CAPITOLO 4

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I miei occhi... erano diventati di un azzurro ancora più intenso, erano come di vetro... ma la cosa che più mi aveva scioccata era che emanavano un luce o una foschia luminosa... non ne ero sicura...
Mi alzai e mi diressi verso uno di quelli specchi per guardarmi meglio. Lentamente i miei occhi cominciarono a tornare normali. Notai un'altra cosa: avevo una catenina al collo, con un ciondolo strano. Era una cristallo, o questo era sembrato ai miei occhi, era bianco con riflessi violetti e bluastri. Al centro c'era come una piccola spirale... non avevo mai visto un nero così intenso.
Decisi di tenere la catenina. Mi rimisi seduta e continuai a leggere da quel strano libro; non ebbi neanche il tempo di leggere una frase che sentii una mano sulla spalla. Mi voltai di scatto per vedere chi fosse: era JJ.
Mi aveva chiesto cosa stessi leggendo; provai a nascondere il titolo del libro, ma lui fu più veloce di me.
《Sul serio ti interessa quella roba?》
Provai a giustificarmi e a dire che era il primo libro che mi era capitato di prendere. Vedendomi imbarazzata chiuse il discorso e non ne parlammo più. Iniziammo a parlare del più e del meno, mi sentii veramente bene a stare insieme a lui. Il tempo passava e noi parlavamo come se fossimo stati amici da molto tempo; ad un certo punto, JJ mi aveva invitata a cena insieme ai suoi amici, così da fare un po' di conoscenze anche io. Accettai molto volentieri la sua proposta. Per quella sera non avrei pensato più a quello che mi era capitato.

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JJ passò a prendermi alla mia camera. Insieme ci incamminammo verso la mensa dove avrei conosciuto i suoi amici.
Arrivati ci sedemmo ad un tavolo con due ragazze e tre ragazzi. Si presentarono: Miley, Kylie, Scott, Brendon e Dave. Chiaccherammo per tutta la durata della cena; mi sentivo veramente a casa.

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La mattina seguente fui svegliata da un rumore assordante. Erano le 6:00 Per le 6:30 dovevo essere pronta. Mi alzai dal letto, lo sistemai, mi feci una doccia, mi vestii e uscii dalla mia camera.
Arrivai alla mensa, mangiai un boccone o due, non ricordo esattamente, ma so che non avevo molta fame. Avevo un nodo allo stomaco.
Alle 7:00 ero già al campo d'addestramento, quando sentii la voce del Maestro che mi chiamava. Mi ero preoccupata; non potevo permettermi di essere cacciata. Era l'ultima sponda che mi era rimasta.

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《Siediti, Vera》
Eravamo nel suo studio, o così era sembrato a me. 《Ti sei mai chiesta com'è che ti conosco?》
Gli risposi che non ci avevo ancora pensato... che avevo troppi pensieri per la testa. Non disse nulla. Mi sorrise. Mi raccontò che mi aveva vista quando ero appena nata, nelle braccia di mia madre. Lei gli aveva chiesto di seguirmi e di venire a prendermi quando sarebbe stato il momento. Mi disse che le sue ultime parole furono: "non riesco più a vivere così, non ci riesco... è troppo per me..."
《Quella fu l'ultima volta che qualcuno la vide...》
...
《 Vera, non ti posso dire chi sei... ma in quei libri troverai tutto ciò che devi sapere sul tuo passato. Quando scoprirai qualcosa, vieni da me.
Ti dirò se hai ragione.
Ora vai a fare i tuoi allenamenti.
Ci vediamo, Vera.》
...
Non capivo le sue parole... "vieni da me. Ti dirò se hai ragione." Questa era la frase più strana che aveva detto.
...
Conosceva mia madre? Come? Cos'era quella cosa che non la faceva vivere? Perchè aveva chiesto proprio a lui di essere il mio custode?
Avevo più domande che risposte...
Ci avrei pensato più tardi... Questo pomeriggio.
Ora dovevo andare agli allenamenti.

Io sono Vera... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora