Prima di uscire di casa mi guardai intorno,dopo tutto,quel posto mi mancò.
Qualche lacrima amara mi cadde bagnando il mio pallido viso.
Quando mia madre uscì di casa con le mie valige mi chiese se stessi bene e io le risposi annuendo.
Mancavano solo poche ore per andarmene da tutto e da tutti.
Chiamammo un taxi che,per nostra fortuna,arrivò subito dato il freddo che faceva.
Anche indossando un maglione e un giubbotto pesante l'aria fresca riusciva ad accarezzare la mia pelle creando dei brividi in tutto il mio corpo.
Guardavo il paesaggio con uno sguardo spento. Si mise anche a piovere. Le gocce strisciarono nella finestra dell'auto. Mi piaceva pensare che due gocce facevano la gara per arrivare alla fine per poi schiantarsi e sparire. I miei pensieri erano banali e questo lo sapevo perfettamente.
Gli alberi che passavano mi facevano pensare ad un film anni '80 in bianco e nero.
Dopo qualche minuto arrivammo in aereoporto.
Quando scendemmo dal taxi pagammo il signore e mia madre mi sorrise.
Ci salutammo con calma,quella volta partii da sola,senza i miei genitori. Mio padre non riuscì ad accompagnarmi all'aereoporto a causa della febbre alta,pero' ci salutammo come si doveva.
Terminati tutti i pianti e i saluti feci tutti i check-in necessari,mancavano solo 10 minuti al mio volo. Ormai stavo facendo il count down.
Non sono mai salita sull'aereo e con quel pensiero mi saliva l'ansia e la paura.
Vedevo tanta gente far avanti e indietro con le proprie valige e con un sorriso stampano sul viso che partiva da un orecchio e arrivava all'altro,un po' come me. Ero felice e triste allo stesso momento.
Dopo i 10 minuti più lunghi della mia vita sentii una voce femminile dire"Il volo 2901 per California fra pochi minuti decollerà. Prego i passeggeri di iniziare ad imbarcarsi nel gate 07. Grazie"
Ecco,finalmente quel momento era arrivato.
Salii sull'aereo che da vicino era decisamente enorme e andai a cercare il mio posto. 37a.
Lo trovai velocemente e mi sedetti su quei scomodi sedili. Ero vicina al finestrino e potevo vedere l'ala dell'aereo un po' più avanti a me.
Guardai il cielo e dissi "addio"
Una signora mi sentì visto che mi chiese cosa avessi detto.
"Niente signora,niente" le sorrisi dolcemente.
La stessa voce che sentii prima sta volta disse"Prego i passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza e spegnere gli oggetti elettronici. Grazie e buon viaggio"
Feci quello che chiesero e pochi secondi dopo mi addormentai con un sorriso a 32 denti.
16/10/16
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Spaces | Cameron Dallas
FanfictionHo provato e ho fallito. Sono caduta e mi sono rialzata. Mi sono fatta male e mi sono curata. Sto vivendo ma è come se non ci fossi. Mi guardo allo specchio e quasi quasi non vedo me riflessa su di essa. Cammino tra la gente nonostante mi sputan...