Era ancora buio quando arrivai alla biblioteca. Entrai senza fare rumore; vidi una luce fioca provenire dalle viscere dell'edificio... usavo tenere uno specchio nella tasca, così lo presi e guardai i miei occhi: erano diventati come quelli di un AngeloDemone.
Mi dileguai nell'ombra, andando nella direzione della luce; arrivai alla fonte e lo vidi: il Maestro. Stava parlando nella lingua delle creature mistiche, ma non era solo. C'era anche un'altra persona, non riuscivo a capire se fosse maschio o femmina... aveva un mantello come il mio, solo che era tutto nero. Non feci più caso alle parole del Maestro, ero concentrata su quella figura, ne ero incuriosita.
Riuscii a capire solo l'ultima frase della conversazione《Quì è sotto controllo, non ha bisogno di te》. Dopo queste parole, quella "figura" se ne andò, senza dare alcuna risposta. Mi accorsi che il Maestro stava venendo nella mia direzione, iniziai a correre e mi avviai nella stanza.
Quando ero arrivata, decisi di non pensarci più ed iniziai leggere il più in fretta possibile, il maggior numero di libri. Mi imbattei in un libro, intitolato
~La profezia~ ."La Piccola Principessa è destinata ad un ruolo importante nella sua vita: sulle sue spalle grava l'intera esistenza del mondo degli umani. La profezia narra che la Piccola Principessa sarà posta dinanzi a due scelte. L'intero ordine dell'Universo dipenderà dalla sua decisione."
La Piccola Principessa?
Avevo una brutta sensazione... per sapere finalmente la verità, dovevo capire chi era mia madre.
Senza fare rumore, mi avviai al piano superiore della biblioteca, nell'ala dei registri delle persone decedute in Giappone.
Se io fossi stata realmente la Piccola Principessa, allora mia madre dovrebbe chiamarsi Nikkita Stone, visto che mio padre biologico si chiama Aaron Stone. Presi un elenco, lo sfogliai. Nessun Stone.
Il sole stava per sorgere, quando trovai il mia madre: Nikkita Stone- morte per suicidio.
L'elenco mi cadde a terra; iniziai a ridere istericamente, per poi cadere a terra e piangere.
No... N O!!! Non potevo essere io la Piccola Principessa! Perché era toccato proprio a me!? Le mie lacrime cadevano sulle pagine ingiallite dell'elenco, sciogliendo l'inchiostro.
Ora sapevo cosa dovevo fare... lo sapevo.
La mattina, avevo ancora gli occhi gonfi e rossi. Mi svegliai a malapena dal letto. La foto di Mihael era ancora lì, sulla scrivania. Quel suo sguardo... mi rapì l'ennesima lacrima.
Andai in mensa e iniziai a mangiare la solita colazione insieme a JJ ed ai suoi amici. Mi sentii meglio, stando in loro compagnia. Uscita dalla mensa, rimasi molto sorpresa nel vedere di nuovo quella persona della sera prima... rimasi per un momento a fissarla, quando Scott mi mise una mano sulla spalla e mi chiese cosa stessi guardando. Feci per indicare quella persona, quando mi voltai ed era sparita.
Durante gli allenamenti, fui chiamata per l'ennesima volta dal Maestro.
Mi chiedevo cosa voleva ancora da me.
Come le altre volte, mi avviai da sola allo "studio" del Maestro; quando arrivai, bussai due volte, ed entrai. Lui era seduto, come sempre, sulla sua sedia di legno e velluto rosso. Mi misi seduta sulla sedia davanti alla sua scrivania; senza salutarmi o sorridere, come faceva sempre, iniziò subito a parlare:
《Mi hai veramente reso orgoglioso di te, Vera.》Anche questa volta, rabbrividì nel sentire il mio nome uscire dalle sue viscide labbra.
《Hai scoperto tutto ciò che c'era da sapere sul tuo passato, o meglio, quello dei tuoi avi, ed anche sul tuo scopo nella vita. Sei la Piccola Principessa, il nostro mondo dipenderà da una tua scelta. Sì una scelta. Una scelta che tu non farai.Sei identica a tua madre, alla mia dolce Nikkita... due gocce d'acqua... stessi occhioni blu e lunghi capelli castani. L'ho persa, ma non ho assolutamente intenzione di perdere anche te. Tu resterai quì con me, Vera.》
Mi alzai dalla sedia e mi avviai verso la porta quando...
《Ah, Vera. Un'ultima cosa... mi dispiace che ti infastidisce così tanto sentirmi pronunciare il tuo nome. Ancora una cosa... le mie labbra non sono viscide.》
Come faceva a sapere tutto questo?
Nel mentre, lui iniziò a ridacchiare.
《Nella "specie" degli AngeliDemoni è molto raro trovare dei Mezzosangue, ma nelle noi altre "specie" non è poi così raro... mio padre era un Guerriero e mia madre una Veggente. Riesco a leggere nella mente delle persone e sapere quando esse dicono la verità. Solo gli Dei della Luce e quelli della tua specie possono impedirmi di leggere nella vostra mente. L'unico problema è che... tu non sei capace! Ancora...》
Iniziò a ridere; la sua risata mi disgustava.
Uscii dal suo "studio" piena di odio e di rabbia.
Mentre stavo tornando nella mia camera, JJ venne verso di me. Mi diede un volantino: 200 ANNI DALLA NASCITA DELLA VALLE!
Per l'intero giorno ci saranno festeggiamenti. Siete tutti invitati!
Gli sorrisi e lo salutai. Guardai la data: sarebbe stato tra due mesi. Alzai lo sguardo e la vidi di nuovo. Quella persona; era ancora vestita in nero, solo che questa volta, tese la mano verso di me. La guardavo intensamente... Era un uomo. Lo sentivo. La luce gli illuminava solo la bocca. Stava sorridendo; e come era apparso, sparì. Guardai di nuovo il volantino: sorrisi. Avevo un piano.
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Io sono Vera...
FantasySono Vera. Posso sembrare una ragazza semplice, timida e introversa. La mia vita mi sembrava normale, come quella di tutti, tranne per un piccolo particolare: sono speciale, o così mi ritengo io. La mia vita non è mai stata facile, ma c'è qualcosa...