insalata e poi andare a dormire.
...La mattina dopo...
Quando suona la sveglia, sono le 7 precise.
Mi alzo dal letto, preparo i vestiti e vado a farmi la doccia per svegliarmi del tutto; quando esco, mi avvolgo nell'accappatoio e metto solo l'intimo, poi vado in cucina per prepararmi il caffè e nel frattempo che la macchinetta lo prepara, finisco di vestirmi.
Torno in bagno per truccarmi con un po' di mascara e poi asciugo i miei bellissimi capelli neri. Mi piacciono troppo. Metto un po' di profumo e sono pronta. Prendo la macchina ed esco per andare a lavoro.
Devo ammetterlo. Mi piace molto questo lavoro; il capo un po' meno. È un parassita. Non mi lascia libera due secondi, mi segue come un cagnolino e non lo sopporto.
Non mi rendo nemmeno conto di essere arrivata. Scendo dalla macchina e in chi mi imbatto? Daniel.
Ma dai! Non è possibile!!
Faccio finta di non vederlo ed entro nell'edificio. Non faccio in tempo ad entrare in ascensore che lui, ovviamente, entra insieme a me. Faccio per uscire e prendere le scale quando lui mi tiene per il braccio.
-Dove pensi di andare?- chiede
Tiro fuori una scusa a caso
-A prendere la borsa. Me la sono dimenticata in macchina- dico sbrigativa
-Certo, quindi quella che hai alla spalla non è la tua borsa?- chiede divertito
-Che? Ah sì-
Ma che diamine! Una scusa più credibile, Julie? No eh?!
-Proprio non ti piaccio eh?- chiede
Santo Dio quanti è fastidioso!!
-Come capo si, come persona neanche morta. Senza offesa eh- cerco di riparare
-Beh almeno non hai smontato il mio ego di capo. Mi basta per adesso. Comunque oggi non ti voglio in ufficio. Verrai con me.- dice
-Ehm.. Okay. Ma non hai nessun appuntamento oggi- dico facendo mente locale della sua agenda
-Lo so. Ma nel pomeriggio ho una faccenda da sbrigare e vorrei che venissi. Non è vicino, quindi useremo il jet- dice e nel frattempo camminiamo verso il suo ufficio
-Quindi adesso cosa devo fare a parte la pila di roba che ho sulla scrivania?- chiedo
-Avvisare gli addetti che oggi useremo il jet e di prepararlo. Poi fai quello che vuoi, ma ti voglio qui per le 13-
-Va bene- dico e mi rintano nel mio ufficio fino a quell'ora.
STAI LEGGENDO
You: The memory of a life
RomansaTrad. "Tu: Il ricordo di una vita." Lui, un giorno incontrerà una ragazza che lo farà dannare e impazzire come non ha mai fatto nessuna: tra di loro nascerà mai qualcosa? Amore? Odio? Sarà l'ennesima delusione? Lei riuscirà a far cambiare lui? R...