«Come?!» scoppio a ridere insieme a Beverly mentre la faccia di Jacob e di Jay sembra così scioccata tanto da volersi sotterrare.
«Pensavo lo sapeste!» dico io bevendo subito dopo un sorso d'acqua. «Ce l'ha detto Hanna una settimana fa. Gli piacciono i ragazzi.» prendo una penna di pasta al pomodoro infilandola in bocca.
«Oh mio Dio. Mi ha visto nudo, capite?» dice Jay mentre continuo a ridere.
«È imbarazzante.» roteo gli occhi per il comportamento infantile mentre mi arriva una pedata da Beverly indicandomi le spalle. Stava giusto entrando in mensa. I suoi piedi toccano anche le gambe dei ragazzi e quando si avvicina dalla nostra parte gli sorrido gentilmente invitandolo a sedersi. È ancora nuovo, non conosce quasi nessuno, e mi sta simpatico.
«Siediti con noi, Dylan!»
«Ciao ragazzi!» Jay e Jacob come due pesci lessi rimangano a fissarlo con la bocca semi aperta. Ricevano da Beverly altri due calci da sotto il tavolo e si sciolgono un po' fingendo un saluto amichevole.
Credo che gli servirà tempo.
«Immagino che avete saputo che--»
«Si. Dio, perché non ce l'hai detto prima?» Jay lo interrompe subito fissandolo spudoratamente come se fosse qualcosa di facile da dire. Ehi, non posso dire di capirlo perché non ho mai provato una cosa del genere, ma sono sicura che non è una passeggiata ammettere ai propri compagni di stanza di essere gay.
«Ecco io..»
«No dico davvero, Dylan. Sei con noi da quasi due settimane, non ti è mai balenato nella mente di dircelo?» il tono di Jacob è molto più duro di quello del mio ragazzo, Dylan abbassa la testa, evidente non si aspettava che lo venissero a scoprire cosi, e soprattutto sono sicura che non si aspettava una reazione così dura dai suoi compagni.
«Ragazzi! Basta!» assottiglio gli occhi. «Non cambia niente per voi, giusto?» il mio sguardo è talmente intimidatorio che perfino Beverly, che non c'entra niente, raddrizza la schiena deglutendo.
«No, certo che no.» si affretta a dire Jay mentre Ver gli fa un sorriso. Ora va già meglio.
«Che fate oggi?» domando infilandomi dell'altro cibo in bocca.
«Io devo studiare, ho un sacco di compiti!» dice la mia compagna di stanza disperata, infilandosi le mani nei capelli.
«Anche io!» la forchetta mi cade dal piatto mentre lo sguardo di tutti si va a concentrare su Jacob, che ha pronunciato quelle sue parole mia uscite in 22 anni dalla sua bocca.
«Tu..tu cosa?» dico dilatando gli occhi.
«Devo studiare.» dice sbuffando mentre trattiene un sorriso. Mi alzo di scatto dalla sedia iniziando a fare un balletto simile a quello che potrebbero fare due ippopotami in mare, mentre batto le mani.
«Questa me la segno sul calendario.» dice Beverly sbloccando il suo telefono.
«Tua madre sarà così orgogliosa.» dico asciugandomi una finta lacrima di commozione prima di scoppiare a ridere.
«A proposito! Blair, devi prestarmi i tuoi libri..non trovo più i miei.»
«Con infinito piacere, corro a prenderli!»POV's Beverly
Il vibrare del mio telefono mi distrae dal libro di psicologia che stavo leggendo.Da: Jacob❤😍
A: Beverly
Ehi, ho bisogno di un aiuto, vieni da me?Sorrido scuotendo la testa. Sotto sotto sono felice che l'abbia chiesto a me, odio ammetterlo, ma sono abbastanza gelosa del rapporto che ha con Blair, sono così amici, e così affezionati, in sintonia con il mondo, mentre noi due siamo solo..noi due. Il fatto che abbia chiesto a me aiuti sembrerebbe normale per alcuni, ma per me è speciale. Non l'ha mai fatto. Sono sempre io quella che organizza giornate per stare insieme.
Stanotte ho fatto un sogno stranissimo: eravamo io e Blair in stanza, ad un tratto entra Kai, non si sa da dove è venuto fuori, ma c'era, ad un tratto spara ad entrambe e corre via, dopo poco arriva Jacob, che preoccupato prende Blair in braccio e la porta via dalla stanza, al contrario di me, che lascia lì a sanguinare..e poi a morire.
Ripongo i libri dentro un cassetto, mentre metto il cellulare in tasca ed esco.
Busso velocemente alla sua porta, che apro subito dopo. Lo trovo sdraiato sul letto, con una penna al lato della bocca, un libro nella mano destra e uno nella sinistra, tiene con l'indice il segno del rigo, mentre borbotta qualcosa a bassa voce.
«Ehi, secchione!» dico scherzosamente dandogli un bacio al lato della bocca.
«Che cazzo è la psicosintesi?» sbotta nell'immediato chiudendo il presunto libro di lettere. Ridacchio sedendomi vicino a lui. Gli prendo il libro dalla mano, iniziando a leggere i primi libri fatti all'inizio dell'anno, per poi riassumerli in breve.
«"Un metodo di auto-formazione e realizzazione psico-spirituale per tutti coloro che --» le sue labbra sopra le mie fermano le mie parole. Non posso trattenere il sorriso a trentadue denti che mi appare subito dopo. Appoggio la mano sopra la sua guancia mentre ripenso a tutti i sentimenti che provo per lui. Sicuramente non ho mai provato qualcosa di così forte per nessun altro, il cuore batte all'impazzita, mentre le gambe tremano per quello che sto pensando di fare. Con un coraggio che non credevo di avere mi posiziono sopra di lui, gettando a terra i libri di Blair, mentre mi sfilo la maglietta. È davvero la cosa giusta? Troppo tardi per avere dei ripensamenti, Beverly, ormai la cosa è fatta, penso tra me e me, mentre ho le sue mani ovunque. Soltanto altri attimi prima di sentirlo completamente dentro di me. La sensazione che provo inizialmente è dolore, ma viene immediatamente scacciata via dal piacere. Lui ha la mascella tesa, non è concentrato su quello che sta facendo, sembra che neanche gli importi di chi ci stia sotto, nei suoi occhi leggo soltanto un velo di piacere, e quando geme spingendo più forte capisco che per lui non è speciale come lo è per me, capisco che non ha capito quanto sia importante per me essermi donata a lui per la prima volta, capisco che in realtà non lo conosco poi così tanto bene, e che la sua bellezza deve avermi offuscato troppo la testa tanto da pensare che lui provi le stesse cose per me. I miei pensieri vengono interrotti da un suo gemito di piacere accompagnato da un nome, quel nome che mi fa totalmente crollare il mondo addosso e danno conferma ai miei pensieri.
«Blair..Dio, si.»
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My bad best friend
RomanceErano solo migliori amici Poi qualcosa cambiò Era solo attrazione Poi qualcosa cambiò Erano solo innamorati Questa fu l'unica cosa a non cambiare mai. DALLA STORIA: «Blair, tu non hai fatto niente. Sono stato io. Sono stato io che ti ho baciata...