CAPITOLO 2

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Ero in una casa... non era piccola ne grande, ma accogliente. Mi guardavo intorno, smarrita. Mi chiedevo solo dove era il mio Mihael.

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Il tempo passava e i miei genitori adottivi mi trascuravano e mi minimizzavano. Non avevo molti amici, anzi ne avevo solo una: Misa. Lei era un anno più grande di me: era tutta particolare e schizzata.
Quando avevo sei anni mio padre adottivo se ne andò di casa lasciando me e Touko sole. Lei divenne ancora più incurante della mia presenza...
Sempre in quell'anno lei sparì per nove mesi lasciandomi in un collegio femminile

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All'età di quindici anni avevo già finito il liceo. Ai miei occhi la mia intelligenza era solo un difetto: riuscivo a vedere tutti i problemi che ci sono al mondo.
Un giorno mia madre mi mandò a fare la spesa dall'altra parte della città.
Quando ritornai a casa, provai ad entrare, ma la porta era chiusa. A terra, davanti alla porta, c'era un biglietto. Lo aprì:

Non sono mai riuscita ad accettarti come mia figlia... sei sempre stata così strana e inquietante... mi spaventavi.
Tu non sei fatta per amare.
Ti volevo dire solo una cosa...
In realtà io conoscevo tua madre...

Era la mia sorella gemella. IO SONO TUA ZIA, VERA. Per quanto riguarda Aaron, lui è tuo padre. Quando tua madre ti ha lasciata nell'orfanotrofio, tuo padre non era d'accordo. Così chiese a me di adottarti insieme a lui. Ma lo sai... se non c'è amore le cose non sono destinate a durare in eterno... così lui ti lasciò...
Questo è quanto ho da dirti. Non venire a cercarmi. Addio
Touko》

Le lacrime intanto sgorgavano come da una sorgente, impetuose, ribelli, dolorose...
Mia madre mi aveva cacciata di casa...

Io sono Vera... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora