Pov.Cristy
Tornai a casa in fretta e furia, parcheggiando la mia Smart.
Salendo le scale della palazzina, quasi inciampando, per poi rovistare dentro la borsa, come una caccia al tesoro, trovando miracolosamente le chiavi, esultando, aprendo la porta.Lanciai la borsa sul divano, come se fosse un frisbee, avviandomi in camera.
Aprii l'armadio, arrampicandomi per prendere lo scatolone dei ricordi, poggiandolo sul letto.Mi misi a sedere a gambe incrociate, aprendo la scatola, rovistando, trovando anche striscioni, vecchie fasce colorate, ed il braccialetto con il fiore che serviva per il ballo di fine anno, ed io a quel ballo non avevo mai partecipato. Fortunata come all'ora pensai.
Quando lo trovai, mi s'illuminarono gli occhi. Iniziai a sfogliare l'annuario, girovagando lo sguardo su ogni foto, quando vidii la mia. Oh signore.
Avevo i capelli ricci che sembravano un nido d'uccelli ed uno smagliante e sfavillante apparecchio. Mi chiamavano "sorriso d'argento" come il cartone per quel motivo.Rabbrividii per poi girare l'altra pagina, guardando la squadra di Football, quando lo trovai. Era affissa lì la sua foto.
I capelli castani con il ciuffo tirato all'indietro, la giacca bianca e rossa con lo stemma della High School Lion, ed il suo sorriso sexy, a ricordarci quanto fosse dannatamente perfetto.
Chissà quante dediche e cuoricini, ricoprivano quelle pagine, mentre io avevo dediche solo dalle mie amiche e da un nerd sfigato del corso di chimica, con gli occhiali grandi e il mio stesso apparecchio.C'era anche kitty. Era sempre stata una ragazza più ambita di me. I suoi capelli biondi lisci e lunghi e gli occhi verdi, facevano strage di cuori, ed era sempre vestita impeccabile, ma al contrario delle altre era la mia amica, e mi andava bene restare dietro le quinte, non amavo essere al centro dell'attenzione, poiché non sapevo cosa volesse dire.
Tornai indietro con il tempo, come una macchina, e le immagini erano lì nitide, dentro la mia testa. Lui forse non ricordava ma io si. È da lì che iniziai ad odiarlo.
9 anni prima.
Ero in ansia. Era la prima festa a cui ero invitata. Casa di Holly Dawson. La ragazza più ambita di tutta la scuola. I ragazzi gli morivano dietro. I suoi lunghi capelli neri sempre perfettamente lisci, e gli occhi celesti la rendevano la perfezione, con uno stacco di gambe perfette ed un fisico snello.
Mi ero preparata insieme a Kitty. Prestandomi un suo vestito, che mi stava leggermente più corto. Era un tubino fucsia, e dei tacchi bassi neri. Sembravo un'equilibrista, un vero disastro. Non ero cambiata poi molto. I capelli raccolti in una coda alta, ed un filo di eye-liner. Mi guardai allo specchio vedendo una Cristy diversa, una Cristy che si piaceva finalmente per una volta nella sua vita.
Ci accompagnarono i genitori di Kitty, dandoci le solite raccomandazioni, mentendo che lei venisse a dormire da me, ed io ai miei che andavo a casa sua.
Era una villa immensa, con un giardino e nel mezzo una piscina. Il dj fuori, suonava già alla consolle, e bicchieri vuoti ed odore di alcool ci seguivano ad ogni passo, entrando dentro, trovando ragazzi a ballare. I loro sguardi erano diversi. Occhi che mi fissavano con apprezzamento, e non potevo sentirmi meglio.
"Cry stasera farai strage me lo sento" m'intimò Kitty nell'orecchio, dirigendosi in pista dove c'era Jack. Il ragazzo che frequentava a quei tempi, anche se ne cambiava uno a settimana, attaccando la schiena al suo petto, mentre lui le cingeva le mani su i fianchi.
Mi recai in cucina, sentendomi un pesce fuor d'acqua prendendo un bicchiere di coca, per poi aprire la porta andando sul retro, vedendo Mark sotto il gazebo ricoperto di fiori, investendomi le narici con quel profumo, mentre la musica sembrava affievolirsi, dandomi la giusta quiete.
Teneva la testa tra le mani con lo sguardo puntato a terra, quando inciampai sopra un bicchiere imprecando con un "oh merda". Mi aggiustai la scarpa, alzando i miei occhi azzurri su i suoi color miele che mi fissavano con un sorriso terribilmente sexy da farmi tremare.
"Ciao" esclamò, drizzando la schiena, fissandomi insistentemente, mettendomi in soggezione.
Mi morsi il labbro avvicinandomi, sotto al gazebo.
"Ciao Mark. Bella festa" affermai, tentando di smorzare l'imbarazzo che provavo. Ogni volta che andavo a casa sua da piccola, divenivo rossa come un pomodoro. Era bello da piccolo e lo era ancora. Maledetta Cry, mi rimbeccai.
"Non amo il casino. E a quanto vedo neanche a te" rivelò, mentre quegli occhi brillavano di più al chiarore della luna, scivolando lo sguardo sulle sue labbra, vedendogli comparire un sorriso compiaciuto.
"No...infatti" dissentii mettendomi a sedere, serrando le gambe, poggiando i palmi sulle ginocchia, mentre l'agitazione cresceva a dismisura.
Si avvicinò facendomi aumentare il battito cardiaco, e le palpitazioni dentro di me.
"Hai cambiato qualcosa? Non lo so, sei diversa" constatò, spostandomi una ciocca dietro l'orecchio, sfiorandomi il collo con l'indice, mentre divampavo. Il suo tocco gentile mi portò a sospirare debolmente."Ed è un male?" Domandai titubante, vedendolo ridere. Un sorriso che avrebbe ucciso qualsiasi ragazza, togliendosi la giacca rossa per poggiarmela sulle spalle, accorgendosi che stavo tremando. E non era solo per il freddo.
"Decisamente un bene Cry" sussurrò sul mio orecchio, mentre sentivo scosse piacevoli pervadermi il corpo. Il suo nome uscito da quelle labbra carnose erano una melodia, dolce e sensuale.
Mi girai lentamente trovandomelo troppo vicino, tanto che i nostri nasi si sfiorarono, vedendolo deglutire, guardandomi gli occhi come per cercare qualcosa, che non sapevo se c'era. Finché non alzò la mano, accarezzandomi la guancia delicatamente.
"Sei bellissima, vorrei che te ne rendessi conto, senza nasconderti in vestiti che non ti rendono giustizia Christina" si avvicinò di più alle mie labbra, mentre mi sentivo debole, il suo contatto era qualcosa d'illegale per il mio corpo, che tentava di respingerlo, ma non quanto sarebbe stato necessario.Finché non salì con le dita, solleticandomi la nuca, sfiorandomi dolcemente il labbro superiore.
"Dici sul serio?" Chiesi in preda ad emozioni che non riuscivo più a controllare, vedendolo aprire gli occhi puntandoli dentro ai miei emozionati. Un velo di desiderio oscurava il suo miele profondo, per poi prendere possesso delle mie labbra in modo delicato, facendo scivolare la sua lingua morbida dentro la mia bocca, che ricambiò subito, imparando il suo ritmo dolce ma bisognoso, portandomi a far uscire un gemito involontario, come il suo.Finché non mi staccai in affanno, poggiando la fronte contro la sua, guardandomi ancora con desiderio.
"Devo andare" gl'intimai alzandomi dalla panchina, per scappare da ciò che non avrei più potuto fermare, mentre il cuore rimbombava nel petto ad un ritmo incontrollabile.Ero contenta, per la prima volta mi sentivo bella e desiderata. Ma il giorno dopo dei ragazzi gli chiesero se fosse vero, e lui negò l'evidenza ignorandomi completamente. Da quel giorno per me Mark era solo uno stronzo bastardo, donnaiolo. Ed ora a lavorarci accanto mi sembrava un incubo che si ripeteva, senza avere mai fine.
STAI LEGGENDO
Una Seduzione Divertente
ChickLitMark uomo brillante e sicuro di se, è un donnaiolo senza scrupoli. Cristy donna caparbia, sa quello che vuole e come ottenerlo. Se solo non fosse così impacciata, sbadata, un vero disastro da ogni punto di vista. Due caratteri così diversi, non po...