Con delicatezza, sollevo il contenuto della cassetta: c'è un libro, una foto, un diario, qualche lettera e un sacchettino in pelle che sembra contenere qualcosa in vetro a giudicare dal tintinnio.
Io prendo la foto e Mihael il libro; la osservo: la foto è molto sbiadita, ma riesco comunque a distinguerne i dettagli. Una casetta di legno sotto un grande albero, in primo piano, c'è una famiglia composta da tre persone: la madre il padre e la figlia adolescente. Sto per girare la foto per vedere se c'è qualcosa appuntato, ma sussulto per un rumore forte: Mihael ha fatto cadere il libro a terra e lo guardava con orrore.<<Mihael, cos'è successo?>>
<<C-cos'è q-quella lingua s-strana?>>
Alzo il libro con delicatezza per evitare di romperlo più di quanto non lo è: è scritto nella lingua mistica.
<<Lo so, all'inizio è shoccante, ma è una cosa normale. Quando sei morto e sei rinato come AngeloDemone, sei diventato capace di leggere la nostra lingua, sei anche capace di usare i tuoi poteri.>>
<<Sei sicura che è sia cosa normale?>>
Dal suo tono di voce, capisco che si è già calmato; gli sorrido e gli do un bacio sulla guancia.
Prendo la foto e il libro e mi metto seduta al tavolo; da come sono vestite le persone nella foto sembrerebbe che è stata scattata nella prima metà dell'Ottocento...
Il titolo del libro è il Guidatore. Lo sfoglio appena, ma poi la mia curiosità è catturata dal diario; Mihael me lo passa e si mette seduto vicino a me per vedere anche lui:" 5 febbraio 1827
Le torture su quelle povere ragazze continuano, ho provato a fermarlo ma non ci sono riuscita. Anche se si tratta di mio padre e della sua vita, sono più in pena per quelle povere innocenti.
Continuo a pregare, spero che le cose vadano migliorando.
Shyla"" 27 marzo 1827
Oggi mio padre ha superato il limite, anche mia madre si è infuriata. Sono stanca delle continue grida e lamenti che provengono dal seminterrato... in un'altra vita voglio essere d'aiuto a qualcuno, non voglio più vedere le persone soffrire... sacrificherò anche la mia vita se necessario.
Shyla"" 29 luglio 1827
Queste sono le mie ultime parole mio padre mia ha scoperta mentre cercavo di liberare le prigioniere sono chiusa in camera mia mio padre sta per entrare
Shy"L'ultima annotazione sul diario è priva di attenzione nella calligrafia e nella punteggiatura, inoltre sulla pagina ci sono delle macchiolina di sangue sbiadito...
<<Vera, che cosa abbiamo appena letto?>>
Prendo la foto e la osservo attentamente: noto che sul collo tutti, tranne Shyla, hanno una macchia, una macchia a forma di... non non può essere...
Anche se la foto è sbiadita, riesco a notare le caratteristiche di quella macchia: è un cerchio. A occhi inesperti, potrebbe sembrare una semplice voglia, ma è la macchia di un Diavolo del Sangue. Sono le creature più pericolose dopo i DemoniAngeli; hanno una "alimentazione" a dir poco ripugnante... ecco a cosa si riferiva Shyla quando parlava di quelle ragazze: erano il cibo dei suoi genitori...<<Vera?>>
<<Dobbiamo trovare Shyla, lei è l'unica che ci può aiutare a sconfiggere mia madre.>>
Alzo il diario di Shyla e scivola fuori una foto sua e di un cane; sulla "spalla" del cane c'è un simbolo della lingua mistica, significa amore. Guardo con attenzione il cane e poi volgo lo sguardo verso il mio cane accimbellato davanti al caminetto; è un'idea stupida, ma voglio provare. Lascio la foto sul tavolo e Mihael la prende e la guarda.
<<Vera, non crederai mica che quel cane è... quello nella foto del 1827?>>
<<Tentar non nuoce, giusto?>>
Prendo una piccola lametta e mi avvicino al cane; quando vede che mi sto avvicinando, si volta dal lato in cui dovrebbe esserci il simbolo. Giro la testa verso Mihael e anche lui si avvicina; inizio a radere quella parte del corpo al cane e... non ci credo.
Vedo Mihael pallido come il latte.
Non può essere una coincidenza.
È il cane nella foto.<<Okay, okay. Devo calmarmi. Devo farci l'abitudine con il fatto di essere un AngeloDemone, di vederti sciogliere lucchetti di ferro e veder scorrazzare per casa mia una cane vissuto nel 1827. Sì è tutto normale.>>
Mihael è sconvolto;
<<Lo so che è difficile per te, ed è tutta colpa mia per ciò che ti sta accadendo, ma quando la questione di mia madre sarà terminata, allora tutto sarà più semplice.>>
Mihael si sdraia per terra e io mi metto vicino a lui.
<<Hey. Almeno stiamo insieme, o per lo meno, io ho te...>>
Mi abbraccia. Questa è la sua risposta: continuerà a starmi vicino.
Mihael è un po' come un ghiro: si addormenta dovunque e in ogni posizione immaginabile; gli metto una coperta e mi siedo al tavolo. Prendo il libro e inizio a leggerlo; è come il diario di Shyla, solo che racconta della sua vita dopo la morte... ho letto e studiato tutte le categorie delle creature mistiche, ma non capisco a quale categoria possa appartenere. Prendo il sacchettino che ho trovato dentro la cassetta e lo apro: sono dei anelli di colori diversi; li osservo nel palmo della mia mano, ma non ho idea di cosa possano essere, magari sono solo dei semplici gioielli.
Non capisco nulla, ma so solo che devo trovare Shyla, lei mi aiuterebbe a sconfiggere mia madre, ma non so dove trovarla.
Sento venire in lontananza la polizia, forse sono venuti a conoscenza del secondo appartamento di Mihael e vogliono cercare qualche indizio; mi giro di scatto verso Mihael per svegliarlo, ma lui è a due pali dal mio naso.<<Sbrigati, aiutami a nascondere le nostre cose.>>
Mi sento ancora in imbarazzo nel sentire e vedere Mihael così vicino a me; mi trasformo in AngeloDemone e pronunciando una frase nella mia lingua, tutti i nostri oggetti spariscono. Vedo il cane assumere una forma strana: dovevo immaginarmelo.
Sinceramente, non so neanche se è ancora un cane: ha la testa come quella di un drago, con le pinne di un pesce ed un colorito bluastro.
La polizia, prima di entrare bussa alla porta e poi la sfondano; si guardano intorno per vedere se ci sono degli indizi ma, non trovando nulla che spiccasse all'occhio, chiamano delle persone più qualificate. Mi viene un'idea: le persone non possono vedermi, ma possono vedere gl'oggetti che muovo. Pronuncio a bassa voce una frase e, d'un tratto, tutte le cose all'intero della stanza iniziano a fluttuare; muovendo le dita, gli oggetti iniziano a muoversi per la stanza. Gli agenti difronte a questa scena, iniziano a gridare e a correre fuori dalla casa; a mia volta grido una frase, giusto per spaventarli ancor di più: NON TORNATE PIÙ A CASA MIA!!!Sentendo queste parole uno di loro si accascia a terra; con un gesto della mano, faccio sbattere la porta di casa e con un schiocco delle dita, le cose tornato in perfetto ordine, come prima.
<<Quando hai finito di giocare, dimmelo così capiamo cosa dobbiamo fare adesso.>>
Lo guardo in cagnesco.
STAI LEGGENDO
Io sono Vera...
FantasySono Vera. Posso sembrare una ragazza semplice, timida e introversa. La mia vita mi sembrava normale, come quella di tutti, tranne per un piccolo particolare: sono speciale, o così mi ritengo io. La mia vita non è mai stata facile, ma c'è qualcosa...