Mi avvicino alla finestra senza rispondere a Mihael e guardo tra le tende per vedere cosa sta succedendo; la polizia intanto se n'è andata e la strada è deserta.
<<Allora, hai intenzione di dirmi qualcosa? Perché se non ne hai, inizio a studiare un mio piano.>>
Le sue parole continuano a ferirmi, ma non posso rimproverargli nulla perché sono stata io a trascinarlo in questa situazione; non lo guardo in faccia, perché sento che gli occhi mi bruciano e le lacrime stanno già per scendere. Vado in bagno e mi chiudo dentro; apro l'acqua e la faccio scorrere, in questo modo Mihael non mi sente piangere. Mi svesto ed entro dentro la doccia; forse, sarebbe meglio se lasciassi andare via Mihael, magari sarebbe più felice: non dovrebbe affrontare tutto ciò e potrebbe vivere la sua nuova vita come desidera. Questa non è la sua battaglia, è la mia.
Esco dal bagno e mi siedo al tavolo per studiare meglio il diario e il libro che ho trovato nella cassetta; in realtà, un piano ce l'ho ma non voglio dirglielo, non ancora.Sento il cuore fermarsi nel petto, il respiro in gola e un calore intenso che si diffonde nel mio corpo; Mihael mi ha stretto le braccia intorno alla vita, troppo forte. Anche se non siamo più degli esseri umani, continuo a sentire il dolore; mi stringe così forte che non riesco neanche a dirgli di rallentare un po' la presa.
<<So che hai un piano e so che ti faccio male, quindi o parli o continuo a stringere.>>
Perché si comporta così?
Inizio a piangere e le lacrime mi scivolano sulle guance per poi lasciarsi cadere sulle braccia di Mihael; queste goccioline di acqua, anche se sono piccole, alcune volte hanno un potere straordinario. Mihael rallenta la presa, mi alza in piedi e mi abbraccia forte;<<Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace... sto passando un momento difficile, ma non mi sono reso ancora conto che anche tu sei nella mia stessa situazione. Ti prego, perdonami, ti amo.>>
Continuo a piangere e lui, come ai vecchi tempi, mi tiene stretta e mi consola.
Quando la mattina mi sveglio, Mihael è già desto e mi abbraccia; mi siedo sul letto ed inizio a parlargli:
<<Questo è il piano: dobbiamo trasferirci a casa di Tory; conosco una libreria dove posso cercare dei libri "speciali" dove troverò, o almeno così spero, informazioni su Shyla. Quando sapremo dove si trova, andremo a chiedere il suo aiuto. Se sei d'accordo, allora ce ne andiamo oggi, se invece no... allora sei libero di fare ciò che vuoi e non sarai coinvolto più in questa storia.>>
Si fionda su di me e mi schiaccia con il suo peso:
<<Ogni tuo problema è anche il mio problema.>>
Inizia a baciarmi; è come la nostra prima volta, sulla spiaggia. Mi è mancato sentirlo così vicino a me...
-
Sto con la testa sul suo petto e continuo a sentirmi euforica:<<Vera, Tory sa che noi siamo morti. Cosa dirà quando ci vedrà?>>
<<Tory e Vince sono come noi, so che ci stanno aspettando. Lo sento.>>
Mi alzo dal letto e mi vesto.
<<Sbrigati Mihael, il tempo passa in fretta.>>
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Stiamo seduti sul divano, aspettando che tornino, ma le cose stanno andando per le lunghe; mi alzo e guardo un po' cosa c'è di nuovo. I gingilli rosa sono ancora più numerosi e ancora più rosa;<<Vera, sul serio dovremmo stare quì?>>
<<Oh...>>
<<Vera cos'è successo?>>
<<Sono al nostro... funerale.>>
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C'è un vento che scompiglia i capelli a tutti i presenti, le foglie ingiallite volano e il rumore prodotto dalle foglie accompagna la cerimonia funebre. Vedo visi di persone rigate dalle lacrime; non le ho mai viste. Mi fa rabbia vederle, stanno piangendo false lacrime; guardo più avanti e vedo due bare con sopra fiori bianchi, ci sono anche due foto con noi.
Un brivido mi percorre la schiena nel vedere questa scena; mi giro per dire qualcosa a Mihael, ma lo vedo inginocchiato per terra vicino ad una donna. La guardo meglio e mi accorgo che è sua madre; osservo meglio le persone e mi accorgo che su una fila sono le persone che ho conosciuto nella mia scorsa vita. Cammino sulla navata e mi avvicino ai primi posti; con orrore e sorpresa, vedo mia madre adottiva; accanto a lei, c'è un uomo e un bambino piccolo. Sta piangendo e anche quell'uomo piange; mi guardo ancora intorno e vedo anche mio padre. Sono tutti lì: le persone che mi hanno rovinato la vita sono lì, a piangere la mia scomparsa;
Mi ricordo che anche mia madre adottiva è un Mezzosangue e quindi mi può vedere. Mi fermo davanti a lei e mi inginocchio; la guardo fissa negli occhi e lei rabbrividisce.<<Ciao. Mamma. Che piacere vederti. Ti sei ricordata di me? Oh, che onore. Sai una cosa? Tu e la tua perfetta famigliola non dovevate scomodarvi per me.>>
Faccio un sorrisetto soddisfatto e poi mi alzo e mi dirigo verso Tory e Vince.
<<Vera! Non sai quanto sono felice di vederti!>>
Mi sussurra Tory all'orecchio.
<<Sono stanca di questa cosa. Voglio divertirmi un po'.>>
Mi alzo e mi metto vicina alla mia bara; con i miei poteri, inizio a far soffiare un vento fortissimo. Le persone provano a coprirsi, ma ci riescono difficilmente; in quel momento sono piena di rabbia. Mi cade lo sguardo su Amy; la mia rabbia è incontrollata, mi sento bruciare di odio e rabbia, come quella volta che li vidi insieme al parco. Mi farebbe molto piacere occuparmi di lei, ma ora il mio obiettivo è mia madre; Mihael tenta di proteggere sua madre dalla tempesta che infuria, ma continua a fissarmi. Faccio dei respiri profondi per placare l'ira, ma il mio tentativo fallisce sentendo le parole di mia madre:
<<Ragazzi, cosa state facendo? Smettetela prima che sia troppo tardi!>>
<<È già troppo tardi, mamma.>>
Il mio sorriso è follia pura, voglio ferirla come lei ha ferito me prendendole ciò che le è più caro.
Suo figlio ha i tratti del viso dettati dal terrore; mi avvicino a loro, mia madre adottiva continua a gridare di fermarmi e di non fargli del male, ma io continuo ad avvicinarmi. Con un incantesimo, blocco mia madre sulla sedia; nel mondo Mistico, esistono anche le Sirene che, con il loro canto, incantano le loro vittime per poi ucciderle. Io sono un AngeloDemone, quindi possiedo tutti i poteri di tutte le creature, comprese le Sirene; inizio a cantare una melodia e pian piano mi mostro a tutti. Il bimbo si alza dalla sedia e si avvicina a me; aldilà della boscaglia del luogo in cui si svolge la cerimonia funebre, c'è un precipizio ed è lì che voglio portare il figlio di mia "madre". Con gli occhi chiusi si avvicina a me e mi prende la mano, io lo conduco verso il precipizio; l'unica persona che in quel momento grida è sua madre, gli altri invitati sono impietriti dalla mia figura.
A pochi passi dal ciglio del burrone, faccio fermare il bambino, mi avvicino a lui e gli bacio la fronte: così facendo, lo maledico; vivrà una vita normale, ma all'età di quindici anni, sparirà per sempre...
Fino a quel momento, il bambino teneva gli occhi chiusi ma appena lo bacio spalanca gli occhi e inizia a correre in direzione di sua madre; faccio in modo che gli esseri umani non mi vedano e mi avvio anch'io in quella direzione; mia "madre" abbraccia suo figlio tra le braccia.
Mihael si avvicina a me e mi abbraccia, dopodiché ci avviamo verso Tory e Vince; gli facciamo segno di avviarci a casa.
-
<<Ragazzi, cosa avete fatto? Nessuno lo deve sapere...>>Vince è preoccupato e anche Tory lo è; ho in mente di chiedere il loro aiuto per trovare Shyla.
Spiego loro il mio piano; il giorno dopo andremo alla biblioteca.
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Io sono Vera...
FantasySono Vera. Posso sembrare una ragazza semplice, timida e introversa. La mia vita mi sembrava normale, come quella di tutti, tranne per un piccolo particolare: sono speciale, o così mi ritengo io. La mia vita non è mai stata facile, ma c'è qualcosa...