CAPITOLO 36

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<<Vera, ma che posto è questo?>>

<<La biblioteca delle creature mistiche.>>

Dopo essere entrati dentro, mi rivolgo a Tory e Vince:

<<Voi due andate da quella parte, io e Mihael da quell'altra.>>

Tory e Vince si dirigono verso la parte che ho indicato; prendo Mihael per mano e lo conduco tra gli scaffali.
Mi alzo in punta di piedi per leggere meglio i titoli; penso che il libro che sto cercando, abbia un titolo in codice. Sento Mihael parlarmi:

<<Ti è piaciuta la mia poesia?... e il  libro?...
Vera, dobbiamo parlare. Siediti qui...>>

Mi fa segno di sedermi sulla sedia adiacente alla sua; mi avvicino circospetta e dubbiosa.

<<Quando stavi alla Valle, nell'ultimo periodo vedevi sempre una persona vestita di nero... quello ero...>>

<<Sì lo so, eri tu. Anche quello nelle registrazioni di casa mia; lo so e... ti ho perdonato Mihael. Ti ho perdonato perchè ho scoperto che sei tu.
...
Cosa intendi con la poesia e il libro?>>

Lo guardo incuriosita; non mi aveva mai scritto una poesia e non mi aveva mai regalato un libro. Il suo sguardo è basso, non riesco a decifrare il suo stato d'animo; chiudo gli occhi e ripenso.

<<Mihael, eri tu quello che mi ha scritto quella poesia, che mi ha regalato quel libro e che ha posato quella rosa sul mio banco di scuola?>>

<<Non sapevo più cosa fare per attirare la tua attenzione, okay? Non potevo più entrare dentro casa tua perchè ti avrei persa se avessi continuato così... allora ho deciso di avvicinarti in quel modo, fino a quando non ti sono venuto contro quel giorno.>>

Con uno scatto fulmineo, si alza dalla sedia e si allontana; lo seguo con lo sguardo, ma non mi muovo. Per qualche giorno sembrava il Mihael di prima, ma da quando è avvenuto quel fatto, non è più lo stesso, è diverso, è cambiato; sta con le spalle contro la libreria, mi rivolge la schiena. Mi alzo dalla sedia e inizio a cercare il libro che desidero così ardentemente; anche se mi piace leggere i titoli dei libri uno per uno, uso i miei poteri per trovarlo. Sta sull'ultimo scaffale dell'ultima fila sull'ultimo ripiano.
Ho deciso: lascerò Mihael in pace, potrà fare ciò che vuole e non dovrà più stare accanto a me se non è felice; mentre sto pensando a questo, Mihael mi abbraccia e balbetta qualcosa:

<<Scusami... di nuovo...>>

Mi sta baciando il collo, ma io mi stacco da lui e mi dirigo verso il punto in cui ho "visto" il libro; sento una forte presa al polso, dalla mia bocca esce un lamento. Mi giro e vedo Mihael:

<<Devo ancora imparare a gestire i miei poteri e la mia forza; vengo anche io.>>

Mi giro e non gli rispondo; se continuo a fare così, si stancherà di me, mi lascerà e vivrà la sua vita. Felice.

Ho il libro tra le mani; ho una sensazione strana. Sto per aprirlo, ma Mihael me lo strappa dalle mani; non faccio in tempo a dire nulla, che mi ritrovo contro il muro.

<<Sei molto intelligente Vera, ma ti sei dimenticata un piccolissimo particolare: io posso leggerti il pensiero se tu non me lo impedisci. Io sono felice con te e qualsiasi cosa farai non ti abbandonerò mai; dovrai accettare quest'idea.>>

Sono molto stupida... come ho potuto dimenticare una cosa simile?
Mi spinge ancora di più contro al muro:

<<Non dimenticare che io ti amo Vera.>>

Con queste parole si sposta da me e si mette seduto al tavolo, prende una sedia anche per me e mi guarda; ancora confusa dalla situazione di prima, mi siedo al tavolo ed apro il libro. Il libro non è scritto nella lingua mistica, non è scritto in nessuna lingua: è una sequenza di numeri. Solo i più intelligenti e i più astuti potranno godere dell'aiuto di Shyla; non riesco a concentrarmi sui numeri perchè Mihael occupa tutti i miei pensieri.
Il bacio che non mi ha dato prima, me lo dà adesso; le sue mani sono intrecciate nei miei capelli, il suo respiro si confonde con il mio... dopo poco tempo lo scosto da me con dolcezza e mi allontano.

<<Tory, Vince! Abbiamo trovato il libro! Possiamo tornare a casa.>>
-
Sto semi sdraiata sul divano, sommersa da coperte tutte rigorosamente rosa accesso; in una mano tengo il libro, mente nell'altra una tazza di thè bollente. È già notte inoltrata e Tory sta dormendo, credo che anche Mihael stia dormendo;

<<Allora, qualche idea?>>

Sussulto sentendo la voce di Mihael alle mie spalle; mi giro e lo guardo: nella notte i suoi occhi sono ancora più azzurri e il suo sorriso ancora più perfetto. Continuo a sentirmi in imbarazzo in sua presenza; anche lui si infila sotto le coperte e avvicina il suo corpo al mio.

<<Credo che questo divano sia troppo piccolo per due persone.>>

<<Non preoccuparti Vera. Lo facciamo bastare.>>

Di certo il suo modo di parlare non mi faceva sentire più a mio agio, anzi, peggiorava le cose.

<<Dobbiamo trovare una chiave di lettura per questa sequenza di numeri.  Sicuramente il testo sarà nella lingua mistica.>>

<<Prima di scoprire la chiave di lettura di questo libro, devo ritrovare quella del tuo cuore, perchè credo di averla persa.>>

<<Mihael... ti prego, aiutami a capire cosa c'è scritto in quel libro. E dopo pensiamo a noi due, okay?>>

Mi pento subito delle mie parole, Mihael prova ad avvicinarsi a me ma io continuo a respingerlo; poso il libro e la tazza di thè su un mobiletto vicino al divano. Mihael sta per alzarsi ma lo trascino verso di me e lo bacio;

<<Okay, forse dobbiamo parlare un po' di noi.>>

Mi sorride e mi abbraccia;

<<Okay>>
-
La mattina mi risveglio nel letto della stanza degli ospiti; l'ultima cosa che mi ricordo è che stavo parlando con Mihael. Mi stropiccio gli occhi e mi lamento; la mattina non mi piace proprio. Dopo essermi svegliata un po', mi guardo intorno nella stanza: Mihael non c'è. Mi alzo dal letto e indosso una camicetta, non ricordo di averla messa la sera prima; vedo Mihael seduto al tavolo della cucina che fissa il libro. Mi avvicino a lui e mi siedo sulle sue gambe, lui mi cinge la vita con le braccia, ma appena sento il profumo dei pancakes mi alzo e mi prendo un piatto; inizio a mangiarli con voracità e vedo Mihael sorridere divertito.

<<Che cosa c'è? Ho fame e freddo.>>

<<Sei buffa. Ora vai a metterti qualcosa di più pesante e torna qui a darmi una mano.>>

Dieci minuti dopo, sto seduta sulle gambe di Mihael e mangio pancakes.

<<Mihael...>>

<<Vera...>>

Sorridiamo e ci abbracciamo: abbiamo trovato la soluzione.

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