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Laura dormiva profondamente. Era tranquilla, serena. Nulla disturbava il suo sonno pomeridiano in quel momento. Silvia stava sbirciando; aveva aperto leggermente la porta e osservava la paziente con enorme felicità e stupore. Avendo paura che il fracasso e la confusione potessero svegliarla chiuse la porta lentamente.
Per un attimo si chiese come una ragazza dal viso tanto innocente avesse potuto uccidere la propria sorella.

«Silvia» si sentì chiamare da una voce in lontananza.
Allora la dottoressa si voltò; era Mike.
Le stava venendo in contro sorridente.
Silvia sorrise e si avvicinò.

«Non saranno mica quelle le scarpe che hai comprato ieri?» domandò ironicamente lui indicando le consumate scarpe che la dottoressa portava ai piedi un giorno sì, e l'altro pure.
La dottoressa guardò in basso e scosse la testa.
«No, non sono queste» disse sorridendo.
«Non ho comprato nulla» continuò.
«Ah, molto strano, da come mi hai detto, trovi sempre le scarpe perfette in quel negozio» affermò lui infilando le mani nelle tasche dei jeans.
«Comunque» continuò lui, «come sta Laura?»
«Bene, sta bene. Riposa beatamente».
«Sono contento. Ascolta, a che ora stacchi solitamente?»
«Diciamo alle 21 circa, se ci sono dei problemi anche piú tardi. Perché lo chiedi?».
«Bé, mi domandavo se questa sera ti andasse di cenare al BestFood» disse in imbarazzo.
«Ah, bé, mi piacerebbe. Mi passi a prendere tu?».

Quella sera Mike la raggiunse a piedi. I due uscirono dall'ospedale e si diressero verso casa di lui per prendere l'auto.
Per Silvia era stato come rivivere quel periodo in cui lei e Mike erano solo due ragazzi che lavoravano fianco a fianco e che amavano farsi confidenze.
Arrivarono davanti ad un grande garage.

«Aspettami qui. Vado a prendere io la macchina» disse lui facendola fermare accanto al cancello.
«Non vuoi che ti accompagni?»
«No, no. Il garage é molto in disordine ed é pieno di polvere, credimi. Me ne vergogno. Vado io» disse Mike.
Poco dopo arrivò con la sua macchina station-vagon nera, e Silvia salí a bordo del veicolo.

Il BestFood era colmo di gente, come del resto era sempre. Regnava la piú assoluta confusione e quell'atmosfera non era una delle preferite di Silvia.
Lei amava la tranquillità; tutto quel mormorio la insonnoliva e le faceva passare la voglia di chiacchierare.
A Mike invece sembrava piacere tutto quello: ambiente, luci, persone.

Si accomodarono in un tavolo in fondo al locale e inziarono ad appoggiare la borsa ai lati delle panche.
Il cameriere portò due menú.

«Qua hanno molte cose buone da mangiare» disse Mike sfogliando il menú.
«Ne so qualcosa» rispose Silvia facendo lo stesso.
«Io ordino sempre un hamburger con pomodori, maionese e salsa piccante. Tu cosa prendi?» domandò Mike mentre osservava incuriosito la pagina delle bevande.
«Beh io credo che mangerò una pizza con prosciutto, mozzarelle e olive» disse alzando lo sguardo e posandolo su Mike.
«Per bere?» chiese lui senza staccare gli occhi dal foglio.
«Credo che dell'acqua possa andare.»
«Non vorresti una birra?» domandò lui. «Possiamo ordinare una piccola brocca se vuoi» continuò insistendo.
«No, davvero, non ti preoccupare »
«Permetti di offrirti una buona cena, per favore» disse lui quasi facendo gli occhi dolci.
«Se proprio insisti» rispose Silvia sospirando e sorridendo allo stesso tempo.

Poco dopo che il cameriere aveva fatto l'ordine, iniziarono a parlare di libri, film e programmi divertenti.
Ridevano e scherzavano proprio come due adolescenti al primo appuntamento.

Erano passati circa cinque minuti quando dalla porta entrò Fred Padton, l'ispettore.
Silvia lo notò mentre si avvicinava a loro, e poi si accorse che l'ispettore aveva un tavolo prenotato sul quale aspettava una donna molto graziosa.
Magari era la sua fidanzata o compagna.

«C'é l'ispettore» disse Silvia a bassa voce.
Allora Mike guardò alla sua destra e lo vide. In quello stesso momento anche Fred si era accorto della loro presenza e li aveva salutati entrambi cortesemente, con un cenno della mano. Loro avevano fatto altrettanto.
«Sembra sia la sua ragazza...» mormorò Mike fissando Fred mentre parlava con la donna.
Anche l'ispettore e la sua ipotetica compagna sembravano parlare di Silvia e Mike, perché ogni tanto li osservavano e poi ritornavano a parlare, sempre piú seriosamente.
Poco dopo arrivò la cena per i due amici, e anche la birra.

Quest'ultima, dopo solo dieci minuti, era finita.
Non ne rimaneva piú nemmeno un goccio, e Silvia aveva bevuto soltanto un bicchiere scarso.

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