chapter 34

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"Fate 10 giri intorno al campo"
Così iniziò l'allenamento di pallavolo. Partii, prima lentamente e poi sempre più veloce.
"Ok brave, ora 5 volte suicidio" disse.
"5!!??" disse una.
"Si" rispose la coach.
Dopo quell'esercizio ci fece fare stretching, la rana, gli scatti, il muro, il delfino e la potenza per poi finire con la partita tra di noi.
La mia squadra era a 24 mentre quella avversaria a 23.
Ultimo punto e vincemmo grazie alla mia schiacciata.
Urlammo dalla gioia e ci radunammo al centro del campo.
"Pizza!!" alzammo le mani.
"Venite qui!" ci chiamò la coach.
"Ok ho deciso chi sarà la capitano" disse.
"Audrey" disse il mio nome.
"Cosa? Sul serio?" sorrisi.
"Brava!!!" urlarono le mie compagne.
"Tieni" mi passò la fascia da capitano.
La presi e la indossai subito.
Dopo l'allenamento uscii dalla palestra. Non avevo una macchina così mi misi a camminare per tornare a casa.
"Congratulazioni" disse qualcuno dietro di me nel buio visto che erano le 21:00.
Mi girai e la luce di un lampione illuminò un ragazzo.
"Oh ma ancora? Devi stare lontana da me" gli dissi.
"Non mi ringrazi?" chiese.
"No" dissi secca.
"Ok va bene.. Dai vieni ti accompagno a casa con la mia auto" indicò una macchina dietro di sè.
"No grazie, non mi serve" dissi allontanandomi.
"Non avrai paura di me vero?" Ridacchiò.
"Certo che no" dissi.
"Beh dimostralo. Entra. Se vuoi ti spiego perchè sono qui e non dietro le sbarre"
"Non mi farai niente vero?" gli chiesi. "No"
Sospirai fortemente e salii nella sua auto.
Dopo cinque minuti dissi "ma stiamo girando in tondo?"
"No ma a che pensi" rise.
"Comunque perchè non sei in prigione?"
"Aspetta, dopo te lo dico" disse lui.
Ero davvero stanca dopo quel duro allenamento così appoggiai la mia testa alla cintura.
Gli occhi mi si chiudevano ma cercai di restare sveglia. Io di Steven non mi fidavo più.
Passarono altri cinque minuti e la stanchezza e il sonno mi stavano divorando letteralemente così chiusi gli occhi ormai doloranti.
Sentii un odore strano che mi svegliò. Era un gas sonnifero.
"Ma che cavolo stai facendo?" gli urlai.
"Dormiamo un po' " rispose.
"Fammi uscire" mi tappai il naso e cercai di aprire la porta della macchina chiusa a chiave.
"Stai tranquilla. Facciamo così, se mi sveglio prima io me ne vado, invece se ti svegli per prima tu vai dalla polizia e mi farai arrestare di nuovo. Sai i miei hanno pagato la cauzione" disse.
"Ma tu sei fuori!" gli urlai e poi un buio si presentò davanti a me.

23/12/16

Spaces | Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora