Capitolo 28

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-Oh cazzo- ripete

-Non ti piaccio?-

-Sei bellissima-

Arrossisco leggermente e mi guardo i piedi

P.o.v. Josh

È stupenda. Quel vestito le fascia perfettamente il corpo e i tacchi le slanciano le gambe, già belle di per sé. Rimango imbambolato per un po', finché mi accorgo di averla messa a disagio, è adorabile.

-Beh? Andiamo o no?- chiede

-Eh? Ah si. Andiamo- dico continuando a fissarla

-No aspetta- si ferma

-Ma tu devi uscire così?- continuo

-Così come scusa?-

Le indico il seno -Così scoperta?-

-Ci sarai tu a farmi da bodyguard no?- dice sorridendo

-Altroché- la fisso

-Beh, allora andiamo-

Usciamo dalla hall dell'albergo e saliamo in macchina, già precedentemente fatta portare dagli addetti dell'albergo, non sia mai che Julie cammini su quei trampoli..

Metto in moto e andiamo verso il ristorante.

Allungo una mano verso la gamba di Julie, poi un po' più tranquillo guido senza più staccarla.

Appena arriviamo al ristorante, parcheggio e vado dalla parte di Julie per aiutarla a scendere

-Grazie- mi bacia a stampo

-Prego- aggrotto le sopracciglia

-Non voglio lasciarti il segno del rossetto-

-Adesso non me l'hai lasciato?- chiedo

-No, è matt. Non si sbava ma con te, meglio prevenire- ride

-Mi dai un altro bacetto allora?-

Non voglio di certo rovinarle il rossetto, per adesso...

Annuisce e mi ribacia, poi proseguiamo verso l'entrata

-Buonasera, avete prenotato?- chiede il cameriere

-Si, Kel- rispondo brusco, questo tizio non mi piace

-Prego seguitemi-

Lo seguiamo e ci porta al nostro tavolo. Quando si avvicina alla sedia di Julie per avvicinargliela, lo liquido

-Si va bene grazie, puoi andare. Ciao-

Mi guarda un attimo e poi facendo finta di nulla, va via

-Cosa ti ha fatto quel povero cristo?- chiede Julie

-Ti guardava troppo e voleva spostarti la sedia per guardarti il culo- dico mentre le avvicino la sedia

-E quello lo posso fare solo io- continuo

Scoppia a ridere

P.o.v. Julie

-Sei geloso.-

-Non sono geloso, solo io posso farlo-

-Sei geloso-

-Okay, sono geloso. Geloso da morire. Tu sei mia-

-Lo sapevo già, non c'era bisogno di puntualizzare eh-

Apro il menù, leggo e rileggo ogni pietanza almeno un ventina di volte; sono nervosa.

Josh continua a fissarmi

-Che c'è?- chiedo imbarazzata

-Iniziamo con l'avvicinare la tua sedia più vicina alla mia-

Mi trascina e per poco non perdo l'equilibrio. È matto

-Ho una voglia matta di baciarti- dice poi

-Non devi chiedere, non hai detto che ero tua?- detto questo, le nostre bocche si violentano reciprocamente

Ci baciamo avidamente, come se non mangiassimo da trent'anni e avessimo bisogno uno della bocca dell'altra. Ci baciamo come se le nostre bocche fossero la droga di cui necessitiamo per vivere, come se fosse l'unica cosa per rimanere in vita e respirare. Ci baciamo come se fosse la prima volta e come se fosse l'ultima.

Quando ci stacchiamo, vedo il riflesso dei miei occhi nei suoi: desiderio. Puro desiderio.

Ritorna a baciarmi, finché un continuo borbottio non ci interrompe.

-Desiderate?-

Imbarazzata, apro il menù e ordino la prima cosa che ho a colpo d'occhio. Poi guardo Josh e vedo che con il labiale mi sta dicendo qualcosa, qualcosa tipo "I love you", ma non ne sono sicura, non sono brava nel leggere il labiale.

Dopo che anche lui ha ordinato, mi accoccolo sulla sua spalla e gli chiedo cos'ha detto prima

-Nulla-

-Invece si, hai detto qualcosa ma non sono sicura di aver capito-

-Niente lascia stare, non è importante.-

P.o.v. Esterno

Certo che era importante. Era di vitale importanza per lui farle sapere che l'amava. Ma quello non era il posto giusto, c'era troppa gente. Ed era un bene che Julie non avesse afferrato cosa avesse detto.

Voleva stare tranquillo con la sua ragazza per cenare in pace e poi portarla in un posto.

Lei sapeva di appartenere a lui corpo e anima. Lo sapeva benissimo ma non sapeva come esprimergli il suo amore. E se lui non avesse ricambiato? E se lui non l'avesse più voluta vedere?

E se..?

Dopo quello si disse 'basta'. Non poteva rimuginare su i se e sui ma. Entro quella sera, gli avrebbe detto che lo amava, a costo di perderlo per sempre.

La cena proseguì bene, ridevano e scherzavano come bambini. Erano molto in sintonia e questo lo sapevano entrambi.

Si amavano in silenzio. Si amavano in silenzio da troppo tempo.

Finita la cena, Josh andò a pagare e insieme, tornare alla macchina.

Chiusa la portiera di Julie, Josh fece il giro e si mise al posto di guida. Era pronto per mettere in moto, quando lei lo fermò.

P.o.v. Josh

Allungo la mano verso il blocco di accensione per girare la chiave, quando Julie mi ferma.

-Aspetta. Non voglio ancora andare via. Sono stata bene e non voglio tornare subito in albergo-

-Anch'io sono stato bene, ma non torneremo in albergo.-

-E dove andremo?- chiede curiosa

-Non te lo dico-

-Daiii!!-

-No, non ci metteremo molto. Puoi farcela-

-Uffaaa!!- sbuffa

Sorrido. È adorabile.


CONTINUA...

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