prologue

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L'inverno si faceva sentire,il vento gelido batteva contro le finestre o entrava attraverso le fessure di esse.
Anche davanti al camino faceva freddo. Anche con le coperte di lana.
Fissavo il fuoco con attenzione,non avevo un pensiero preciso. Le cose mi entravano e mi uscivano continuamente ma solo un piccolo e importante fatto rimase incastrato.
Non desiderai altro. Finalmente potevo andarmene via,lontano da questa città ormai ricoperta dalla fitta nebbia. Lontano da tutti quelli che senza conoscermi mi hanno vomitato parole pesanti. Non avevo una vita perfetta,nessuno l'aveva,ma la mia era più incompleta di quella degli altri messi tutti insieme.
Ogni parola equivaleva un piccolo taglio che di conseguenza fu circondato da molti altri visto che le parole diventarono frasi. Non sapevo il motivo del perchè ce l'avevano con me.
I miei non lo sapevano e non dovevano saperlo.
Mi avrebbero chiesto il motivo di quella mia azione e io non potevo anzi non riuscivo a raccontare le cose che mi accadevano.
Fuori facevo finta di essere felice,fregandomene completamente degli altri ma appena arrivavo a casa succedeva il delirio.
Le mie braccia,sia il sinitro che quello destro, erano ormai piene e non sapevo più dove lasciar spazio ai miei piccoli amici.
Con il tempo smisi di farlo sostituendolo con la lettura e con il canto. Quest'ultimi non ferivano a meno che non erano libri e canzoni strappa lacrime.
Quella sera dovetti partire per la California. Mia madre mi garantì che anche li potevo fare amicizia,ma lei non sapeva che erano da ben 17 anni che non facevo amicizia,così credevo. Tutti quei anni rinchiusa in una piccola casa di Milano.
Pensai a come fosse stata la mia vita se non avessi fatto quell'incidente,se non avessi perso la memoria. Quella cosa mi cambiò automaticamente la vita.
Magari sarei stata più felice se non avessi dimenticato tutto ad un tratto. Non sapevo neanche quanti anni avevo. Ho buttato secondi,minuti,ore all'aria. I miei genitori dissero che non era colpa mia,anzi nostra ma di un camionista che ci ha tagliato la strada.
I miei pensieri furono interrotti dalla voce dolce e leggera di mia madre.
"Audrey tesoro,hai preparato tutto?"

16/10/16

Spaces | Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora