Capitolo 59

175 15 19
                                    

Federico pov's
Notti insonne. Il riassunto di tutti i miei giorni. Domani, domani partiamo per la volta di Torino. Domani la rivedrò. Domani, domani e domani... ventiquattro ore, anzi, anche di meno.
《Fede, cosa mi devi chiedere?》mi chiede Stacy da ormai trenta minuti, so che farò una cazzata, non devo pensare a Stella, non è lei il mio futuro, non è lei la mia donna ed io non sono innamorato di lei. Ma cosa centra tutto ciò con la domanda che ti ha appena posto?
《Hem... allora, Stacy... io, io... ti volevo chiedere se...》sembra che le stai per chiedere di sposarti, sbrigati sembri un rincoglionito! Forse perché lo sono...
《Cosa Fede?》
《Domani parti con noi? Andiamo a Torino e sai vol...》non riesco nemmeno a finire la frase che Stacy si lancia, letteralmente, sopra di me iniziando a lasciarmi tanti baci sparsi ovunque.
《Certo, grazie, grazie, grazie.》dice lei battendo le mani e saltellando, sprizza felicità da tutti i pori. Già, peccato che io non sono felice, è come se dentro di me ci fosse un vuoto da colmare, un vuoto che neanche tutte le acque messe assieme riuscirebbero a colmare.

***

《Amico, ogni tanto se sorridi non ti mangia nessuno!》esclama ridendo Andrew. Da quando mi ha trovato tornare dalla festa di Alex mi controlla in tutto e per tutto, non mi lascia uscire di casa, sembra di avere un babysitter.
《Hai fatto le valige?》chiede.
《Sì》dico con mezza voce. "Valige" è uguale di viaggio e viaggio è uguale a raggiungere una meta e, in questo caso, quella meta è Torino.
《Dai, dopodomani vedremo una partita della Juventus! Anzi, mi correggo, ragazze contro ragazzi della Juventus, cioè, oddio, sclero.》Andrew è in preda all'ansia, è così emozionato di partire, aspetta questo giorno da ormai più di un mese.
《Sembri una ragazzina al suo primo bacio》dico alzando gli occhi al cielo.
《In questi giorni stai alzando talmente tante volte gli occhi al cielo che fra poco ti si bloccano》
《Ah ah, divertente》dico ripetendo il gesto e provocando una sua risata mentre cerca di fare dei "riti di purificazione", almeno così li ha chiamati.
Le sua risata viene interrotta dal suono del mio cellulare, un sms.

Messaggio da sconosciuto:
"E così, domani, torni dalla tua dolce e fredda metà."

Uhm, 'dolce e fredda metà' certo, convinto lui/lei. Sbuffo e spegno il cellulare.
《Chi era?》
《Non lo so》
《Come non lo sai?》
《Se non lo so, non lo so!》
Andrew alza gli occhi al cielo.
《Attento che ti si bloccano gli occhi!》lo schernisco io con le sue stesse parole.
《Almeno non sarò costretto a vedere la tua stupida, cadaverica e mostruosa faccia!》risponde lui ed io sbuffo.
Ci stuzzichiamo a vicenda per un altro po' di tempo, ceniamo insieme, ovvero, lui mangia io guardo il soffitto, ho lo stomaco chiuso, non ho fame è come se avessi un blocco, un peso, sulla bocca dello stomaco. Ansia? Timore? Paura? Non lo so sinceramente, non so cosa mi stia succedendo, forse ho paura di viaggiare con l'aereo? Ma no, ho viaggiato altre volte, sono andato a Parigi per cercare... Stacy. Perché solamente nominarla mi viene un senso di nausea? Sono talmente assolto dai miei pensieri, dai miei dubbi, dalle mie domande, dai miei problemi esistenziali, che neanche mi accorgo che Andrew è andato già via, trovo un bigliettino, presuppongo che l'abbia lasciato lui e che ci sia scritto che è tornato a casa. Prendo il bigliettino ed inizio a leggere.

"Andrew, Andrew, Andrew, bel nome da pronunciare.
Ma sei sicuro che se ne sia già dovuto andare?
E se non fosse così, cosa mai gli potrà capitare?
E tu cosa potrai mai fare?
I messaggi non devi 'murare'!
Buonanotte, riposa bene che domani, forse, dovrai viaggiare.
~musa"

Ah ah ah, bello scherzo Andrew, che ridere. Certo che quel ragazzo ne ha di fantasia e poi firmarsi con 'musa' che è una delle winx? Ammettilo però che, nonostante tutto, la tua "winx" preferita rimarrà Stella... Enchantix!
È meglio lasciar perdere quel ragazzo, ancora mi chiedo come siamo potuti diventare amici, è uno svitato anche se mai quanto la mia mente. Povera mia cugina che sta insieme a lui!, oltre a lui deve sopportare anche me. Prego per lei.
Guardo il soffitto e rilascio un sospiro lento e profondo, pronto ad affrontare un'altra notte insonne. Sarò davvero pronto? No finché non sarò con lei, no finché non sarò al suo fianco, non finché non ci sarà anche lei.

"Dammi il tuo amore per riempire le mie notti insonne"

Andrew pov's
Fede sta steso sopra al letto a guardare un punto indefinito nel soffito. Presuppongo che stia pensando, che sia immerso nei suoi pensieri.
Quel ragazzo, da quando la ragazza dagli occhi di ghiaccio se n'è andata, non è più lo stesso: il viso è pallido, visibilmente provato dalle notti che trascorre senza dormire e, le enormi occhiaie sotto a quelle iridi grigio-azzuri, ne sono la conferma. Sembra quasi uno zombie, fa paura, peccato che Halloween sia già passato, sennò non avrebbe neanche avuto il bisogno di travestirsi, sarebbe stato perfetto così.
Uno strano rumore proveniente dal piano di sotto attira la mia attenzione, decido di scendere e di andare a vedere cosa sia successo: sarà dovuto cadere qualcosa, magari fissata o appoggiata male.
Arrivo al piano di sotto e mi diriggo in cucino, è tutto apposto, un rumore di un vaso rotto proveniente alle mie spalle mi distrae, cerco di voltarmi di scatto ma non ci riesco. Quel vaso è stato rotto sopra la mia testa e in un nanosecondo perdo i sensi. Non sento ne vedo più niente, sento, anzi, capisco solo che mi stanno trasportando da qualche parte.

Delle voci ronzano della mia mente e la testa fa molto male, un abbaglio di luce colpisce i miei occhi ed io cerco di aprirli. Le immagini che si presentano davanti a me sono sfocate. Sbatto molte volte le palpebre finché non riesco a distinguere le ombre presenti. Sono seduto su una sedia con le mani legate dietro alla schiena e i piedi legati ai piedi della sedia. Mi trovo in mezzo ad una stanza vuota con una lampadina sopra la testa.
《Bene, bene, la bella addormentata si è svegliata》dice qualcuno con una voce maschile, sembra familiare ma non riesco a ricordare a chi possa appartenere.
《Chi sei?》chiedo.
《Ah ah ah, ti aspetti seriamente che ti dica chi sono? Così, subito? No caro mio, dovrai aspettare per questo》
《Cosa vuoi da me?》
《Da te? Assolutamente niente》
《E allora perché sono qui?》
《E lo chiedi pure? Per il tuo caro amichetto, ovvio》
《Fede? Gli avete fatto qualcosa?》
《Uh, vuoi fare l'amico premuroso》dice lui avvicinandosi.
《Lui... no, è solo che lui, in questo momento, non è in se!》
《Oh, ma lo so benissimo》dice avvicinandosi sempre di più a me, riesco a intravedere i suoi lineamenti.
《Cosa vuoi da lui?》
《Deve pagarla per una questione in sospeso, ma ora come ora non è lui il nostro obiettivo》
《E chi sarebbe il vostro obiettivo?》
《Pensaci bene, ci arrivi da solo》inizio a pensare svariati nomi, finché uno riecheggia sempre di più nei miei pensieri, sono sicuro che si tratti di lei. Sbarro gli occhi e lo guardo.
《Uhm, vedo che ci sei arrivato!》
《Cosa volete da lei?》
《Deve pagarla, deve soffrire!》dice lui con un ghigno mentre i suoi passi si fanno sempre più vicini.
《Chi sei?》chiedo, chi è il matto che vuole far del male a quella ragazza?
Lui cammina finché non è davanti a me, il suo volto, la sua voce, certo.
《No, non è possibile, non ci posso credere, tu sei...》

Il mio Diazepam BluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora