Mi guardavo intorno: provavo ad immaginarmi le vite di quelle persone ,se erano felici, i loro problemi, i loro pensieri...
Ritornai sui miei passi; guardai fuori dalla finestra dell'aereo e pensavo a come suonava il mio nuovo nome: Nicki Smith. Mi sarei presentata a tutti come Nicki Smith, la vecchia Vera Stone, se n'era andata via. Per sempre.
Dovetti rinunciare al mio nome per precauzione; avevo paura che il Maestro sarebbe riuscito a trovarmi. Con un nome diverso, gli avrei reso le cose più difficili .Così avrei avuto più tempo per dileguarmi e diventare invisibile alle luci del mondo.
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Il volo durò nove ore e mezza; appena scesa dall'aereo presi un taxi e, in meno di venti minuti, arrivai al mio appartamento a Manhattan.
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L'appartamento mi piaceva molto, ma le stanze che preferivo erano il salotto e la camera da letto. Avevano delle vetrate enormi, grandi quanto delle pareti intere; vedevo il flusso delle luci scivolare sulle strade, guardavo i grattacieli, le persone da quell'altezza sembravano minuscole... solo così mi resi conto di quanto siamo fragili e impotenti; per quanti sforzi una persona faccia, le nostre imprese, i nostri traguardi, saranno dimenticati dal mondo. Ripensai a ciò che avevo letto nei libri, era impossibile che fossi destinata ad un simile compito.
Con me non avevo portato molte cose: qualche vestito, il mio computer, qualche libro e la foto di Mihael. La presi e la guardai... la appoggiai alla finestra ed iniziai a guardare le persone: mi piaceva immaginare che magari quella persona, fosse veramente lui.
Potevo sembrare "ridicola" ad amare una persona che non vedevo da quasi sedici anni, ma lo amavo perchè sentivo che era stata l'unica persona che abbia mai tenuto veramente a me.
Ero molto stanca, così mi misi a dormire; il giorno dopo avevo molte cose da fare.
La mattina seguente, mi svegliai intorno alle dieci; iniziai a ridere da sola. Potevo finalmente iniziare a vivere la mia vita, felice e serena, come la volevo io. Restai a letto per un'altra mezz'oretta, e pensavo a cosa succedeva alla Valle: se si erano resi conto della mia assenza, se mi stavano cercando e a cosa pensava il Maestro. Mi resi ben presto conto che non mi interessava affatto della mia vecchia vita; dovevo prepararmi per uscire, dovevo comprarmi dei vestiti e qualcosa da mangiare. Per mia fortuna, l'appartamento l'ho affittato già ammobiliato.
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In un'ora fui pronta per uscire.
Stavo camminando per le strade di New York e la sensazione era fantastica: mi sentivo bene, viva e felice! Entrai nei negozi e comprai ogni cosa che mi piaceva: vestiti, scarpe, trucchi...
Avrei iniziato a seguire i corsi di medicina tra due settimane, durante quel periodo volevo essere spensierata e fare ciò che volevo.
Arrivata a casa, spacchettai le buste e iniziai a provare tutti i vestiti e le scarpe, mi truccai e mi divertivo, quando sentii bussare alla porta. Una sensazione di panico mi assalì, ma pensai che non poteva essere il Maestro: era impossibile che fosse già riuscito a trovarmi. Mi feci coraggio e aprii la porta; era una ragazza, non tanto alta, snella, con capelli biondi e gli occhi verdi. Aveva un sorriso stampato sulla faccia, e sempre senza smettere di sorridere, mi disse che si chiamava Tory. A mia volta, mi presentai con il nome di Nicki; disse che era la mia vicina di casa e che voleva fare conoscenza con me. La invitai ad entrare per conoscerci meglio; due ore trascorsero in un batter d'ali. Mi sentii benissimo in sua compagnia; ero felice: stavo lì da meno di un giorno e già avevo fatto nuove conoscenze.
Prima di andarsene, mi invitò ad uscire con lei, per fare una paseggiata e per aiutarmi a conoscere meglio la mia nuova città. Accettai volentieri.
Due ore dopo che Tory se n'era andata, sentii bussare alla mia porta; pensai fosse un altro vicino di casa che era venuto a presentarsi. Ma mi sbagliavo. Quando aprii la porta non c'era nessuno. A terra c'era una lettera; la aprii. Era scritto a macchina: "Ben venuta a New York, Vera. Ti stavo aspettando".

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Io sono Vera...
FantasiaSono Vera. Posso sembrare una ragazza semplice, timida e introversa. La mia vita mi sembrava normale, come quella di tutti, tranne per un piccolo particolare: sono speciale, o così mi ritengo io. La mia vita non è mai stata facile, ma c'è qualcosa...