Sotto forma umana, io e mia madre vaghiamo nella notte; siamo arrivate su un ponte, illuminato solo da qualche luce. Sotto di noi c'è l'acqua che riflette le luci del vicino centro di New York; guardo con intensità ogni dettaglio di ciò che mi circonda: sono gl'ultimi istanti che mi rimangono di vita prima di diventare immortale. Il desiderio di tutti è quello di essere immortali, ma posso dire che è una cosa spaventosa: la vita è la stessa, non si ha la gioia di invecchiare insieme alla persona amata e di entusiasmarsi per ogni piccola cosa bella e abbattersi per le piccole difficoltà; finché si sa di avere un tempo limitato nella vita, ogni sensazione, ogni emozione è amplificata perché si è consapevoli che prima o poi finiscono, mentre se si è immortali queste piccole bellezze perdono ogni fascino.
In tutta la mia vita sono stati rari i momenti in cui ho provato sensazioni simili e per questo li apprezzo di più.
Continuo a guardarmi intorno, ad odorare l'aria profumata di neve, quel posto l'avevo già visto... nel sogno, nella premonizione.<<Hai capito ora, piccola mia?>>
<<Sì mamma...>>
Nella borsa ho ancora la foto di Mihael di quando aveva quindici anni, la prendo e la guardo: voglio che questa sia l'ultima volta che lo vedo. Ripenso ai momenti trascorsi con lui, a quanto sono stata felice di vederlo ancora, di sapere che anche lui mi amava... Almeno, così credevo io.
Mi avvicino al margine del ponte e guardo in basso; la mia figura nell'acqua è solo una macchia scura. Per l'ultima volta, vedo Mihael. La presa sulla foto si fa sempre più leggera, ma non riesco a lasciarla andare; sento le lacrime scivolare sul mio viso, la mano mi trema, lo sforzo è immenso, ma la foto non cade, non la voglio lasciare... anche se non mi ha mai amata, io l'ho fatto, l'ho sempre fatto. Delusa da me stessa, rimetto la foto di nuovo in tasca; mia madre si avvicina a me, e mi dice di chiudere gl'occhi. Quando li riapro, sono scalza ed indosso una vesta bianca, come nel sogno profetico. Mi prende per la mano e mi aiuta a salire sulla balustrada del ponte; lentamente, mi lascia la mano.
Guardo davanti a me, non sento più niente, non vedo più niente, so solo che ho paura.
Sento la voce di mia madre che mi dice di farlo e una voce maschile che gridadi fermarmi; il mio cuore sobbalza, quando sento quella voce: Mihael. Voglio lasciarmi cadere prima che mi veda, ma non ci riesco, sono bloccata.
Arriva sul ponte:<<Vera, fermati!>>
<<Per fare la scelta tra me e te, deve comunque morire>>
Nella voce di mia madre, c'è qualcosa di diverso, un pizzico di impazienza e indifferenza...
<<Mihael vai via, ora!>>
<<Anche se vorrei non potrei. Devi fare una scelta tra me, il bene, e tua madre, il male.>>
<<Ho già deciso.>>
<<No, tu non hai deciso Vera.>>
<<Vera, figlia mia, pensa a ciò che potremo fare insieme, a quanto ci divertiremo a creare caos e distruzione in questo patetico mondo! Tu ed io insieme saremo imbattibili!>>
Scoppia in una risata raccapricciante; quelle parole non mi piacevano affatto, non volevo essere "cattiva"...
<<Tua madre ha ragione, Vera; Sì sono un Salvatore, il tuo. A me non importa se vado all'inferno o nel Paradiso, a me importa solo che tu sappia che io ti ho amata veramente. Ti ricordi quando ci siamo baciati per la prima volta? Quando stavamo tornando, ti avevo lasciata sola all'incrocio. Quello è stato il momento in cui ho capito che non ero attaccato a te solo perchè sono il tuo Salvatore, ma perché ti amo. Ho sempre desiderato avere con te un rapporto tra creatura mistica e Salvatore, ma non è accaduto così, perché ti amavo e ti amo ancora Vera. Tu madre ti vuole solo usare per raggiungere i suoi scopi, i suoi piaceri...>>
Mia madre, sentendo queste parole, digrigna i denti.
Sono stufa di stare a sentirli litigare; ora sono anche confusa, non so più che cosa dovrei fare...<<Vera, non è necessario che tu debba decidere ora, possiamo vivere insieme, come una coppia normale per molti anni ancora.>>
Precipito nel vuoto.
Il vento mi colpisce il viso.
L'acqua mi rapisce il corpo.
Affogo...
Quando riapro gl'occhi, non sento nessuna differenza; mi guardo e vedo il mio vestito sia bianco che nero. È come un piccolo universo indossabile: i colori non sono fermi, si muovono formando spirali e forme astratte. Guardo i capelli e sono sia bianchi che neri e penso che anche gl'occhi siano uno di un colore e l'altro di un altro.
Mihael piange, mia madre sorride.<<Figlia mia, per decidere da che parte stare dovrai solo andare nella direzione, o mia o di quel individuo, e dire "ho deciso, scelgo te." È molto facile e non sentirai nessun dolore quando ti trasformerai.>>
Volgo il mio sguardo verso Mihael; il telefono gli squillava:
<<Rispondi>>
Mi guarda e lentamente prende il telefono e risponde.
È Amy.
Mihael ha giusto il tempo di dire qualche parola, quando gli prendo il telefono e lo lancio nel vuoto.<<Tu non mi hai mai amata, mi hai mentito e ti sei approfittato di me! Pagherai per questo!>>
<<Vera, sì all'inizio ero attaccato a te solo per il fatto di essere il tuo Salvatore, ma poi... è impossibile non innamorarsi di te. Passando il tempo con te, ho capito che non ero più legato a te come Salvatore... ti amavo e ti amo anche adesso. Vera...>>
Ha allungato le mani per prendermi il viso tra le mani, ma io mi sono tirata indietro.
<<No, no, NO.....>>
Mi rifiuto di credere; dalle mia mani esce un fascio luminoso che colpisce Mihael. Cade a terra, ma si rialza a fatica; sta davanti a me, il suo sguardo intrappolato nei miei occhi e i miei nei suoi. Voglio fermarmi di fargli del male e correre da lui, ma dentro di me c'è qualcosa che mi impedisce di farlo, qualcosa che mi spaventa; lo colpisco di nuovo. Questa volta ci ha messo più tempo per rialzarsi da terra, ma come prima non fa nulla per fermarmi; il suo viso è sporco e le sue lacrime lasciano delle scie sulle sue guance: questo amplifica il nostro dolore.
<<FAI QUALCOSA!!!>>
Grido con tutta la forza, ma lui scuote leggermente la testa. Mia madre mi dice di smetterla e di venire da lei, ma non posso fermarmi, voglio ferirlo come lui ha ferito me, ma allo stesso tempo non voglio, perchè lui ha curato ogni singola ferita che avevo. Devo capire se l'amore che provo per lui è superiore al mio istinto di ucciderlo; per la terza volta, lo colpisco, ma questa volta non si alza più. Nello stesso momento in cui Mihael è caduto a terra, ho sentito una sensazione orribile dentro di me: qualcosa di vitale si è rotto, un vuoto che non posso colmare, una sensazione che non mi lascia vivere quando sono già morta.
Ho fatto la mia decisione.Corro da Mihael, mi inginocchio sul suo corpo e gli tengo la testa tra le mani:
<<Scusami, scusami, scusami... non lasciarmi... ti amo.
Mihael, io ho scelto te, io voglio te.>>Stava per lasciarmi per sempre, quando mi ricordo ciò che avevo letto in un libro: se bacio una persona di sesso opposto al mio nel momento in cui esala il suo ultimo respiro, allora si trasformerà in AngeloDemone.
Lo guardo negl'occhi e spero che non sia l'ultima volta che lo faccio; chiudo gli occhi e racchiudo le sue labbra nelle mie. Sento il mio cuore battere, mia madre gridare e il cuore di Mihael affievolirsi.
Vengo strattonata da qualcuno, ma non ho la forza di reagire: ho ucciso Mihael.
Quella stretta minacciosa, si trasforma in un abbraccio; apro gl'occhi e vedo Mihael.
Sentiamo mia madre gridare dalla furia:<<No, non finirà qui! Verrò a cercarvi e allora avrò la mia vendetta!>>
STAI LEGGENDO
Io sono Vera...
FantasySono Vera. Posso sembrare una ragazza semplice, timida e introversa. La mia vita mi sembrava normale, come quella di tutti, tranne per un piccolo particolare: sono speciale, o così mi ritengo io. La mia vita non è mai stata facile, ma c'è qualcosa...