Il mio Diazepam Blu

Capitolo 36

Stella pov's
Ma cosa sto facendo? Seriamente sto cantando davanti a tutti? Dio, ho bevuto solo tre bicchieri e mi ritrovo sopra al palco, con un microfono e la base già partita. Non so se la cosa peggiore sia il fatto che sto per cantare una mia canzone, la prima volta davanti a qualcuno... davanti a tutti. In realtà io sogno di diventare una cantante, di mettere piedi suoi palchi più importanti, di duettare con celebrità, chissà magari un giorno... ma quel giorno non arriverà mai se io non inizio. Sono quasi tutti ubriachi o, comunque, pochi sobri. Riesco a trovare quel minimo di coraggio per iniziare a cantare/rappare. Lo sto facendo seriamente.

"Stenditi di fianco a me,
condividiamo insieme il buio,
mano nella mano fra le tenebre,
sento di avere la mia vita in pugno.
E questi diavoli che ho intorno al letto
aspettano soltanto che io mi addormento.
La realtà degli incubi mi fa spavento,
un coltello mi apre il petto,
è un intervento a cuore aperto."

Questa canzone è l'ultima che ho scritto, ovviamente questa parte è riferita ai miei incubi. L'ho scritta dopo l'ultimo incubo, mi dovevo sfogare, non ce la faccio più a sopportarli, voglio che smettono. Devono smettere. Da quando ho provato la sensazione di dormire senza, grazie a Fede, voglio dormire sempre in quel modo. Voglio chiudere gli occhi senza la paura e l'ansia di rivivere quel giorno, voglio sognare altro. Magari sognare il mio futuro, me su un palco prestigioso o sul campo dello Juventus Stadium o al Bernabeu, in un campo che hanno calpestato grandi leggende del calcio. Sognarmi su un palco accanto a Briga o addirittura con Eminem, perché no? Oppure su un campo accanto a Dybala e Messi. Tutto è possibile. Voglio sognare questo, no quel maledetto 21 maggio.

"Con la porta e le finestre chiuse
qui non entra più la luce,
ma se mi sfiori posso
riaprire gli occhi,
le lacrime si seccano,
ogni ferita si ricuce."

Quella luce che non vedo più ormai da quattordici anni. Ho chiuso tutte le finestre e le porte, soprattutto quelle del mio cuore, mi sono rinchiusa in me stessa autodistruggendomi da sola, piangendo in ogni singolo angolo. Ma basta che lui mi sfiora, basta solo questo che le lacrime scompaiono, tutta quell'acqua si prosciuga, le mie ferite, quelle interne, sembrano ricucirsi ma, appena lui si allontana, si riapromo violentemente.

"Ti prometto che imparerò
a non odiare tutto ciò che ho,
che sia pioggia o che sia neve,
sia nel male che nel bene,
per il tuo nome
io ucciderò.
Io ti prometto che imparerò
a non odiare tutto ciò che ho,
che sia pioggia o che sia neve,
sia nel male che nel bene,
per il tuo amore
io ucciderò."

Lo voglio promettere e voglio mantenere questa promessa. Sono stanca di odiare qualsiasi cosa, di automaledirmi del fatto che quel giorno sono sopravvissuta. Odiare il mondo perché mi va contro. Odiare e prendermela con Dio solo perché mi ha tolto tutti, so che è stato lui, se l'ha fatto è nel suo piano, magari mi riserva qualcosa di più grande per me. Odio pensare sempre in negato. Ho degli amici e inizialmente mi odiavo per averli. L'amicizia è la cosa più bella che possa esistere in questo mondo, è un amore incondizionato, sai che loro, qualsiasi cosa succederà, ci saranno sempre e faranno di tutto per esserci e per tornare.

"Stenditi di fianco a me,
condividiamo insieme il sole
e mano nella mano nel deserto io e te,
ma basta un tuo sorriso
e all'improvviso piove."

Il suo sorriso mi salva sempre, anche nelle situazione peggiori o impossibili, ma con lui, con il suo sorriso, niente è impossibile. Sono sicura che con il suo sorriso riuscirebbe a far piovere nel deserto nella stagione più calda.

"Io lo so chi sei,
tu sei splendido come il tuo nome,
tu sei un bagliore
nel lume della mia ragione."

La mia ragione non ragiona quando sta con lui ma riesce a illuminarla, a capirla, a comprenderla. È splendido ed ho sempre amato il suo nome, dai è stupendo!