Eravamo di ritorno dalla vacanza a L.A. . Ero sola a casa; avevo sonno ed ero tremendamente stanca, così mi avviai verso la camera da letto. Dentro la stanza c'era un gran gelo... notai che la porta-finestra del balcone era spalancata; scocciata per il freddo e per la stanchezza, mi avvicinai per chiudere la finestra.
Sentii un forte dolore e mi resi conto che ero a terra, e c'era un peso sopra di me che m'impediva di alzarmi; provai a dimenarmi, ma sentii la lama fredda del coltello sulla mia gola. Rimasi immobile e tentai di pensare a cosa fare; con una mossa riuscii a liberarmi dalla presa e a ribaltare la situazione. Iniziai a colpirlo con il pugno più e più volte sul viso, con tutta la mia forza, fino a quando non sentii un dolore lancinante alla gamba; era riuscito a prendere il coltello e piantarmelo nel polpaccio: il dolore era straziante. Estrassi il coltello ed iniziai ad accarezzargli il viso con la lama insanguinata; aveva una maschera, gliela tolsi. La sorpresa fu immensa nel vederlo: era JJ. Essendomi distratta, mi colpì alla testa e caddi rovinosamente su un lato; alle mie spalle udii una voce che non avrei mai pensato di risentire:《La voglio viva.》
Il Maestro. Dopo tutto quel tempo trascorso, pensavo che si fosse dimenticato di me; pensai tra me e me: se mi vuole, mi avrà solo morta.
Per passare al Maestro, dovevo prima sistemare JJ; gli piantai il coltello nella mano e, con i pugni, lo colpii alla testa fino a quando non sentii che smise di respirare.
L'odio nei confronti di quella persona erano tali da trasformarmi in un mostro... avevo ucciso una persona...
Il Maestro, allora, si avvicinò a me, ma prima si girò per vedere alle sue spalle; quel ragazzo, con la tunica nera... Era tornato anche lui. Riuscivo a vedergli solo la parte inferiore del viso, quel suo sorriso viscido. Fece dei passi, fino a quando non fu completamente illuminato dalla luce; il mio cuore si fermò nel petto: era Mihael. La stessa persona che mi fece star male per tutto quel periodo, per via di quei messaggi, delle registrazioni delle telecamere, dei regali... odiavo chiunque fosse stato a farlo, ed ora scoprivo che era stato lui. Il suo sguardo era pura pazzia, guardava negl'occhi il Maestro, e ad ogni passo che Mihael faceva, lui indietreggiava.
Questo significava che Mihael sapeva tutto della mia vita, e mi aveva mentito in quel modo...
Il cuore prese a battere all'impazzata, sentivo il mio corpo andare a fuoco, per poi vedere la mia immagine riflessa nello specchio: capelli, occhi, vestiti, tutti completamente neri. Con le mie mani bianche e affusolate e con le mie unghie nere, presi per il collo il Maestro e strinsi, affondandogli le unghie nella carne. Il sangue gli gocciolava e ad ogni parola che diceva, stringevo sempre di più la presa, fino a quando non gli spezzai il collo. Lo lasciai cadere a terra, privo di vita, e mi avvicinai a Mihael, viso contro viso; mentre parlavo oltre che alla mia vice ce n'era un'altra di sottofondo: una voce gutturale. Gli dissi che se l'avrei visto ancora una sola volta, anche per strada, quelli sarebbero stati i suoi ultimi istanti di vita; mentre dicevo questo, intanto, mi sfilaavo l'anello dal dito e glielo tirai in faccia. Mi avvicinai alla finestra e mi lasciai cadere; volai come un fulmine fino a casa mia.
Quando ero entrata, avevo infranto i vetri delle finestre provocando un gran frastuono; mi trasformai nuovamente in umana e corsi sul letto a piangere... mi addormentai profondamente...Sto sul letto... il cuscino è bagnato e le guance sono rigate... ho fatto un incubo, sono felice... avevo ripensato alla mia vita, a tutto quello che mi era capitato... al dolore e l'amarezza di aver perso la persona più importante nella mia vita infernale: Mihael... il mio dolce e caro Mihael.
Non posso più fidarmi di lui: l'ho perso e lui ha perso me.
Mi alzo dal letto e mi guardo allo specchio: i miei capelli non sono più castani e mossi ma neri e lisci.Il momento è arrivato, sono pronta a fare la mia decisione. Ho ripensato a tutta la mia vita e qualsiasi cosa abbia fatto sono sempre stata inghiottita dal male e dalla sofferenza.
Mi sdraio di nuovo sul letto e vedo apparire mia madre, con i tratti umani: sono identica a lei. Si avvicina a me e si siede sul letto; mi asciuga le lacrime con le sue mani calde e mi dice:<<Per questo volevo allonatanarti da lui, perchè sapevo che ti avrebbe fatto soffrire.>>
<<Lo so mamma...
Ho preso la mia decisione, sono pronta a compiere il mio destino, ma ho paura... non lasciarmi, rimani con me, ti prego...>><<Da adesso non ti lascerò mai più Vera. Potrò essere finalmente la mamma che hai sempre desiderato.>>
Anche lei aveva sbagliato nell'abbandonarmi, ma l'ho perdonata. Nella testa mi frullano le parole che mi aveva detto il Maestro: cosa non l'aveva lasciata vivere?
Ho deciso di chiederglielo.<<Mamma, il Maestro aveva detto che c'era qualcosa che non ti lasciava vivere, cos'era?>>
<<Il dolore, piccola mia, il dolore.>>
Mi porge un libro. Lo apro ed è nella lingua delle creature mistiche; il titolo è: Il Salvatore.
Inizio a leggero con avidità;"I Salvatori non fanno parte dei Ranghi delle creature mistiche. Sono solo degli esseri umani incaricati di sorvegliare e proteggere delle creature altrimenti troppo pericolose e distruttive per entrambi i mondi. Gli esseri umani in questione, se falliscono il loro compito finiscono all'inferno, se invece li guidano sulla retta via salvando i Mondi, verranno accolti nel Paradiso.
I Salvatori si riconoscono dal loro comportamento: sin da bambini, sono molto attaccati alla persona a cui devono badare. Quando sono piccoli, non sono a conoscenza del fardello che devono portare, quindi spiegano alla creatura che proteggono che il loro attaccamento è dovuto all'amore. Sono rari i casi in cui una creatura mistica e un Salvatore sono innamorati veramente, ma è possibile."Mihael non mi ha mai amata, mi ha sempre illusa...
<<Vera, tuo padre è un Salvatore ed io l'ho amato con tutta me stessa e oltre, ma lui amava mia sorella. Quando l'ho capito, il dolore mi stava uccidendo lentamente così ho deciso di velocizzare le cose.
Vera, Mihael non ti ama e non ti ha mai amata; si è sempre comportato così con te perché è il suo dovere.>>Ora capisco il gesto della mamma, neanch'io posso vivere sapendo che la persona che ho cercato e amato incondizionatamente per tutta la vita non prova gli stessi sentimenti.
Sì, è giunto il momento.
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Io sono Vera...
Viễn tưởngSono Vera. Posso sembrare una ragazza semplice, timida e introversa. La mia vita mi sembrava normale, come quella di tutti, tranne per un piccolo particolare: sono speciale, o così mi ritengo io. La mia vita non è mai stata facile, ma c'è qualcosa...