9. Non ci saranno sedicenni arrapati.

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«Ehi? Beverly. Sei tu?» Sento dei rumori dal bagno, e avvolgo l'asciugamano intorno al mio corpo uscendo con i capelli gocciolanti e bagnati. Si, lo so, ho fatto la doccia stamattina, ma avevo bisogno di pensare, ed è così che penso, facendomi una lunga e calda doccia. Ho pensato al bacio di qualche ora fa. Perché l'ha fatto? Nonostante la sua fama dai 10 anni dal cattivo ragazzo, con me, a parte la prima che ci siamo conosciuti, non ci ha mai provato, né per portarmi a letto né per baciarmi, niente. È come un fratello maggiore, come un angelo custode, e se lo dico a chiunque persona, compreso il suo migliore amico, quello che dovrebbe conoscerlo meglio di chiunque altro, mi riderebbero in faccia. Posso capire che per chi non conoscesse Jacob come lo conosco io la nomina di "angelo custode" accanto a quella di "bad boy" farebbe parecchio ridere, e all'inizio anch'io ci avrei riso se qualcuno mi avesse detto che quel ragazzino insopportabile e insolente sarebbe diventato la persona più speciale ed essenziale della mia vita, ma le cose cambiano, noi cresciamo e cambiamo. Non posso far finta che quel bacio mi sia dispiaciuto, non mi è affatto dispiaciuto, anzi, l'ho sempre aspettato, l'ho ammesso okay. Tutte le volte, soprattutto all'inizio della nostra amicizia, mi sono sempre chiesta il motivo per il quale ci provava con tutte le ragazze tranne che con me, perché ogni volta che andavo a casa sua mi faceva entrare con non-chalance e mi invitava a guardare un film e non a letto come faceva con qualsiasi altra ragazza. Ma poi le cose sono cambiate, ho capito che per me lui era tutto, e che non avrei mai rovinato tutto per una stupida cotta da quindicenne. E dopo quella mia promessa sono uscita con altra gente, ho fatto le mie esperienze e l'ho dimenticato. Ma quel bacio..quel bacio mi ha fatto ritornare la quindicenne di quattro anni fa, mi ha fatto provare le stesse sensazioni che provavo quattro anni fa quando mi accarezzava i capelli e quando mi asciugava le lacrime, mi ha fatto ricordare tutti i momenti più belli passati insieme e di come ero cotta di lui.

«Beverly? Hanna? Guardate che non è divertente.» Dico guardando sotto il letto. C'è qualcuno qua, ne sono sicura. Prendo un ombrello di Tiffany, sicuramente di Hanna e inizio a guardarmi in torno. Quanto male può fare un ombrello? E quanto male può fare a me Hanna scoprendo che ho fatto del male ad una persona con il suo prezioso ombrello?

«Bu!» Faccio un salto quando Kai esce dall'armadio di Beverly ridendo.

«KAI! Che cavolo ci fai qua? Dio, sono soltanto in asciugamano!» Urlo coprendomi.

«Tranquilla, non sei la prima ragazza che si eccita vedendomi.» dice vantandosi.

«KAI VA FUORI!» fa l'opposto stendendosi sul letto. «KAI, vai immediatamente fuori di qui!» dico prendendo un cuscino e cercando di coprirmi ancora di più. La porta si apre rivelando la faccia di Jacob, appena nota Kai lo vedo innervosirsi, e quando vede me, soltanto in asciugamano stringe i pugni diventando rosso.

«Che cazzo ci fai tu qua?» sbotta sbattendo la porta.

«Kai, per favore, vattene.» dico sussurrando, sapendo che se continua a provocarlo non finirà affatto bene.

«Come? Prima mi inviti e poi mi cacci?» dice fingendosi ferito prima di ridacchiare.

«L'HAI SENTITA? BUTTA FUORI IL CULO DA QUA ALTRIMENTI DOVRÒ FARLO IO E SARÀ MOLTO PIÙ DOLOROSO.» Dice assottigliando gli occhi. Non posso crederci che sia seriamente questa persona. Non credevo fosse un ragazzo santo, ma neanche uno che entra di nascosto in camera di una ragazza. Lo vedo sospirare prima di uscire dalla stanza.

«Ci vediamo in giro, bellissima.»

«Io..non posso crederci.» Dico gettando il cuscino sul letto. Non mi vergogno di Jacob. Mi ha vista anche in condizioni peggiori.

Eravamo ad una festa, insieme. Sapevo come sarebbe andata, lui avrebbe trovato una ragazza e sarebbero andati ai piani alti a fare..cose, mente io sarei rimasta da sola, come al solito. Odiavo andare alle feste proprio per questo, le mie amiche non erano mie amiche e Jacob aveva altro a cui pensare. «Ciao piccola. Cosa ci fai qua tutta sola?» un ragazzo, più o meno dell'età di Jacob mi si avvicinò accarezzandomi la guancia. Mi guardai intorno sperando di trovare almeno una faccia familiare, che però non vidi. Mi prese per un braccio sorridendomi. «Ora ci divertiamo..» Mi portò di sopra, urlai il nome di Jacob non so quante volte, sperando che potesse sentirmi, provai persino con quello delle mie amiche, sapendo che anche loro erano ai piani alti a fare cose, quelle cose che lui avrebbe voluto fare con me.
«JACOB!» urlai ancora una volta prima che il ragazzo mi tappasse la bocca. Mi sfilò il vestito che indossavo, iniziando a darmi baci umidi e disgustosi sul mio collo mentre si sfilava, eccitato di stuprare una ragazzina di sedici anni, i pantaloni. «Ti prego, non farlo.» dissi sussurrando mentre mi diceva di stare in silenzio. Mi tolse anche il reggiseno quando la porta si aprì, rivelandosi Jacob attaccato ad una ragazza, quando sentì la voce del ragazzo si staccò dalla ragazza, e quando mi vide sotto di lui, con le lacrime agli occhi, tirò un paio di pugni al ragazzo facendolo uscire insieme alla ragazza. Rimanemmo l'uno abbracciato all'altra per tutta la serata, mentre continuavo a piangere spaventata.

Con ancora solo l'asciugamano a coprirmi mi getto sul mio letto, sospirando.

«L'hai invitavo qua, Blair?» mi chiede guardandomi dritto negli occhi. I suoi occhi verdi mi hanno sempre messo un po' di soggezione, soprattutto quando è serio e arrabbiato.

«No, Jacob, sai quanto mi stia antipatico!» dico io gesticolando con le mani. Lo faccio sempre quando sono agitata, e questo è uno di questi momenti. «Non so davvero cosa sarebbe successo se tu non fossi arrivato.» dico abbracciandolo.

«Ero venuto a parlarti del..bacio.» dice e arrossisco. Ormai é una routine, parlerete di sesso? Di baci? Di relazioni? Beh io arrossirò, sempre e comunque. «Non so perché l'ho fatto. Mi è venuto spontaneo, era come..come se fosse un gesto di consolazione.» si giustifica mentre annuisco, non guardandolo.

«Okey.»

«Solo okey?» dice alzando un sopracciglio. «Non voglio che tu ti imbarazzi. Non devi. Non con me, Blair.» Mi accarezza una mano e gli sorrido. Un altro brivido. Che sta succedendo? Ho la febbre? Cos' ho oggi?

«Non sono in imbarazzo, soltanto non me l'aspettavo.» dico.

«Sei sicura che vada tutto bene? Sei strana.» sospiro annuendo soltanto.  «Per quanto riguarda stasera..lo capirò se non verrai okey?» dice e ridacchio.

«Perche non dovrei venire? Va tutto alla grande, non ho più sedici anni, e a quella festa non ci saranno sedicenni arrapati.» Gli ricordo con una risata. «E poi ci sarà il mio super eroe che mi salverà, sempre.» Dico abbracciandolo.

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Indosso per l'occasione un jeans nero con uno strappo sui ginocchi e un top verde acqua, Beverly mi costringe a mettere i tacchi, e non me lo faccio ripete due volte quando mi fa vedere i suoi, sono stupendi, neri con un cinturino verde acqua, praticamente ci stanno un amore con il mio outfit.

«Sei stupenda.» Dice mentre faccio un giro su me stessa ridendo.

«Anche tu, sei una favola.» Dico guardandola. Ha una gonna a vita alta nera e un top color crema sopra, indossa uno stivaletto alto con un tacco tutto dorato. «Anzi, sei magnifica.»

«A che ora hai detto che passano Jacob e Jay a prenderci?»

«Alle undici e mezza, ma conoscendo Jacob fra qualche minuto verrà qua a rompere i coglioni.» dico ridacchiando.

«Adoro il rapporto che hai con lui. È stupendo.» dice sorridendomi. «Soprattutto il fatto che non siete mai andati a letto insieme. Voglio dire, è difficile non cadere al fascino di Jacob Cooper.» dice.

«Naah, più che altro è difficile resistere al fascino di Blair Adams.» Dico ironica, vantandomi. Ridacchiamo mentre sento bussare alla porta. «Cosa ti avevo detto?» dico indicando la porta.

«Ciao, Jacob.» lo saluta Beverly baciandogli la guancia. «Sono Beverly.» Dice poi presentandosi a Jay.

«Ciao, Jay.» dice lui presentandosi.

«Ciao demente. Ciao Jay.» dico salutandoli mentre scelgo una borsa decente da abbinarci. Non ho molta scelta, ho una pochette nera e una borsa bianca. Prendo quella nera infilandoci dentro il cellulare e un pacchetto di fazzoletti.

«Ciao, Ver. Felice di vederti, cretina.» Dice ridacchiando mentre mi cinge la vita. «Sei bruttissima.» dice ironico. Mi fingo offesa facendo il labbruccio .

«Comprati gli occhiali.» dico tirandogli la borsa in faccia, scherzando.

«Come mai siete arrivati così presto?» gli chiede Beverly.

«Eravamo pronti, e ci sembrava carino mettervi ansia.» dice Jay facendomi ridacchiare.

«Veramente carino.» dico io infilando una giacca di pelle nera.

«È orribile.» dice Jacob all'unisono con Beverly che invece afferma il contrario.

«Preferisci ascoltare un consiglio femminile al posto di uno maschile?» Dice Jacob offeso.

«Si.» dico sorridendogli. «Lei ha gusto!»

My bad best friendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora