chapter 20

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"Ho detto che non stato io per una settimana ma poi mi sono arreso e ho pagato le conseguenze delle 'mie azioni' cioè due anni in carcere. Sono uscito a luglio dell'anno scorso" mi spiegò.
Ormai la sua faccia era bagnata dalle sue lacrime. Le asciugai e lo abbracciai fortemente a me stessa.
"Dai è tutto passato, ora ci siamo io, Nash e Maddie" lo consolai.
Non era giusto che lui passò due anni in carcere per una cosa che non ha neanche fatto.
Dopo vari minuti tornammo in campeggio e restituii la felpa a Cameron.
"O Madonna!!  Ci avete fatto preoccupare" disse Nash correndo verso di noi con Maddie accanto.
"Scusate" dissi.
"Ehi bro, tutto ok?" chiese il ragazzo con gli occhi azzurri.
"Nash" lo chiamai. Egli mi guardò e lo uccisi con lo sguardo.
"No è tutto ok Audrey" disse Cameron con un sorriso forzato ed entrò nella sua tenda.
Entrai anche io nella mia e quella della mia migliore amica. Mi cambiai e andai a lavarmi i denti in un bagno la vicino.
I prof ci diedero un compito. Dovevamo scrivere come ci sentivamo prima di avere la vita che abbiamo adesso.
Quella volta restai in campeggio e iniziai a scrivere. Scrissi tutto al presente, perchè certe volte mi  sento come mi sentivo tempo fa
"Ho provato e ho fallito. Sono caduta e mi sono rialzata.  Mi sono fatta male e mi sono curata.  Sto vivendo ma è come se non ci fossi.  Mi guardo allo specchio e quasi quasi non vedo me riflessa su di essa.  Cammino tra la gente nonostante mi sputano addosso parole pesanti. Fisso, osservo ma non giudico.  Sembra che mi conoscono più gli altri che me stessa.  A momenti potrei diventare la ragazza perfetta per quegli insulti.  Ogni scelta, ogni pensiero mi portano ad una strada diversa ogni volta. Pianti, urli tra quattro mura descrivono veramente la vera me. Tutti quei "desidero", tutti quei "se solo fossi" e tutti quei "credo" ormai fanno parte della mia vita quotidiana che non so quando potrebbe finire.
Sembro appesa in un filo sottile sottile che, lentamente, mi taglia la gola lasciando cadere le gocce di sangue sul pavimento freddo della stanza.
Respiro, almeno cerco di respirare ma l'aria è come se iniziasse a mancare. Ossigeno. Avevo bisogno di ossigeno."

7/12/16

Spaces | Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora