Federico pov's
Un rumore di vetri rotti mi fa fermare nel bel mezzo della scalinata.
《Dai, Fede, andiamo, faremo tardi! Sarà quella alcolizzata, le sarà caduta una bottiglia, andiamo, susu!》insiste Stacy tirandomi per un braccio.
Raggiungiamo la macchina, metto a moto e partiamo in direzione del ristorantino in cui, ovviamente, ha prenotato Stacy.
Più il ristorante si avvicina, più un rimorso si ampia dentro di me, vorrei tornare indietro.
Ci accomodiamo nelle lussuose sedie di questo lussuosissimo tavolo.
Ordiniamo e Stacy, come al suo solito, ha ordinato un'insalata. Ora, una domanda mi affligge da secoli: perché andare in un ristorante dove solo un bicchiere d'acqua costa dieci euro per ordinare una semplice insalata?
Se ci fosse stata Stella si sarebbe divorata tutto ciò che si trova in cucina. Già, se ci fosse stata.
《Torno subito》informo Stacy.
《Dove vai?》chiede accigliata lei.
《In bagno》rispondo andando nella direzione del bagno, anche se, al posto di girare a destra, giro a sinistra, dove c'è l'uscita da questo dannatissimo posto.
《Mi scusi》fermo un cameriere di passaggio.
《Sì? Mi dica》dice con un sorriso gentile, ovviamente falso, costretto a farlo.
《La vede quella ragazza dai capelli rossi?》dico indicando Stacy e lui annuisce.
《Tra cinque minuti esatti, le dica che sono dovuto tornare a casa》lui annuisce di nuovo ed io risalgo sulla macchina presa a noleggio.
Il piede non si stacca dall'acceleratore, infatti, in un battit d'occhio, arrivo all'hotel.
Prendo il primo kit pronto soccorso, so che quello che ho sentito prima non era una bottiglia caduta.
Salgo le scale a due a due finché non scorgo la sua figura rannicchiata nell'angolino della rampa di scale con la mano dello stesso colore del tappeto rosso, inizialmente pensavo fosse stata lei a ridurlo così rosso il tappeto.
Mi siedo accanto a lei, le afferro la mano ed inizio a medicarla.
Lei gira lentamente la testa per vedere chi mai potessi essere, dalla sua reazione sono sicuro che ero l'ultima ipotesi.
《F-fede?》chiede lei esterrefatta. Dio quanto mi è mancato sentir pronunciare il mio nome dalla sua splendida voce melodica.
Guardo i suoi occhi color ghiaccio, quegli occhi che, in questi giorni, ho sempre sognato, le sorrido e mi riconcentro sulla sua mano.
Finito il mio momento da "medico improvviso", con due dita le alzo la testa per far incrociare il suo sguardo con il mio.
Quando succede, il mondo sembra fermarsi, ci siamo solo io e lei, nessun altro.
《Dobbiamo parlare》le dico e lei annuisce.
Mi alzo da terra, le porgo una mano per aiutarla ad alzarsi e, mano nella mano, andiamo nella mia stanza.
Lei si siede sul divano ed io sul tavolino posizionato davanti a lei.
Tiene lo sguardo fisso a terra mentre si tortura le mani, è visibilmente nervosa.
《Stella》la chiamo io delicatamente e lei, lentamente, alza lo sguardo.
《Sei partita perché volevi starmi lontano, vero?》chiedo e lei annuisce. Ecco, lo sapevo, lo avevo capito subito, so che lei inizialmente aveva rifiutato.
《Per via di ciò che è successo alla festa?》lei abbassa di nuovo lo sguardo e annuisce.
《Ma sai almeno ciò che è successo quella sera? Beh, oltre il fatto che ci hanno drogato, ovvio》alle ultime parole lei rimane scossa, come se stesse rivivendo quella sera. Scuote la testa in senso di negazione.
《Stella, tra me e te non è successo assolutamente niente!》dico sicuro di me stesso.
《Ma...》cerca di parlare nei senza ottenere risultati.
《Ricordi che avevi messo tutto quel colorante rosso sulla pancia e sulle gambe? Sembrava sangue vero.》
《Sì》
《Non ti sei chiesta perché, al tuo risveglio, di quel colorante sul tuo corpo non ce n'era più traccia e le lenzuola erano rosse?》lei alza la testa sgranando gli occhi.
《Il colorante ha sporcato le lenzuola...》afferma con voce inclinata ed io annuisco.
Lei apre la bocca per parlare me viene interrotta dal suono dei nostri cellulari, stessa notifica, ad entrambi sarà arrivato un sms.
Ci guardiamo con sguardo interrogativo ed entrambi prendiamo il telefono dalla tasca per leggere ciò che ci è arrivato.Messaggio da Sconosciuto:
"La ragazza dai capelli rossi, rossa dalla rabbia, il fumo che esce dal naso, col suo bruciore incendierebbe un'intera foresta"Entrambi ci guardiamo scioccati, abbiamo ricevuto lo stesso messaggio.
Usciamo correndo dalla stanza e, appena chiudo la porta dietro di me, una chioma rossa mi blocca il passaggio.
Tira Stella da un braccio, le dà uno schiaffo in pieno volto e la spinge contro il muro.
Prima che si buttasse letteralmente sopra di lei, Andrew, interviene separandole.
《Stai calma》dice spingendo leggermente Stacy verso la mia direzione ed io la prendo prima che toccasse il suolo.
《Entrate dentro》ci ordina lui ed io lo guardo male.
《Fede, per una santissima volta, entra dentro!》urla lui. Senza oppormi entro nella mia stanza insieme a Stacy.
《Ma come ti salta in mente? Lasciarmi sola al ristorante per venire in aiuto per quella sfigata drogata?》
La guardo e, senza dire niente, entro in camera sbattendo la porta e chiudendola a chiave.
Mi butto sopra il letto e fisso il soffitto, ormai è una cosa normale nella mia vita in quest'ultimo mese.
Ma cos'è successo?Andrew pov's
《Hai visto Fede?》chiede una Stacy isterica.
《No》dico sbattendole la porta in faccia.
In quel momento mi arriva un messaggio.Messaggio da Musa:
"Ricorda il piano. Vai."Come sono finito in questa situazione? Tradire il mio migliore amico e Stella.
Guardo Ludo visibilmente confusa e con un sorriso la rassicuro. Lo sto facendo solo ed esclusivamente per lei.
Io so il volto, il nome, l'identità del mio "rapitore" e le sue condizioni sono state: 'ti lascio andare, domani partirai con gli altri, dovrai collaborare al 101% sennò il tuo adorato amorino, Ludovica, farà una brutta fine, una fine molto atroce. Guai a te, stai attento'.
Ed ora eccomi qui, a fare una specie di doppio gioco per una persona che consideravo mio amico.
Esco dalla stanza e seguo quell'oca di Stacy.
Guardo ogni singolo particolare e appena mette Stella al muro capisco che è l'ora di intervenire, deve rimanere viva.
《Stai calma》dico a Stacy spingendola verso Federico che lui, puntualmente, l'afferra prima che il suo bel sederino possa toccare il pavimento. Ridicolo, ancora non ha capito che è una rovina questa ragazza.
《Entra dentro》gli ordino, devo rimanere solo con Stella.
《Fede, per una santissima volta, entra dentro!》urlo io e lui fa come dico.
Rimaniamo solo io e lei.
《Tutto bene?》le chiedo.
《Sì, tranquillo》dice poggiando una mano sulla guancia dolorante.
《Vieni con me》la trascino da un braccio nella sua camera, prendo un po' di ghiaccio e glielo porgo.
《Ma guarda come si è ridotta la mia Messybaldo》dico ridendo. Risate finte. Lei fa spallucce.
《Puoi andare, io vado in camera》dice lei alzandosi ma io la fermo da un braccio, la tiro verso di me e l'abbraccio, devo perdere tempo.
Musa apre poco poco la porta della sua cameretta e mi dà il via libera, lui esce dalla finestra ed io sciolgo l'abbraccio.
《Dormi bene》le dico lasciandole un bacio tra i capelli e sorridendole.
Esco dalla sua stanza con un senso di colpa incolmabile, mi sento uno schifo.
Torno nella mia camera, do un bacio a stampo sulla labbra a Ludo e vado a coricarmi. Questa situazione deve finire al più presto.Messaggio da Sconosciuto:
"Bel lavoro, non sarà l'unico, affacciati dal balcone"Apro il balcone e a terra c'è una rosa bianca. Una di quelle rose bianche col nome di Ludovica sopra.
🌟💎🌟⚡🌟
NON ODIATEMI AHAHA💖
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Adesso vi è chiaro cos'è successo la sera della festa di Halloween: Stella e Fede NON sono andati a letto insieme😂
Andrew si trovava con loro a Torino dopo esser stato rapito solo perché è stato ricattato.
Cosa succederà tra Fede e Stella? Avranno seriamente chiarito? E Stacy? La farà pagare a Stella? E a Ludo succederà qualcosa? Ma in tutto ciò, Reb, Samu e Anto, che fine hanno fatto?
Domani ci sarà la partita🎉
Al prossimo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate💖Seguite i miei profili
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Il mio Diazepam Blu
RomanceCOMPLETA. Questa storia parla di una ragazza completamente sola e abbandonata al suo destino. Dopo l'incidente di quand'era bambina cadde in depressione (scoprirete tutto se leggerete). Lei è cresciuta da sola e forse troppo in fretta e, dato la man...