19. Tu sei l'ultimo che può giudicare.

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Finisco gli ultimi assegni per domani e mi avvantaggio su alcune materie che ho in settimana, così da poter uscire con Beverly e visitare la città che ancora non ho visto.
«Sono tornata!» dice gettando le scarpe in una parte remota della stanza.
«Si sì, non ci interessa.» sbotta Hanna infastidita, intenta pure lei a ripassare alcune materie a me ignote. Le sorrido dolcemente alzandomi dalla sedia dove precedentemente stavo seduta con il capo chino sui libri sparsi per l'intera stanza.
«Ehi, Ver! Eri con Jacob?» annuisce soltanto sorridendomi mentre gli occhi gli si trasformano in due cuori. Non credevo fosse così innamorata di lui.
«Sai dove posso trovarlo?»
«Si, è in camera, ci prepariamo, stasera mi porta fuori.» dice battendo le mani. «Ti chiederei di venire con Jay, ma so come la pensi, i giorni della settimana sono sacri.» dice ridacchiando. Dischiude dopo la bocca scoppiando a ridere. Si è drogata forse?
Poi mi prende per un braccio portandomi fuori dalla stanza.
«Beverly mi fai male! Che hai?»  inizia a salterellare emettendo degli urletti prima di abbracciarmi. Okey, ha dei seri problemi. Jacob gli ha offerto una canna?
«C'hai fatto sesso, non è vero?» dice. Spalancò gli occhi zittendola subito con lo sguardo. «Oddio, sei arrossita! Oh mio Dio. Che carini! Quindi state insieme?» arrossisco ancora di più facendola ridacchiare.
«Non è nulla di ufficiale.» tocca la parte arrossata del mio collo mettendomici i capelli sopra.
«Allora stasera venite pure voi, niente scuse, dobbiamo festeggiare!» dice. «Devo mettermi a studiare. Ci vediamo dopo.» mi lascia un bacio sulla guancia entrando in stanza.
Busso nella stanza di Jacob, che in realtà è pure quella di Jay e Kai e per un secondo mi ritrovo a sperare che gli ultimi due nominati non ci siano, il primo perché sarebbe tremendamente imbarazzante, il secondo per il semplice fatto che non lo sopporto.
Mi apre per mia fortuna Jacob, e appena mi vede spalanca gli occhi uscendo e chiudendosi la porta alle spalle. Alzo un sopracciglio ghignando.
«Cosa mi nascondi Cooper?» dico sorridendogli.
«Niente.» dice ricambiando il sorriso in un modo più tirato del solito. Roteo gli occhi avvicinandomi a lui.
«Ti sei fatto una canna, lo sento, ora apri.» sbuffa facendomi entrare, mi getto nel suo letto, dopo aver spalancato le finestre. «Allora..come mai mi eviti?» vado dritta al punto, senza girarci in torno. Deglutisco subito dopo quando si sdraia accanto a me, sfiorandomi, per sbaglio, l'inguine.
«Che cazzo è questo?» dice toccando il mio collo. Ops
«Niente di che.» dico cercando di coprirlo con delle ciocche di capelli.
«Niente un cazzo, questo è un fottuto succhiotto.» sbotta lui guardandolo meglio. Okay, non ne hai mai visto uno? «Blair..tu..Blair cazzo!» si alza in piedi guardandomi dritto negli occhi. «Ti sei scopato JayJay?» dice con un tono di disgusto. Perché si ostina a chiamarlo JayJay? È così stupido! Ma scusate, se una persona ha un succhiotto bisogna per forza averci anche fatto sesso?
«Ja--»
«Cazzo Blair, ma che hai in quella fottuta testa? Merda Non puoi scopare con uno stronzo qualsiasi come se niente fosse!» corrugo la fronte non capendo dove vuole andare a parare. Non mi sembra di aver fatto qualcosa di così atroce, lui fa sesso con chiunque da quando ha dodici anni.
«Mi spieghi qual'è il tuo problema?» sbotto alzandomi pure io e facendo quasi toccare la mia fronte con la sua. «Tu lo fai sempre, e ti aspetti che le ragazze facciano altrettanto con te, non è mai esistita una ragazza che non ti sei portato a letto alla prima conoscenza. Perché ne stai facendo un dramma?»
«Blair tu non sei così, me l'hai sempre detto..che ci vuole amore e quelle merdate del genere..» dischiudo la bocca cercando di dire qualcosa, ma le parole mi muoiono in bocca quando Kai fa la sua entrata con il suo solito ghigno.
«Ciao bellissima.» mi bacia la guancia sedendosi ai bordi del letto.
«HA UN FOTTUTISSIMO NOME CAZZO!»
«Che bello vederti.» dice dopo continuando a ghignare. «In corridoio ci sono delle voci..» dice ridacchiando. Arrossisco violentemente abbassando la testa prima ancora che continui. «Così tu e JayJay..» lo zittisco prima che finisca emettendo un urlo frustato.
«Chi te l'ha detto?» sussurro.
«Betta, che glie l'ha detto Amanda, che glie l'ha detto Paul, che glie l'ha detto Charry che glie l'ha detto Beverly, che presumo glie l'hai detto tu.» sospiro frustata ribollendo dalla rabbia. Che problemi ha Beverly?
«Sei una cretina.» commenta Jacob facendomi arrabbiare ancora di più.
«Senti, Jacob, tu sei l'ultimo in questo college che può giudicare, ti fai ragazze diverse ogni sera per poi dimenticartele la mattina, ti fai le canne, fumi solo Dio sa cosa, quindi per favore taci.» sbotto sbattendogli la porta in faccia e uscendo.
Come diavolo si permette Beverly di andare a dire in giro i miei affari? Sono cose private, che riguardano solo me, perché l'ha fatto?
Mi svuoto varie volte le tasche cercando le chiavi che non trovo, ovviamente me ne sono dimenticata, di nuovo. Busso freneticamente alla porta sperando di trovarci qualcuno dentro. Andiamo..almeno Hanna!
«SONO BLAIR MI VOLETE APRIRE!» sbotto sentendo vari sussurri al suo interno. La porta scatta rivelandomi Hanna al suo interno. Mai stata così felice di vederla.
«Dov'è Beverly?»
«Sarà a spettegolare sulla tua scopata, Wow, Jay..bella mossa, Blair!» dice Hanna battendo le mani. «Me lo farei pure io.» dice ridacchiando. Esco fuori più infuriata di prima. Sbatto contro alcuni ragazzi che stavano parlando fra di loro, quando me la ritrovo davanti mi sorride, insieme a Cherry, e mi saluta come se niente fosse.
«Ver, possiamo parlare un attimo?» annuisce, e quando vedo che la sua amica non intende lasciarci un po' di privacy chiarisco la cosa. «Da sole, grazie.» la prendo per un braccio e mi allontano da Cherry, prima di ucciderla con lo sguardo. «Com'è che tutto il college sa che sono andata a letto con Jay?» sbotto incazza, mentre abbassa la testa.
«Lo so, Blair, è colpa mia, mi dispiace, l'ho detto a Cherry, e..beh lei non riesce a mantenere un segreto. Davvero, mi dispiace tantissimo.» sospiro annuendo mentre mi cinge in un abbraccio. Stento un po' a ricambiare, ma quando vedo Jay in fondo al corridoio la stringo più forte chiudendo gli occhi di proposito. Questo non lo ferma nel suo intento di prendermi per un braccio e portarmi via da Beverly e Cherry.
«Jay, che diavolo fai?» non risponde, continua a tirarmi il polso e a camminare velocemente. Quando arriviamo dentro il bagno comune mi guarda con le sopracciglia aggrottate, ha la mascella tesa, e respira in modo abbastanza affannato.
«Che ti è saltato in testa? Adesso tutto il college pensa che noi stiamo insieme!» sbotta. Dischiudo le labbra deglutendo. Non so assolutamente che cosa dire, mi prenderei la colpa, ma io ho soltanto detto la verità alla mia compagna di stanza, poi, se la sua amica è una pettegola troia non è problema mio. Cerco di esprimermi in qualche modo ma la mia voce viene interroga ancor prima che partisse dalla mia suoneria. Prendo il cellulare che tenevo in tasca e quando vedo un numero non salvato in rubrica sospiro premendo il tasto verde.
«Scusami, ci vorrà solo un minuto.» dico prima di portarmi l'apparecchio all'orecchio. «Pronto?»
«Blair, grazie a Dio!» la voce di mia madre mi rimbomba dentro l'orecchio e deglutisco ricordando solo ora quel fatidico numero.
«CHE COSA DIAVOLO CI FAI LÌ?» sbotto sentendo un brivido percorrermi dalla testa ai piedi. Sta di nuovo succedendo, come cinque anni fa, qual numero, quella voce, è solo dopo aver sentito un rumore di una cella che si chiude gli occhi mi si fanno lucidi.
«Blair, calmati. Sto bene. Devi tornare qua.» mi asciugo una lacrima traditrice uscendo velocemente dal bagno e andando a bussare alla porta di Jacob il più velocemente possibile. Ho bisogno solo di lui in questo momento. Quando mi apre mi guarda confuso, lo abbraccio allontanando il cellulare dall'orecchio solo per un istante.
«M-mi spieghi a quale scopo? Sei uscita cinque mesi fa e siamo tornati al punto di partenza! Fammi indovinare..spaccio, giusto?» gli ringhio contro cercando di mascherare la debolezza della mia voce. Dai pugni serrati del mio migliore amico capisco che ha capito tutto, e mi cinge un fianco lasciando dei baci umidi sulla mia spalla, di solito mi rilassano, ma adesso non è proprio il momento! Mi divincolo dalla sua presa camminando avanti e indietro per la stanza, aspettando una sua risposta che non tarda ad arrivare.
«Ti prego, tesoro. Vieni qua.» mi riaggancia il telefono e lo getto a terra scoppiando in un pianto isterico.
«Ehi..è successo quello che credo sia successo?» dice massaggiandomi le spalle. Annuisco soltanto abbracciandolo, mentre tiro su con il naso.
«Perché deve essere così, Jacob? Perché non può essere una madre normale?» sbotto. Mi stringe forte a se, sussurrandomi cose dolci per farmi calmare, peccato che non funzionano neanche un po', non si tratta di un brutto voto preso a scuola o di un ragazzo che ti ha lasciato tramite un messaggio, si tratta di tua madre e del fatto che è stata sbattuta in prigione ancora una volta.

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