21. Arrivederci Raleigh

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Il viaggio in macchina è stato così imbarazzante che le mie unghie in questo momento sono praticamente inesistenti. Sono scioccata da quello che Jacob ha detto a mia madre, sapevo che non gli stesse simpatica e che la considerasse una vera stronza manipolatrice, ma non credevo che la odiasse così tanto. Dallo specchietto retrovisore la vedo toccarsi agitata i capelli neri come la pece, mentre ha le sopracciglia corrugate e la mascella tesa, così come il ragazzo accanto a me, ha perfino le nocche completamente bianche, e so che quando arriveremo a casa mi urlerà contro cose spregevoli accusandomi di non avere un cervello. È sempre così con lui, e si che ha ragione, so benissimo che ricadrà nuovamente in tentazione è ritornerà presto dentro le sbarre, ma non ce l'ho fatta a guardarla negli occhi e dirgli addio, non potevo lasciarla da sola, non sono come lei. Non ci vede più dalla rabbia, si capisce anche dalla velocità in cui guida, e nel modo in cui io rimango in silenzio quando alza il volume della musica. Lo conosco, fin troppo bene. Parcheggia bruscamente l'auto, sbattendo immediatamente la portiera. Aspetta che mia madre apre la porta prima di gettare la giacca nel divano. Raggiunge la mia camera che conosce fin troppo bene prima di aspettarmi lì . Rimane in silenzio, e io spero con tutta me stessa che non continui anche qua a gridarmi contro cose cattive.
«Sei troppo brava con le persone.» questo è solo quello che dice prima di cingermi la vita, affondo la testa sul suo collo, inebriandomi nel suo profumo che riconoscerei su un milione. «E anche se non appoggio la tua scelta sono felice che regali possibilità su possibilità anche a chi non se le merita più.» sorrido abbracciandolo mentre lo guardo negli occhi, quegli occhi inconfondibili, belli e splendenti.
«Sai, non so davvero come avrei potuto affrontare questa giornata senza di te.» ammetto ridacchiando.

«Jacob?» Alison gli salta addosso abbracciandolo mentre Pearl sorride con gli occhi che gli traboccano di gioia. Sua madre è sempre stata una persona molto delicata e dolce, e lo ha dimostrato anche questa volta con i suoi numerosi complimenti e abbracci verso di me. Prima di tornare al college ho convinto Jacob a passare a trovare la sua famiglia, e vado fiera del risultato che ne è venuto fuori. Tutti, perfino lui stesso, sono felici di vederlo!
«Come stai Blair? Come vi trovate al college! Dio, quanto è passato? Un mese? ma sembrate entrambi così cresciuti e più maturi!» Pearl, la madre del mio migliore amico, è così felice che salterella da una stanza all'altra cambiando argomento su argomenti e riempiendoci di domande.
«Vi fermerete a cena?» questa volta è la sorella minore, Vicky, a parlare. Lei, a differenza di Pearl e Alison, non è una persona molto espansiva, tutt'altro, sta spesso in silenzio, e, anche quando sono rimasta da loro per la cena, si chiude nel suo mondo non ascoltando più nessuno.
«Em..mi dispiace tanto, ma eravamo qua.. per una visita, dobbiamo davvero scappare. Domani abbiamo lezione.» Sorrido dispiaciuta mentre vedo i sorrisi delle due bionde smontarsi.
«Mi dispiace così tanto, a Mikel avrebbe fatto tanto piacere vedervi, sarà per un'altra volta!» Alison, la sorella maggiore, mi abbraccia, prima di tirare un pugno scherzoso al fratello.
«E ti fratellone, meno canne e meno donne! La prossima volta voglio trovarti accompagnato da una donna che non sia la tua migliore amica, ma la tua ragazza. Chiaro?» scoppiamo a ridere mentre Vicky rimane impassibile. Lei, come me, non è mai stata d'accordo sulla 'vita' di Jacob, e questo l'ha dimostrato così tante volte da diventare ripetitiva persino per me, che le do totalmente ragione.
«Ciao tesoro.» Pearl abbraccia il figlio prima di salutarmi e lo stesso fa Vicky. «Mi mancherai così tanto. Chiama!» usciamo da quella casa dirigendoci verso l'auto parcheggiata nell'apposito posto riservato alla famiglia Cooper.
Arrivederci Raleigh. Non mi mancherai per niente.
«Credi che mia madre sia stata sincera? Vuole davvero istaurare un rapporto con me?» è una domanda azzardata, e so benissimo quello che lui pensa di mia madre, ma so riconoscere quando mente, e sta volta sembrava sincera.
«Non lo so, Blair, promettimi solo che qualunque cosa accada tu non ti illuderai, e soprattutto non ci starai mai male.» sospiro annuendo.
«Sono finiti i tempi in cui mi importava davvero di lei, Jacob. Lo sai.»  in realtà è una bugia, una grande bugia. Vorrò sempre bene a mia madre, qualsiasi cosa faccia. È così difficile affrontare costantemente questa situazione, talmente tanto che a volte vorrei scomparire.

My bad best friendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora