Federico pov's
Mi svieglio prima di lei e ne approfitto per guardarla dormire. Sembra un'angelo. Perché non è così pure quand'è sveglia? Ha il viso rilassato e quella mia maglietta le sta enorme, è risalita sulle coscie però mi vieto di guardare. Devo ammettere che le sta davvero bene, potrebbe usarla davvero come vestitino. Si sta facendo tardi quindi decido, a malincuore, di svegliarla.
《Ste' svegliati, faremo tardi》ma non si sveglia. Provo qualche altro modo. Inizio a bacirle il collo e faccio scivolare la mano, lentamente, fino alla sua coscia. Salgo piano piano ed inizio ad alzarle la maglietta. Lei si sveglia di colpo e mi spinge. Sapevo che avrebbe funzionato.
《Ma che fai?》mi chiede stropicciandosi gli occhi e con tono assonato ed io rido.
《Non ti svegliavi》
《Mhh》si ricorica.
《Stella, alzati!》le ordino. Lei si stiracchia e la maglietta si alza, forse un po' troppo ed io mi mordo il labbro. Lei se n'è accorge e abbassa subito la maglietta.
《Pervertito.》
《Non è colpa mia se fai quei gesti》e lei scoppia a ridere.
《Non voglio andare a scuola》dice assonnata e si tira le coperte.
《Se vuoi possiamo fare altro. No problem》lei si alza di colpo.
《No, andiamo a scuola》ed io scoppio a ridere. La tiro e la faccio ricoricare, la giro verso di me in modo che i nostri sguardi si incontrano.
《Dormito bene?》le chiedo. So che ha capito che mi riferivo agli incubi.
《Mai dormito meglio》dice con un sorriso.
《Sicura?》le chiedo serio.
《Sì, Fede, sono sicura, ho dormito benissimo!》e mi fa un sorriso a 32 denti.
《Comunque, se vuoi, per oggi non andiamo a scuola》le dico.
《Mhh》
《Stai valutando i pro e i contro, vero?》lei ride e annuisce.
《Sentiamo dai》sono curioso.
《Allora i pro sono: potrei rimanere in questo letto 'morbidoso' tutto il giorno, potrei giocare a Fifa, salterei scuola e fisica. I contro: non vedrei Ludo e Reb, si insospettirebbero, salterei fisica quindi la prossima volta mi aspetta una ramanzina, starei da sola con te, ti faresti strane idee, la situazione potrebbe degenerare, poi se tu...》
《Okay, ho capito, il problema sono io》rido 《però il mio contro preferito è "la situazione potrebbe degenerare"》
《Ecco, appunto.》sbuffa lei.
《Quindi che facciamo?》chiedo.
《Tu vai a scuola ed io rimango qui.》lo sta dicendo seriamente?
《Scordatelo.》
《Sei la mia ombra.》
《È casa mia》ribatto e lei ride.
《Rimaniamo, non mi va di andare a scuola e poi è già tardi.》ho tolto la sveglia appena mi sono svegliato, già sono le 09:00 non ci faranno entrare a scuola.
《Perfetto, che facciamo?》chiedo io.
《Ho fame...》 risponde lei.
《E quando mai... dai vestiti e andiamo a fare colazione fuori》le dico. Lei si alza e fa per togliersi la maglietta. 《Non guardarmi》
《E invece ti guardo, togliti la maglietta, forza》
《No!》
《Se non lo fai ti farò morire di fame.》
《Non lo faresti mai!》
《Sicura?》le dico con con un sorriso si sfida.
《Ma...》si mette i pantaloni, mi dà le spalle, si toglie la maglietta e si infila la sua. Furba la ragazza.
《Così non vale...》dico io.
《Tu hai solo detto di togliermi la maglietta, non hai detto anche le condizioni ehehehe》la odio quando fa così.
Mi alzo, mi vesto, ci prepariamo ed usciamo di casa. Prendiamo la mia moto e l'accompagno al bar più vicino. Facciamo colazione, o per lo meno, io faccio colazione, lei fa un pranzo anticipato. Usciamo dal bar.
《E ora che facciamo?》mi chiede lei.
《Facciamo un giro al centro commerciale?》propongo e lei annuisce.
Arriviamo al centro commerciale. Appena passiamo davanti al negozio di articoli sportivi.
《Ah, ricordami che pomeriggio ho gli allenamenti》mi dice lei.
《A che ora?》
《Alle 15:00》
《Devi andare per forza?》dico sbuffando. Voglio passare tutto il giorno con lei.
《Sì, Fede, sono il capitano!》
《E va bene》
La giornata prosegue tra scherzi, risate, prese in giro e inseguimenti. Abbiamo pranzato fuori. Ed ora la sto accompagnando da Antonella.
Arriviamo.
《Grazie del passaggio》mi dice sorridendo.
《A che ora devo venire a prenderti?》
《Come scusa?》ride lei.
《Dobbiamo passare la giornata insieme, ricordi? Me lo devi》
《Uff, alle 18:00 al campo》dice con poca enfasi.
《Non ti stancare troppo, mi servi》dico ridendo. Le do un bacio sulla fronte e me ne vado.
Il telefono squilla. Andrew.
《Pronto?》
《Capitano》
《Dimmi》
《Come mai non sei venuto a lezione?》
《Ero con Stella》
《Cosa?》sento urlare.
《Non trarre conclusioni affrettate, vieni a casa mia che ti spiego》rido.Il campanello suona. Andrew sale con me in camera mia. E gli spiego tutto, il pranzo, i nostri genitori che sono partiti ed io che l'ho rinchiusa nella mia camera.
《Wow, hai seriamente perso la testa per lei, io credevo che fosse tutto un tuo piano per portarla a letto. Un pensierino lo farei anch'io》lo fulmino con lo sguardo.
《Provo sensazioni strane quando sto con lei.》ammetto.
《Certo sei innamorato》
《Non sono innamorato.》dico poco convinto. Sì Stella è una bella ragazza ma non so... mi piace seriamente? Non credo. E poi lei mi odia quindi.
Passo tutto il pomeriggio a convincere Andrew che non sono innamorato di Stella. Più che convincere lui cerco di convincere me stesso. Accompagno Andrew a casa sue e passo a prendere Stella al campo.
《Hey, come sono andati gli allenamenti?》le chiedo.
《Bene anche se, il mister, si è vendicato》dice distrutta salendo sulla mia moto.
《Vendicato?》rido.
《Sì, per aver fatto ritardo alla partita. Mi aveva già avvertita negli spogliatoi》ridiamo insieme.
《Andiamo a cena?》chiedo.
《Sì, tanto ormai, dopo la colazione e il pranzo fuori, la cena manca!》ride.
Il mister l'ha tenuta un'ora in più rispetto alle altre, il tempo di farsi la doccia ed è già ora di cena.
Abbiamo optato per una pizzeria.
Ordiniamo ciò che avevamo ordinato l'altra volta e ceniamo.《Facciamo una passeggiata?》chiede lei
《Certo》e le sorrido.
Facciamo un giro a piedi ed arriviamo al parco, vicino a quel campetto dove vidi Stella giocare a calcio, dopo che se ne fosse andata da casa mia.
《Vieni, andiamo al campetto》mi dice lei con un sorriso tirandomi dalla mano. Praticamente camminiamo mano nella mano finché non raggiungiamo il campo.
Appena arriviamo Stella si fionda su un pallone ed inizia a palleggiare, più che palleggiare fa freestyle col pallone. Adoro la passione che ci mette.
《Ma non sei stanca?》le chiedo. Dove la prende tutta questa energia?
《Dai, vediamo se riesci a smarcarmi》mi sfida lei.
《E se ci riesco che mi dai in cambio?》le chiedo.
《Niente.》
《Non spreco le mie energie per non ricavare 'niente'》le dico
《E allora proponi qualcosa》dice lei.
《Allora, ho tre tentativi. Se non ci riesco farò tutto quello che vorrai tu. Se ci riesco... mh... se ci riesco ti bacio》lei sgrana gli occhi per un istante ma dopo fa un sorriso di sfida.
《Accetto》dice.
Io mi avvicino a lei, allungo semplicemente una gamba e lei fa un giochetto assurdo. Non ci riuscirò mai.
《Oggi mi sento buona, questa non te la conto!》dice ridendo.
Mi prendo un po' di coraggio e m'impegno di più ma lei riesce a farmi tunnel e, con uno scatto veloce, riprende il pallone tra i suoi piedi.
《Hai due possibilità》ride.
Ci riprovo ma lei gira intorno a me, mi supera e di tacco mi rifà il tunnel. Cazzo è davvero brava col pallone.
《Te ne rimane ancora un'altra》e ride più forte, convinta di aver la vittoria in pugno.
Stella gioca col pallone, mi rivolge le spalle, mi avvicino a lei, appena si gira io do un calcio al pallone. Sono riuscita a smarcarla. Entrambi rimaniamo immobili, lei è incredula, forse più di me. Non pensavo di riuscire a smarcarla. Ma siamo seri? Davvero ho smarcato Messybaldo?
Lei mi guarda ed inizia a correre.
《Hey, dove credi di andare?》le urlo.
Inizio a correre e, dopo aver fatto due giri di campo, riesco a prenderla.
Cadiamo entrambi al centro campo. Io cado sopra di lei ed inizia a ridere ed io con lei.
《Ho vinto io》le dico.
《No, in realtà, ce l'hai fatta al quarto tentativo.》
《Hai detto che quello non lo contavi》le dico appoggiando la mia fronte sulla sua.
《Bhe... ti ho detto in quel modo... solo per... bhe, solo perché volevo convincerti che non ce l'avresti mai fatta. E poi anche... per... bho anche per...》parla a vanvera, non sa neanche lei cosa dice e cosa inventarsi. Dice frasi senza senso. Mi sono stancato a sentirla nervosa, agitata. Rido.
《Che c'è da ridere?》mi domanda.
Io non rispondo e appoggio le mie labbra sulle sue. Lei non ricambia subito ma, dopo, si lascia andare.
Con la lingua 'busso' sui suoi denti, come per chiederle l'accesso. Lei apre un po' ed io ne approfitto per appropriarmi della sua bocca. Pian piano ci sta prendendo gusto e confidenza. Mette la mano dentro ai miei capelli, li tira ed io vado più affondo con la lingua. Lei inarca leggermente la schiena ed io le vado in contro con i fianchi. Sembrerà pur un bacio appassionato ma, in realtà, è un bacio caldo e... bisognoso? Lei ha bisogno di me. La sua lingua esplora curiosa la mia bocca. Accarezzo la sua lingua con la mia. Mi stacco ed inizio a baciarla sul collo, delicatamente. Ritorno sulle sue labbra e le do un bacio a stampo per poi fermarmi a guardarla. Il suo respiro è irregolare come il mio, e hanno lo stesso ritmo. I nostri cuori battono con la stessa frequenza accelerata e noi rimaniamo lì, a guardarci, in mezzo ad un campo da calcio sotto un cielo stellato.
Lei mi guarda, mi sorride e mi rispinge contro di lei e mi bacia un altro po'. Ci stacchiamo di nuovo per poi incominciare a ridere.
《Siamo dei pazzi》dice lei. Siamo dei pazzi perché ognuno è pazzo dell'altro.
《Siamo due piccoli disastri che, insieme, formano un capolavoro》rispondo io e lei sorride.
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Il mio Diazepam Blu
RomanceCOMPLETA. Questa storia parla di una ragazza completamente sola e abbandonata al suo destino. Dopo l'incidente di quand'era bambina cadde in depressione (scoprirete tutto se leggerete). Lei è cresciuta da sola e forse troppo in fretta e, dato la man...