Capitolo 49

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Stella pov's
《Oddio Stella, sono feliccisima per te!》urla Noemi mentre mi salta letteralmente di sopra.
《Grazieee Noemi》dico cercando di staccarla da me.
《Ragazze, in fila sulla sulla linea base, iniziamo il riscaldamento! Noemi è da una settimana che ti congratuli con lei, abbiamo capito che ha passato il primo stap, pensiamo alla Champions!》urla il mister.
È già passata una settimana, certo che scorre veloce il tempo.
Il giorno degli allenamenti per il campionato, mi organizai con Anto e il mister, facendo credere a tutte di non aver passato il primo stap. Tutte erano tristi ma, annunciata la notizia che fosse un semplice scherzo, non smisero di congratularsi con me e, tutt'ora, continuano come Noemi.
'Sei il nostro orgoglio' la frase che mi ripetono ogni santo giorno ed ogni santa volta che mi vedono. Potrà essere una frase normali per tutti voi e, invece per me, vale più di qualsiasi cosa, non esistono parole più belle per affrontare questa avventura.
La partita di campionato è andata bene, abbiamo vinto 1-0. Abbiamo giocato a Vinovo, in uno dei campi dove i giocatori della Juventus maschile si allenano e, al solo pensiero che quel campo, quell'erba, quel prato, lo hanno e lo calpestano anche loro, una scossa di adrenalina e ansia mi percorre tutt'ora a quel ricordo, se un giorno calpesterò il campo dello Juventus Stadium credo che morirò, me lo sento.
Stasera abbiamo la partita di Champions ed è fondamentale: dobbiamo arrivare primi nel girone! Se vinceremo saremo primi e ciò ci favorirà per gli ottavi dato che negli altri gironi dovrebbero arrivare prime, come squadre più prestigiose: Barcellona, Real Madrid e il PSG, in questo modo non potremmo incontrarli. Questo ultimo allenamento è fondamentale!
Iniziamo come al solito: stretching, corsa, percorso ad ostacoli, tiri, ecc.
Organizziamo la solita partitella per migliorare i moduli e le tecniche d'azione.
《Per oggi basta così, riposatevi per stasera, andate di là!》
Andiamo tutte in una specie di stanza enorme, pranziamo e dopo ci sediamo e corichiamo nei divani o, per lo meno, si coricano e si siedono, tutti i posti sono occupati ed io sono all'impiedi. Sbuffo un po': non voglio sedermi a terra! Noto che nel divano sono seduti: Noemi, Anto e Camilla, una dei centrocampisti.
Con un gesto rapido mi lancio sopra di loro, coricandomi sulle loro gambe, meglio di stare sul pavimento congelato, no?
《Ma che problemi hai? Mi hai fatto prendere un colpo per lo spavento!》urla Cami.
《Giuro che ti rinchiudo in un manicomio!》urla Anto mentre Noemi ride.
《A Noemi non le dispiace, vero?》dico ridendo e guardandola. Lei abbassa lo sguardo, diventa rossa in faccia ed annuisce.
《Visto? Ehehehe》dico.
《Ma...》inizia Anto.
《San Luca!》la interrompo e lei scoppia a ridere: ormai è il suo punto debole!
Prendo il telefono ed inizio a giocare. Mi è mancato Onchao è da tanto che non ci gioco, sono arrivata al livello 55, ma quanti livelli ha 'sto coso? Ricordo quando urlai in classe dopo aver superato il livello 35, la faccia preoccupata della prof non la dimenticherò mai. Sembra solo ieri e invece è passato un mese. Mi mancano tutti quanti.
Ludo per la sua innocenza, per la sua fiducia in me e poi è la mia migliore amica.
Andrew, perché è il mio biondo, le sue battute pessime, tiene tutti su di morale, soprattutto me, fa di tutto per farmi ridere. Mi mancano i trip e trap
Reb è Reb, con i suoi capelli biondi, sempre alla moda ma, fortunatamente, non è una di quelle ragazze scontrose: segue semplicemente la moda, tutto qui.
Samu per salvarmi sempre dalle distrazioni.
Fede, lui mi manca un casino... mi manca il suo sorriso, i suoi occhi, mi mancano le sue prese in giro, lui che mi stuzzica. Mi manca addirittura la moda 'sbattiamo Stella per i muri della città'. Mi manca sentire quelle sensazioni quando lui è accanto a me, quando è un millimetro distante dalle mie labbra. Mi manca sentire le farfalle nello stomaco trasformarsi in elefanti, sì perché Fede mi fa sentire strana, sballa tutti i miei sentimenti e li altera. Mi mancano i suoi baci, i suoi abbracci, mi manca sentirmi al sicuro, rifugiata, tra le sue braccia. Mi manca tutto di lui, mi manca lui. Chissà cosa sta facendo in questo momento, mi starà pensando? Pff, se così fosse mi avrebbe chiamato, no?
《Stella, allora?》mi chiede Anto.
《Cosa? Che? Scusami, non ti stavo ascoltando, cosa mi stavi dicendo?》chiedo.
Anto, Cami e Noemi si guardano ridendo.
《Al mio tre. Uno... due... TRE》dice Anto e tutte e tre mi buttano a terra.
《Ma siete pazze? Potevo farmi male!》urlo e sbuffo mentre tutte e tre ridono come se non ci fosse un domani.
Il pomeriggio passa come niente, alla fine ho vinto io e mi sono coricata sul divano. Ci siamo riposate tutte quante, abbiamo riso cercando di non far prevalere l'ansia e la paura.
Adesso sono qui, nel tunnel, per mettere piede su quel campo. Questa partita determinerà le difficoltà di arrivare in finale, dobbiamo arrivare almeno lì, anzi, dobbiamo vincere questa maledetta coppa.
Entriamo in campo, salutiamo le avversarie, io e il capitano avversario andiamo al centrocampo per il lancio della monetina e ci sistemiamo ognuno nella sua metà campo.
Nel primo tempo non succede niente di che, la partita è equilibrata.
Nel secondo tempo loro riescono a rimontare e dopo poco riesco a pareggiare. Nonostante l'1-1 restiamo comunque seconde, dobbiamo vincere a tutti i costi.
Guardo la tribuna e noto cinque posti vuoti nella stessa fila. Quei posti dovevano essere occupati da loro, dai miei amici. Mancano cinque minuti alla fine. Guardo quei posti e il pallone mi arriva nei piedi. Non so per quale motivo ma, sotto la divisa, ho indossato la maglietta di Fede... non so per quale motivo ma così lo sento presente qui, sento il suo profumo, è come se lui fosse qui. Se c'è lui ci sono pure gli altri. Faccio un sospiro, arrivo tranquillamente davanti alla porta grazie ad Anto, lei crossa, rovesciata e goal. L'arbitro fischia la fine, 2-1, abbiamo vinto, ci siamo qualificate prime nel girone!
Tutte le ragazze si buttano sopra di me.
Rientriamo negli spogliatoi e che la festa abbia inizio.
Il mister arriva con dello spumante e lo butta tutto addosso a me, io mi vendico con tutte le altre mie compagne. Adoro questi momenti.
《Ragazze, comunque state esagerando, non siamo mica in finale!》urlo io tra le risate.
Dopo aver smesso, faccio altre cinque docce per far andar via quell'odore di alcool.
Ritorniamo in camera.
《Wow, ci credi? Siamo agli ottavi》salta di gioia Anto.
In questi anni che lei è stata presente in squadra, la Champions l'ha giocata solo una volta e agli ottavi non ci sono arrivati, poi basta. Solo dopo il mio arrivo abbiamo raggiunto grandi obiettivi, forse è per questo che tutte mi 'amano', perché ho dato un'enorme contributo alla squadra.
Questo è stato uno dei giorni migliori trascorsi qui, grazie all'aiuto di Fede sono riuscita a fare quell'ultima azione da goal. Non so esattamente il motivo per il quale ho indossato quella maglietta. Mi sentivo terribilmente in ansia, non riuscivo ad essere spontanea, ragionavo troppo. Sott'occhio mi è andata quella maglietta e perché no? Appena l'ho indossata è ho sentito una stranissima sensazione, come se lui mi stesse abbracciando per dirmi: 'tranquilla, andrà tutto bene, ci sono io qui con te' e così è andata... credo che sto esagerando con questa storia, con Federico.
Tra una settimana avrò l'ultimo stap e vedrò tutti tramite videochiamata, non vedo l'ora, io non trovo quasi mai il tempo di chiamare o mandare sms ma possono benissimo farlo loro, no? Come lo fa Marco, appena vedo le sue chiamate o i suoi sms, appena ho il tempo lo contatto.
Controllo il cellulate: un sms.

Messaggio da Marco:
'Appena puoi chiamami, voglio sapere tutto!'

Ecco, visto? Non esito neanche un secondo e lo chiamo.
《Pronto?》
《Marcoo》
《Icee, allora? La partita?》chiede.
《Benissimo, abbiamo vinto qualificandoci primi nel girone》
《Wow, perfetto, almeno non incontrate le squadre più pericolose!》
《Vero. Come stai?》
《Bene anche se mi manchi, tu?》
《Bene, mi mancate tutti a volte vorrei prendere il primo aereo per ritornare, credimi, mi stupisco di me stessa.》
《Ice che non vedeva l'ora di andarsene ed ora vuole ritornare?》chiede ridendo.
《Bhe, prima non avevo nessuno a parte te》
《Ora hai Fede, Ludo, Reb e Samu》
《Già》
《Fede ogni tanto passa dal pub》
《Cosa? Davvero? Che ti dice? Quando?》chiedo e lui ride.
《Calmati. Fede è passato due volte, credo che non l'abbia presa molto bene la tua distanza. La prima volta abbiamo parlato di questo fatto, la seconda appena gli ho fatto una domanda se n'è andato. Comunque, hai saputo cos'ha fatto?》chiede.
《No, cosa?》
《Grazie a lui, Leonel, Giorgio e Giulio sono in carcere quindi, quando torni, non avrai più problemi con loro!》
《COSA?》chiedo scioccata.
《Già, hai capito bene》ridacchia lui.
《Hem, grazie Marco, adesso devo proprio andare, ci sentiamo. Ti voglio bene》
《Anch'io, buonanotte》chiude la chiamata.
Mi corico nel letto e fisso il soffitto.
Non ci credo, davvero ha fatto ciò? Ha mandato in galera quei tre? Ma come ha fatto?
Un piccolo sorriso spunta sulle mie labbra, Fede ci tiene a me?

Il mio Diazepam BluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora