18. Giornata gia iniziata male.

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«La vedi questa faccia?» dice indicandosi la sua faccia. Beverly è entrata tutta salterellante in camera dopo..due ora in camera con Jacob. Annuisco confusa sedendomi nel bordo del letto, lasciando i compiti che stavo svolgendo ormai da troppo tempo. «Bene, questa faccia è la faccia di una ragazza felice!» dice buttandosi addosso a me. «Gli piaccio! Ha detto che gli piaccio!» dice continuando a salterellare sopra di me.

«Sono contenta, Ver, ma così mi uccidi!» dico ridacchiando. L'abbraccio calorosamente stampandomi un sorriso sul volto. È così tenera!

«Ti spiego tutto, sono entrata, mi ha fatto sedere sul letto e si è scusato in un modo abbastanza strano per ieri sera, poi ha detto che vede in me qualcosa di diverso rispetto alle altre ragazze, e io ho presupposto che sia una cosa positiva, perché è una cosa positiva giusto?» dice iniziando ad essere nervosa. Ridacchio annuendo, facendole poi cenno di andare avanti. «Bhe, si insomma, poi ci siamo baciati per un po'..» ridacchio facendole un cenno contro la parete.

«Per un po', Beverly? Sono passate ore!» dico ridacchiando.

«Bhe, non è una persona a cui si può dire di no..» dice facendo spallucce. «Stasera usciamo!» dice battendo le mani mentre roteo gli occhi.

«Ver! È domenica! Domani abbiamo lezione, e anche molto presto..» dico sbuffando. Fa spallucce iniziando a scegliere cosa indossare.

«Torneremo presto, Blair. Sta tranquilla.»

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«ALZATI VER!» sbotto tirando calci al suo letto. Tanto lo sapevo che questa storia ci avrebbe portato a questo, sono le 7.47 e fra 13 minuti abbiamo lezione. «BEVERLY ALZATI!» gli strappo il cuscino da sopra la testa prendendola per un braccio e facendola cadere dal letto. «Il vi ammazzo. Tutti e due.» dico mentre si massaggia la parte dolorante del suo corpo.

«Ma che problemi hai? Cazzo mi hai fatto male! Porca puttana!»

«SONO LE 7.48. Muoviti!» urlo infilandomi le scarpe. Si alza velocemente infilando dei vestiti a caso, ancora ad occhi chiusi. «Si può sapere a che ora sei tornata?»

«Em..circa..un ora fa.» dischiuso le labbra emettendo un urlo frustato. Ma cosa hanno nel cervello quei due?
Infilo i suoi libri nella sua borsa mentre si lava velocemente i denti. Usciamo dalla camera e a passo svelto ci dirigiamo nell'aula di Matematica, dove ancora il professore non è arrivato. Questa è proprio una botta di fortuna. Nulla da aggiungere. Beverly, davanti a me, si siede nella terza fila, al mio posto, vicino a Jacob. Alzo i sopraccigli rivolgendogli un sorriso tirato mentre mi volto cercando un posto libero. Possibile che stamani i corsi siano tutti pieni? Mi siedo nell'ultimo banco vicino ad una ragazza, e sbuffo prendendo il libro pesante dalla borsa altrettanto pesante. La giornata è già iniziata male.
Fisso i due ragazzi due banchi più avanti a me, e quando si lasciano vari baci, poco casti devo aggiungere, dischiudo la bocca. Mi sono persa qualcosa, questo è sicuro. Una strana sensazione mi pervade dentro lo stomaco. È sicuramente fame, visto che grazie alla mia compagna di stanza non ho fatto colazione. Quindi adesso sarà sempre così? Loro che si sbaciucchiano e stanno vicini ai corsi e Jacob che nemmeno mi saluta?
Quando arriva il prof e inizia a spiegare mi perdo nel mio mondo, è in men che non si dica mi ritrovo tutti in piedi che escono velocemente dalla classe. Perché tutte le ore non possono passare così? Mi alzo lentamente riponendo il libro, e quando alzo lo sguardo Beverly e Jacob se ne sono già andati. Velocemente esco pure io cercando di recuperarli. Li trovo in caffetteria, l'uno davanti all'altro con un sorriso enorme su entrambe le facce. Cos'è cambiato in lui?

«Ehi..» sussurro cercando di attirare la loro attenzione. Il loro sguardo saetta dal loro partner a me, e quando decidono di finirla con queste diffusioni romantiche mi concedono la loro attenzione.

«Blair!» Beverly mi sorride con un sopracciglio alzato, sembra infastidita dalla mia presenza, e ne ho la conferma quando alza di soppiatto gli occhi al cielo. Scusami?! «Dicci..» continua.

«No..io niente volevo solo salutarti.» dico rivolgendomi a Jacob. «Stamani ho provato a parlarti ma non mi devi aver vista.» corruga la fronte annuendo, mentre fa spallucce. L'aria si fa pesante, mentre abbasso la testa. Sono di troppo, l'ho capito. «Vabbè, scusate se vi ho disturbato!» sbotto andandomene a passo veloce. Dopo essermi allontanata abbastanza mi volto, sperando in qualcosa che so per certo che non esiste. Cosa speravo? Che mi venisse dietro e si scusasse? Non lo avrebbe mai fatto! 
Cambio corso entrando in anticipo a scuola.
Altri ragazzi entrano nella classe, e quando il professore entra inizia a spiegare la lezione, dimenticandosi per un instante che si trova in un edificio scolastico e non durante la prima guerra mondiale. Spiega la storia con così tanta passione ed energia che è quasi un privilegio ascoltarlo mentre con occhi sognanti spiega tutti gli avvenimenti storici più importanti. Tutti in questa classe, perfino Jacob, hanno gli occhi attenti sulla sua figura che si muove velocemente verso ognuno di noi. In un batter d'occhio l'ora finisce, e prendo velocemente i libri uscendo fuori. Per  oggi i miei corsi finiscano qua, ciò significa che ho tutta la mattinata e tutto il pomeriggio libero. Mentre cerco di tornare nel dormitorio incontro Jay in tutta la sua perfezione. Mi sorride dandomi un bacio sull'angolo della bocca.
«Ehi, come mai così di buon umore?» domando incamminandosi verso la mia stanza.
«Niente di particolare. Sono felice di rivederti.» sfilo la chiave dalla mia borsa facendolo entrare e sedendomi sopra la sedia della mia scrivania.  Sorrido al suono delle sue parole mentre si avvicina a me, ghignando.
«Dovremmo parlare di ciò che è --» mi blocca subito scuotendo la testa.
«Blair, io sono felice di quello che è successo, e da come mi stai guardando anche tu lo sei. Perché non la smettiamo di parlare e continuano da dove ci siamo interrotti.» arrossisco violentemente quando le sue mani toccano la mia coscia andando sempre più su. Mi fa salire sulle sue gambe mentre mi bacia. Mi muovo sopra di lui, sentendo la sua erezione premere sotto di me. Sorrido arrossando un poco, mentre mi sfila velocemente la maglietta. Mi bacia il seno facendo un succhiotto violaceo sopra il mio collo. Gli sfilo la maglietta baciandogli il petto mentre mi prende per i capelli facendo unire le nostre labbra ancora e ancora. Mi sfilo i pantaloni velocemente, e lui fa uguale, mentre rimaniamo entrambi in intimo. Dopo altri baci ci sfiliamo pure quelli mentre ci gettiamo nel letto. Con troppa forza entra dentro di me facendomi gemere dal piacere, affondo le mani nei suoi capelli, mentre muove i fianchi sempre più velocemente e più forte, mi aggrappo alla sue schiena cercando di aprire sempre di più le gambe, continuo a gemere sotto di lui, fin quando non veniamo entrambi, nello stesso preciso momento.
«Sei perfetta.» sussurra accarezzandomi i capelli mentre mi alzo velocemente rivestendomi. Perché l'ho fatto? Voglio dire, non mi dispiace di averlo fatto, ma non è affatto da me fare sesso con il primo ragazzo a cui piaccio. Non so davvero cosa mi stia prendendo.
«Dovresti andare..» sussurro allacciando i pantaloni. Mi lascia un bacio a stampo e si riveste velocemente mentre mi avverte di avere un corso fra pochi minuti.
Sospiro infilandomi dentro la doccia bollente.
Varie domande mi attraversano la testa, ma una in particolare:
Perché Jacob mi sta evitando?

My bad best friendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora