Capitolo 44

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Federico pov's
《Buongiorno》dico e Reb appena raggiungo il tavolo.
《'Giorno un cavolo》sbuffo io.
《Che hai?》chiede Ludo.
《Niente》
《Gli manca la nostra amichetta, che ha secondo te?》dice Samu.
《E tu da quand'è che ti siedi al nostro tavolo?》chiedo
《Da quando vi ho conosciuto》
《Gli ho detto io che può mangiare con noi, ormai fa parte del gruppo》lo difende Reb.
《Ah, allora scusami: da quand'è che fai parte del gruppo?》chiedo.
《Da quando ho iniziato a salvare occhi di ghiaccio dalle sue fantasie di unicorni obesi, koala e i dilemmi per i panda in via d'estinzione dalle lezioni dei prof》ride Samu.
Unicorni obesi... mi ricordo quando, per scusarmi, le ho scritto quella lettera e, siccome non mi veniva niente in mente, ho cercato di disegnare un unicorno dato che era l'unica cosa che mi veniva in mente pensando a lei. Il risultato? Un ippopotamo obeso con un cono gelato schiacciato in fronte. Rido solo al pensiero.
《Che c'è di così divertente?》chiede Ludo.
《Si sarà ricordato di qualche episodio con occhi di ghiaccio, non vedi che ha un sorriso da ebete?》dice Andrew.
《Avete rotto tutti quanti!》sbuffo, alzo gli occhi al cielo e me ne vado nel cortile della scuola.
Girovagando un po' noto un albero con una specie di panchina in legno che lo circonda, non me n'ero mai accorto. È più o meno nell'angolo del cortile e quasi dietro la scuola, è un posto isolato, non c'è nessuno. Decido di sedermi. È molto rilassante: l'albero, con la folta chioma, copre i raggi del sole, nonostante la brezza di novembre non fa molto freddo, anzi, si sta bene! Qui c'è tutto ciò che ognuno di noi desidererebbe: una specie di un spicchio di paradiso. Sarò pur esagerato, siamo sempre a scuola ma questa pace, questa tranquillità è perfetta per me in questo momento, un posto dove stare solo, lontano da tutti, dove poter riflettere e pensare. Eppure, in tutto ciò, manca qualcosa, si sta troppo bene qui, mi mancano quegli occhi color ghiaccio che nascondono mille misteri, degreti. Quegli occhi, possiamo dire, sono l'unica cosa che mi fanno desiderare di alzarmi dal letto e andare a scuola, affrontare la giornata. Sì, perché quegli occhi, quando li guardi, sono freddi, scuri, vuoti ma si intravede una specie di luce e, una volta scoperto uno dei motivi di quel colore meraviglioso, vuoi scoprire sempre di più, spiegarti il perché e come può essere nato un colore così stupendo che ti lascia senza fiato. Con lei, con i suoi occhi, mi sento un po' come Scooby Doo, ha paura, timore di scoprire e affrontare quei misteri, quei fatti che sembrano quasi paranormali ma sa che, dopo aver scoperto ciò che si nasconde dietro, riceverà una ricopensa. La mia ricopensa è un pezzo del puzzle, un pezzo di Stella e, magari, un pezzo della sua fiducia. Quanto mi manca in questo momento, vorrei che fosse qui, con me, sotto quest'albero.
La campanella suona e raggiungo le lezioni, mi aspetta diritto. Fortunatamente il professore non è ancora arrivato. Mi siedo al mio solito posto, il prof arriva e la lezione ha inizio.
《Oggi spiegherò il contratto》annuncia il prof, sarà la millesima volta che lo spiega, esattamente dall'inizio dell'anno!
Mi distraggo pensando ad altro. Chissà che starà facendo a quest'ora...
Domani inizia quel concorso, speriamo che vada tutto bene, che riesce ad allenarsi con Paulo. Pff, batterà tutte da subito, è troppo forte. Starà pensando a me? Cosa sta facendo ora? Immagino lei in giro per Torino... nha, sicuramente è buttata al JStadium, JMuseum e J di tutto. E se... e se conoscesse qualcun altro? Se conoscesse un ragazzo? Magari giocherà nella primavera masch...
《Allora Neri, si decida a rispondermi》mi richiama il prof distraendomi dai miei pensieri... ci credete che è la prima volta in cinque anni che qualcuno mi chiama con il mio cognome? Suona stranissimo.
《Hem...bhe... qual'era la domanda?》azzardo a chiedere.
《Ecco, avevo ragione, non stava seguendo! Se la mia lezione non le interessa può benissimo uscire》
《Ma sarà la millesima volta che spiega il contratto! Ormai lo sappiamo come l'Ave Maria!》dico e tutti confermano ciò che ho appena detto.
《Bene, allora venga qui e me lo ripeti!》ed ecco la solita strategia malefica dei prof che colgono ogni minima occasione per interrogarti. Secondo me la notte pensano e pianificano altri metodi di tortura per noi alunni, ne sono sicuro.
Vado accanto alla cattedra e spiego ciò che vuole sapere nei minimi dettagli, aggiungendo e usando anche termini tecnici, possedere l'azienda di trasporti più importanti aiuta molto in queste cose!
Appena finisco di spiegare, il prof resta in silenzio, io torno apposto e la campanella suona. Il docente si precipita fuori dall'aula e tutti scoppiano a ridere, mai mettersi contro di me.
Vado alla prossima lezione: fisica, amo fisica. Non so perché ma ho un'attrazione particolare per questa materia, mi affascinano molto i fenomeni che succedono in questo ambito, perché è tutto un cerchio, la nostra vita è un cerchio, tutto si ripete all'infinito, tutto passa e tutto torna.
Seguo attentamente ogni parola che esce dalle labbra della professoressa. La lezione finisce subito, sembra essere passato solo dieci minuti, ma si sa, le cose belle finiscono più velocemente.
Torno a casa insieme a Ludo.
《Fede...》mi chiama lei.
《Dimmi》
《Non ti da fastidio?》
《Cosa?》
《Che io faccia parte del tuo gruppo di amici》
《Perché dovrebbe?》
《Ti ha dato sempre fastidio, anche solo con Andrew e... e mi sorprende che... bhe... che tu approva il fatto che noi due stiamo insieme》
《Scusami Ludo, prima ero un altro, da quand'è arriv... da quando... bhe da quando...》
《Fede, da quando è arrivata Stella》dice lei ridendo.
《Bhe sì, da quando è arrivata lei sono cambiato. Scusami prima ero incazzato a morte con Stacy e con la vita. Pensavo che... bhe che se tu non avessi conosciuto nessuno magari... magari non avresti mai sofferto come me ma, solo ora, mi rendo conto che così facendo, ti ho fatto soffrire io... quindi, scusami》dico.
《Wow, Stella ha proprio fatto un miracolo con te》ride.
《Già...》
《Ma tra voi due c'è qualcosa?》chiede lei.
《No, perché?》
《Perché state benissimo insieme e poi sembrate presi l'uno dall'altro》
《Bhe, in realtà, io sono rimasto intrappolato dentro ai suoi occhi, penso solo a quelli ma non c'è nulla tra di noi e mai ci sarà, lei non prova niente per me, a malapena mi considera suo amico, figurati》
《Quindi sei innamorato di lei?》dice in tono serio ed io scoppio a ridere.
《No, certo che no, te l'ho appena detto: è solo un'amica》pff, io innamorato di Stella? Sono semplicemente perso senza di lei.
《Mh, va bene》
Saluto Ludo scusandomi un'altra volta e torno a casa, salgo in camera e mi corico. Ha ragione, mi sono sempre comportato malissimo con lei, non ha mai avuto amici al di fuori di Andrew e, nonostante ciò, ero contrario di questa amicizia e la tenevo sempre a disparte: se uscivamo lei non era inclusa, idem per le feste e ugualmente per tutto, lei non era mai con noi, stava sempre a casa, le uniche volte che lei stava con me ed Andrew era quando non avevamo la fantasia di andare da qualche parte e quindi stavamo in cortile. Solo con l'arrivo di Stella ho stretto veramente il legame con Ludo, l'ho sempre considerata come una sorella e tendevo a proteggerla privandole di vivere, fortunatamente, adesso, ha degli amici su cui poter contare e un ragazzo, mettiamola così: il mio migliore amico è mio cugino, anzi, mio cognato! Rido all'idea.
Dall'arrivo di Stella molte situazioni, se non tutte, della mia vita si sono sistemate, veramente la vita di tutto il gruppo, la vita di tutti tranne la sua...
Non c'è da soli due giorni eppure non faccio altro che pensare a lei, mi manca troppo e d'altronde devo abituarmi all'idea che lei è a Torino e di non poterla vedere in giro... se solo fosse facile.
Decido di andare al pub che ho conosciuto grazie a Stella, bel modo per non pensarla, vero?
《Fede, il solito?》ormai Marco ed io siamo diventati una specie di amici, solo ora capisco il perché Stella si rifugiava sempre qui. Io annuisco.
《Mi sono tolto Ice ed ho acquistato te》dice ridendo ed io accenno ad un sorriso quando sento quel soprannome. 'Ice', mi è sempre piaciuto questo nomignolo, soprattutto dopo la spiegazione e la motivazione che mi diede Marco.
《Siete solo degli scrocconi》dice lui ed io scoppio a ridere.
《Sei tu che ci offri da bere》
《In realtà venite qui, mi raccontate dei vostri problemi, bevete e dopo siete troppo ubriachi da ricordarvi anche di aver bevuto, credo che una sola volta in tutta la mia vita ho detto io personalmente 'ti offro da bere'》dice ridendo lui ed io lo seguo, ha ragione!
《Scusa》
《No va bhe, ormai è sottinteso. Allora occhi grigio-azzurri, come mai sei qui?》chiede.
《Per via di occhi color ghiaccio》rispondo e lui sorride.
《Non l'hai sentita?》ed io scuoto la testa in segno di no.
《Chiamala, no?》
《Ma non voglio chiamarla, poi magari la disturbo o bho, io voglio stare accanto a lei, con lei》
《La vedo difficile come cosa, almeno finché non arrivi Natale》dice lui ed io sospiro.
Passo la serata a bere e a 'sfogarmi' con Marco anche di cose già risolte.
Esco per tornare a casa.
Passo accanto ad una panchina del parco e sento una ragazza piangere. Mi avvicino chiedendole che cosa avesse e, appena alza la testa, l'unica cosa che avrei voluto fare era quella di prendere la strada più lunga.
《Fede》dice lei tra i singhiozzi.
《Stacy?》

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