CAPITOLO 3

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Non riuscivo a crederci... mi aveva lasciata... che cosa potevo fare? Dove potevo andare? ... Misa...
Corsi fino alla sua casa, a poche strade distanti dalla mia, iniziai a bussare con frenesia alla porta, fino a quando sua madre non mi aprì. Ero ancora sconvolta e mi chiese cosa fosse successo; io riuscì solo a dire 《dov'è Misa?》. La madre mi rispose che se n'era andata: aveva trovato un lavoro come modella.
Sentendomi dire quelle parole, senza aggiungere altro, iniziai a correre il più in fretta possibile, fino a quando non arrivai al fiume. Andavo lì quando avevo bisogno di stare da sola e di pensare. Le mie lacrime cadevano nell'acqua... creavano delle piccole onde. Vedevo il riflesso del mio viso... in quel momento mi odiavo... diedi un pugno nell'acqua, esattamente dove c'era il mio riflesso. Distolsi lo sguardo dall'acqua. In quel momento vidi un uomo. Era vestito in modo strano e mi guardava con nostalgia. Mi ricordo ancora le sue parole: 《 Da adesso inizia tutto, Vera.》
Non riuscivo a capire, ma in quel momento mi allungò la mano e mi invitò a seguirlo. Decisi di accettare, perchè non avevo più niente da perdere ormai... e questo, è solo l'inizio della mia storia.
Quell'uomo mi portò in un posto strano dove c'erano altri ragazzi, più grandi e più piccoli di me, che si stavano allenando. L'uomo mi condusse da un ragazzo, più o meno della mia età o forse un anno più grande di me. Il suo nome era JJ, e a lui spettava il compito di spiegarmi dove ero e cosa dovevo fare lì.
《Ciao, io sono JJ.》mi presentai.
《Questo posto si chiama La Valle, e lui è il Maestro. Ci insegnerà tutto ciò che dobbiamo sapere su come combattere e sul pensiero orientale. In cambio, noi dobbiamo capire quale è il nostro scopo sulla Terra e chi sono i nostri avi. Per questo compito, avrai a disposizione una biblioteca, con i testi più antichi che esistano al mondo.
La tua camera la troverai nel dormitorio femminile: è quella all'ultimo piano, la numero 14. Lì dentro troverai la lista delle attività giornaliere. Questo è tutto. Ben venuta a casa, Vera.》
Lo ringraziai di tutto e mi avviai verso la mia camera. Quando entrai, non mi aspettavo che fosse così carina. Era spaziosa accogliente sui toni bianchi e rossi, con tutte le sue sfumature. Sul letto c'era una divisa, anch'essa rossa e bianca. Era una tutina piccola, quasi un body con un lungo e spesso mantello che si chiudeva davanti ed un cappuccio. Ai piedi del letto c'erano anche un paio di scarpe anch'esse rosse, delle ballerine. Decisi di vestirmi così.
Trovai sul comodino la lista di cui parlava JJ:
《Domenica:
8:00= colazione
8:30-19:30= libero
21:00= dormire》
Oggi avrei avuto il giorno libero. L'unica cosa che non mi piaceva era che dovevo andare a dormire presto... ma le regole sono le regole. Diedi un'occhiata anche agli altri giorni:
《Lunedì-Martedì-Mercoledì-Giovedì-Venerdì-Sabato:
6:00= sveglia
6:30= colazione
7:00-16:00= allenamento
16:00-16:30= riposo
16:30-18:30= biblioteca
18:30-19:00= cena
19:30= dormire》
Mi domandavo solo dove ero finita... nove ore di allenamento e solo un giorno libero? Non pensavo che ci sarei riuscita.
Avendo tutto il pomeriggio libero, decisi di andare in biblioteca per buttare un occhio. Mi erano sempre piaciuti i libri, sin da bambina. L'edificio ero in stile gotico... mi faceva un po' rabbrividire, ma guardando intorno vidi tantissimi libri. La biblioteca era immensa e non sapevo dove cercare i libri che avrebbero risposto alle mie domande...
Ne presi uno, a caso, e lo aprii. Non capivo...
Era scritto in una lingua strana... non so se si poteva definire una lingua. La sorpresa più grande fu quando mi resi conto che riuscivo a leggere e a capire quella scrittura... Ero talmente scossa che mi cadde il libro dalle mani. Tutti si voltarono per vedere cosa fosse successo; chiesi scusa e ripresi il libro. Andai in un posto dove potevo stare da sola.
Finii in una stanza piena di specchi, tutti datati e con il nome della città e del paese di fabbricazione. Più che una biblioteca, quel posto sembrava un museo. Mi sedetti su una sedia e poggiai il libro sul tavolo. Lo riaprì di nuovo... anche questa volta riuscivo a comprendere la strana scrittura. Chiusi il libro per vederne il titolo:
~LA SCRITTURA DEGLI DÈI E DEI DEMONI~
Non riuscivo a capire, ma sapevo che dovevo andare avanti con questa cosa. Udii un rumore e alzai la testa d'istinto, quando vidi il mio riflesso negli specchi... non ci potevo credere... i miei occhi...

Io sono Vera... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora