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Pov. Cristy

Tornai a casa, con l'ansia. Sembravo un palloncino pronto ad esplodere. Afferrando il cordless sul pensile di legno, componendo di fretta il numero di Kitty.

-Pronto?. Rispose con la sua solita voce squillante, che invece di rilassarmi mi procurava ancora più agitazione.

-Ho bisogno del tuo aiuto. Sono in un casino, anzi sono un casino. Dissi d'un fiato, spostandomi da un piede all'altro, tentando di non devastarmi l'unghia dell'indice.

-Arrivo. Solo una parola, per poi riattaccare. Posai il telefono, facendo un profondo respiro. Girovagando per casa in cerca di qualcosa che potesse calmare l'ansia che si stagliava come onde sugli scogli, facendomi salire un brusio nello stomaco e mille sfarfallii.

Mi avviai verso l'armadio, buttando tutti i vestiti alla rinfusa sul letto, cercando qualcosa di presentabile. Una gonna a ruota nera con Una lupetto del medesimo colore sopra? Dio sarei sembrata la figlia cresciuta di Morticia.

Mi lasciai andare sul piumone del letto, quando sentii il campanello, e dalla presa con cui continuava a suonare come un martello pneumatico, sapevo che era Kitty.
La guardai arrivare di fretta per le scale, per poi sistemarsi i capelli con nonchalance vedendo il mio vicino Jason che mi salutò con un cenno del capo, per poi lanciargli un sorriso sornione alla mia amica, lasciandolo passare per scendere le scale, voltandosi per ammirargli il fondoschiena, mimando un
"È sexy da urlo" facendo una faccia scioccata e sognante, prima di prenderla dalla manica del giubbotto, per farla entrare e richiudere la porta.

"Ehi. Stavo ammirando il tuo vicino" canzonò con tono offeso, mettendosi a braccia conserte, vedendo il suo labbro imitare un broncio.

"Ma chi? Lo strapazza passere?" La rimbeccai storcendo il naso. Era un altro donnaiolo di prima categoria. Avrei dovuto chiamare la guardia condominiale per i rumori notturni nel suo appartamento che combaciava con la mia camera. Avevo comprato anche dei tappi, ma non erano serviti a nulla.

Si tolse il cappotto, lanciandolo sul divano, sbattendo le ciglia, persa nei suoi pensieri.
"Oh fidati cara. Da quello mi farei strapazzare come vuole" elargì alzando entrambe le sopracciglia, con fare ammiccante.

Scossi la testa, trascinandola in camera, mostrandogli con una mano i vestiti. Sembrava ci fosse stata una rivoluzione, ed infatti si stavano ribellando i miei vestiti.

La guardai spalancare la bocca, portandosi una mano sul cuore, per poi lanciarmi un'occhiata accigliata, avvicinandosi alla montagna di vestiti, sollevandoli uno per volta, prendendoli tra le dita, quasi schifata. Roteai gli occhi al cielo, sbuffando.

"Devi smetterla di andare all'outlet 'nonna in'" mi avvisò, spostando tutto per cercare qualcosa di decente.

"Esilarante Kitty" bofonchiai offesa, vedendola scuotere la testa con veemenza, senza darmi adito, ammonendomi con una mano. Si stava concentrando.

Quando piegata sulle ginocchia ai piedi del letto, si girò con il volto verso di me, con gli occhi illuminati.
"L'ho trovato baby" elargì con un sorriso di pura soddisfazione ed auto compiacimento.
Si alzò in piedi, prendendo un vestito nero con le spalline, lungo fino al ginocchio.
Lo prese per le spalline, raddrizzandomi le spalle, per poggiarmelo davanti, e squadrare su come mi stesse, annuendo.

"No Kitty. Non indosserò mai questo abito. Era per il funerale di zia Assunta" la ripresi guardando la mia figura allo specchio, e le sue occhiatacce di rimprovero.

"Ma se tua zia è viva e vegeta" mi rimproverò, portando una mano su i fianchi, tenendo il vestito poggiato sul braccio come una borsa.

Sbattei un piede per terra.
"Si ma pensava che il signore la dovesse chiamare al più presto. Quindi no" ricalcai con tono risoluto. Quando poggiò il vestito su il letto, prendendomi per le spalle, fissandomi nelle palle degli occhi.

Una Seduzione DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora