Dalle mani di mia madre, inizia a formarsi un fascio luminoso: si sta preparando per colpirci.
Ora che Mihael è morto, anche lui ha le ali ma non è ancora capace a volare; pochi istanti prima che ci colpisse, lo prendo per la mano ed iniziamo a volare. Non ho mai volato così veloce in vita mia, sono come un fulmine; sento Mihael ansimare dietro di per via dello sforzo, ma non posso fermarmi: dobbiamo fuggire il più lontano possibile.
Devo fermarmi in un campo nella lontana periferia di New York; atterro dolcemente a terra mentre Mihael cade bruscamente. Lo aiuto ad alzarsi in piedi; non ci parliamo e non ci guardiamo.<<Mihael, siamo morti?>>
Rompo il silenzio.
<<Si>>
Mi porto una mano alla bocca: mi viene da piangere; anche se lui è con me, l'ho ucciso...
<<Torniamo e affrontiamo tua madre>>
<<Ma...>>
<<Nessun ma. Tu mi hai ucciso e io decido.>>
Ha un'espressione un po' scocciata; gli allungo la mano per aiutarlo a volare, ma lui la scosta. Annuisco con la testa e mi alzo in volo.
<<Non rimanere indietro.>>
Dopo aver detto questo, come una freccia, arrivo ad un'altezza incredibile; vedo Mihael annaspare.
<<Serve una mano?>>
Grido io.
<<No>>
Risponde lui un po' meno convinto.
Mi giro e inizio a volare in direzione del ponte da cui mi sono uccisa; vedo il corso del fiume e lo seguo, andando nella direzione opposta della corrente. Guardando in basso, vedo una minuscola macchia bianca sulla riva del fiume; cado in picchiata verso quella macchiolina bianca e più mi avvicino, più mi rendo conto che avevo ragione: sono io... il mio cadavere.
Il mio viso e la mia pelle sono macellate per via dei rami e delle pietre; vedo le mie unghie: alcune intatte, altre rotte, altre non ci sono. Non voglio lasciare il mio corpo così: lo prendo in braccio e lo adagio sulla riva, con le gambe unite e le mani appoggiate sul petto; gl'occhi sono aperti: li chiudo con la mia mano.
Nella mia mano compare una rosa bianca; la poso tra le mani inanimate. Sistemo ancora un po' il mio corpo: tiro più giù la camicetta da notte bianca, sistemo la spallina e scosto una ciocca dal mio viso; prendo poca acqua dal fiume e pulisco le macchie di fango che ci sono sul mio corpo ghiacciato e sulla camicetta.
Quando sono finalmente pronta per andare, vedo Mihael che mi guarda.<<Ti ho vista che stavi qui. Pensavo che avresti avuto bisogno di me, visto che è difficile vedere il proprio cadavere...>>
<<Sì, è difficile...>>
Mi asciugo la lacrima che scende sulla guancia; Mihael mi abbraccia e mi bacia la testa, poi si avvicina al mio cadavere e si inginocchia: prende una mano e mette l'anello di fidanzamento al dito.
<<Okay, ora possiamo andare>>
Sono sorpresa dal suo gesto; sta per spiccare il volo, ma lo fermo. Faccio per aprir bocca ma mi interrompe:
<<Ne parliamo dopo.>>
Annuisco con la testa e ci dirigiamo insieme verso il ponte; ad aspettarci, c'è il cadavere di Mihael, ma mia madre è sparita. Mi guardo intorno per vedere se non si è nascosta da qualche parte, per coglierci di sorpresa, ma non c'è; mi giro verso Mihael e lo vedo chino sul suo cadavere: anche lui lo sta sistemando. Mi avvicino a lui e gli metto una mano sulla spalla; mormoro qualcosa:
<<Mi dispiace...>>
Lui non risponde.
Sentiamo delle voci avvicinarsi al ponte; anche se non ci vedono, ci spostiamo da vicino il corpo. Appena mettono piede sul ponte, uno degli uomini chiama la polizia; in pochi secondi, arrivano la polizia, i detective e l'ambulanza. Dopo poco tempo i paramedici constatano il decesso; vediamo che caricano il suo cadavere in un camioncino e lo portano via.
Dopo quasi un'ora che stiamo lì ad osservare i detective, sentiamo una chiamata radio: dicono che hanno rinvenuto un'altro cadavere a circa 1,5Km dal ponte. Una squadra di agenti si dirige verso il luogo; Mihael mi prende per mano e voliamo insieme fino al luogo dove avevo lasciato il mio cadavere. Prima che arrivassimo, il mio corpo era già diretto verso l'ospedale di New York;<<Vuoi andare?>>
Chiedo a Mihael; lui annuisce.
-
Vedere il proprio corpo steso su un tavolo per le autopsie fa un certo effetto, forse di più di quando l'ho visto nel fiume con la testa immersa nell'acqua. In un contenitore, ci sono gli oggetti che Mihael aveva con sé quando è morto; vicino al mio non c'è nulla.
Un medico e un detective entrano nella stanza.<<La prima vittima è un uomo bianco, di ventuno anni, capelli biondi e occhi azzurri, alto 1,84 e 76kg. Il suo nome era Mihael Jones.
La seconda vittima era una mia collega. Donna bianca, diciannove anni, occhi azzurri e capelli neri, alta 1,59 e 46kg. Sapevamo che si chiamava Nicki Smith, ma abbiamo scoperto che è un nome falso: si chiamava Vera Stone. Al dito ha un anello di fidanzamento, il suo fidanzato era Mihael Jones, lo confermano sia l'incisione dei nomi dentro l'anello sia gli amici intimi di Vera. C'è una cosa che non capisco... Lei ha sempre avuto i capelli castani ed ora sono neri... naturali, non tinti...>><<Probabilmente si tingeva i capelli di castano.>>
Esco dalla stanza; non riesco più a stare lì dentro e asentire la loro conversazione. Anche Mihael esce dalla stanza:
<<Andiamo a casa.>>
<<Dove? Lei sa dove sono le nostre case...>>
<<Non preoccuparti, dovevo proteggerti prima e lo farò anche adesso.>>
-
Mi ritrovo dentro una casa, nei quartieri più periferici di New York; Mihael ha anche questa casa.<<Qui non dovrebbe trovarci.>>
<<No...
Mihael ti devo parlare. Non so cosa mi sia preso in quel momento ma... non so come chiederti scusa, ti ho ucciso...>><<Non mi hai ucciso, mi hai dato la possibilità di stare con te per sempre.>>
Come fa ad avere sempre le parole giuste da dirmi?
Piango come una bambina spaventata dai tuoni di un temporale; si mette vicino a me e mi abbraccia e mi accarezza la testa con una mano. Mi rendo conto che non mi sono ancora specchiata, per vedere se ci fosse qualcosa di diverso; mi alzo e mi specchio: tutto è come le altre volte, solo che la collana è sparita, ma al suo posto e comparsa una coroncina con un piccolo ciondolo che pende sulla fronte. Mi trasformo nella forma umana e con mia grande sorpresa, i capelli sono tornati castani nocciola; intanto, anche Mihael si è trasformato nella forma umana. È sdraiato a pancia in su sul letto; mi metto vicino a lui e appoggio la testa sul suo petto, ma il cuore non batte più.
![](https://img.wattpad.com/cover/80897110-288-k904337.jpg)
STAI LEGGENDO
Io sono Vera...
FantasySono Vera. Posso sembrare una ragazza semplice, timida e introversa. La mia vita mi sembrava normale, come quella di tutti, tranne per un piccolo particolare: sono speciale, o così mi ritengo io. La mia vita non è mai stata facile, ma c'è qualcosa...