Capitolo 39

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Federico pov's
Sono in classe ma non sto seguendo neanche una virgola di ciò che sta dicendo la prof.
Dopo che Stella se n'è andata, io sono andato a casa mia, mi sono rinchiuso in camera mia a sfogarmi contro il cuscino e non mi sono fatto vivo con nessuno, non sono uscito dal mio rifugio neanche per mangiare. Sono andato a letto con Stella e non ricordo niente, non ricordo niente di quella sera, da quello scherzo. Che è successo dopo? È da ieri che cerco di ricordarmi cos'è accaduto ma niente. Ripercorro la serata e si ferma allo scherzo, a quello stupido scherzo riuscito troppo bene, credo di aver perso vent'anni della mia vita.
《Amico, mi stai facendo paura》dice Andrew, io lo guardo male e non fiato.
Non riesco a capire, perché non ricordo niente? Ho solo bevuto alcuni bicchieri, sì, mi sono ubriacato, ma no al tal punto da non ricordare niente.
Il resto delle lezioni le ho trascorse pensando e cercando di ricordare, di ricostruire qualcosa, senza riuscirci.
La campanella dell'ultima ora suona, è ora di andare al tavolo, di vedere Stella, sempre se a scuola c'è venuta.
Arrivo al tavolo e trovo solo Ludo. Mi siedo accanto a lei. Ludo ed Andrew si salutano dandosi un bacio a stampo ed io intravedo una coda nera, perfetta. Stella. Ancora non si è tolta quel colore, però le sta bene. Reb si siede al tavolo e Stella va a prendere il pranzo. Reb e Ludo iniziano a parlare di vestiti o qualcosa del genere. Stella torna dando il pranzo a Reb e sedersi di fronte a me. Tutti parlano tranne noi due. La sto osservando da tempo ormai. Tiene lo sguardo basso sul pranzo, ancora non ha mangiato niente, con la forchetta giocherella col cibo, con l'altra mano sbatte le dita, silenziosamente, sul tavolo e si morde il labbro. È nervosa, troppo nervosa, come se volesse dire o fare qualcosa ma non trova il coraggio.
《Ma che ha?》mi sussurra Andrew ed io alzo le spalle. Ludo e Reb parlano senza accorgesene di niente.
《Ragazzi, devo dirvi una cosa》dice Stella tutto d'un fiato. Ludo e Reb interrompono di colpo i lori discorsi e si girano verso lei, Andrew guarda me e poi lei ed io la osservo incuriosito. Aspettiamo che parli, lei si tortura il labbro, si tira il pearcing e si strattona i capelli.
《Bhe... allora... il fatto è che...》non riesce neanche a parlare.
《Sputa il rospo, dracula》dice Ludo ridendo.
《Bhe》fa un sospiro《il mister mi ha detto che... che mi ha scelta per fare una specie di concorso con altre giocatrici di diverse categorie e ruoli, il vincitore, chi verrà scelto, il più "forte" diciamo così, conoscerà la squadra maschile della Juventus ed avrà la possibilità di allenarsi con uno di loro. Per quanto riguarda gli attaccanti, si è offerto Dybala》si ferma a scrutare le nostre faccie.
《Oddio, Stella, è fantastico!》urla Ludo.
《Già, finalmente realizzerai il tuo sogno: quello di conoscere, sfidare, confrontarti e allenarti con Paulo!》dice Reb
《Messybaldo ce la sta facendo!》esclama Andrew.
《Già...》dice senza entusiamo Stella. È il suo sogno, perché non è felice?
《Solo che c'è un piccolo dettaglio, un problema》dice mordendosi il labbro.
《E quale sarebbe?》chiede Reb sbuffando.
《Bhe, questo concorso, si terrà a Torino... mi devo trasferire lì finché Paulo vorrà allenarsi con me, sempre se supero il concorso.》 Cosa? Ditemi che ho sentito male. Stella si deve trasferire a Torino?
《Addirittura a Torino? Complimenti Messybaldo!》dice sorridendo Andrew, forse per darle coraggio. Lei ricambia il sorriso ma continua a mordersi il labbro e guarda Ludo.
《Quando devi partire?》chiede con mezza voce Reb.
《Domani mattina》risponde lei. Parte domani? Così presto? Dio non sopravviverò.
《Mi hai promesso che non te ne saresti mai andata, ricordi?》chiede Ludo.
《Sì, certo che me lo ricordo. Ludo, ti giuro, volevo rifiutare. Poi, pensando e riflettendo su molte cose》a questa frase guarda me 《ho capito che era meglio andare e tentare. Devo realizzare il mio sogno e quello di mio padre, se rimango sempre qui in città, se non colgo queste occasioni, non ce la farò mai. Questo non è un'addio, è un arrivederci! Adesso le partite non le giocheremo in casa ma in giro per l'Italia ma, per le vacanze di Natale, torno. E, comunque, continueremo a sentirci, chiamate, videochiamate, sms, tutto quello che vuoi, ci sarò sempre.》sospira《Continueremo a sentirci e, appena qualcuno di noi avrà la possibilità, ci vedremo. O scendo io o salite voi. Nessun problema.》spiega e sorride a Ludo.
《Me lo prometti?》
《Sì, certo》
La campanella suona, tutti si alzano senza dire niente ed ognuno va nella propria classe.
Io seguo Stella, la tiro dal braccio per fermarla.
《Che vuoi?》mi chide lei.
《So che te ne vai per colpa mia》dico con mezza voce.
《Ho spiegato tutto prima》
《Se non sarebbe successo niente, te ne saresti andata?》lei mi guarda e non risponde.
《Non sappiamo se abbiamo fatto qualcosa seriamente》aggiungo.
《Fede, c'era il sangue nelle coperte. Non rompere adesso!》mi spinge ed entra in classe. Do un pugno sulla parete accanto a me e vado in classe anch'io. Non posso perdere anche lei.
Le lezioni finiscono e vado in palestra, oggi ci sono gli allenamenti.
Organizziamo gli allenamenti, le squadre e tutto quanto. Iniziamo col riscaldarci, giri di campo, stretching, due tiri. Iniziamo una specie di partita. Mi sfogo contro quel pallone, metto a terra tutti i miei compagni. Sono troppo nervoso, devo trovare una soluzione, non posso perdere anche Stella, non può sfuggirmi, non ora, no finché non abbiamo chiarito.
《Federico, esci!》mi urla il coach. Io mi avvicino a lui.
《Non vorrai mica infortunare tutta la squadra? Rilassati, adesso siediti.》mi siedo in panchina sbuffando ma il coach ha ragione. Esce anche Andrew e si siede accanto a me.
《Fede, stai tranquillo》
《Andrew evita, ti prego》
《Andrà a Torino per qualche mese, ritornerà, l'ha detto! Ha un sogno da realizzare e ce la sta facendo, anche tu non avresti rifiutato. C'è anche il suo idolo in mezzo a tutto ciò.》
《Andrew, non è per quello, sono felice che vada a Torino e che si alleni con Paulo, quasi quasi sono anche invidioso che conoscerà i giocatori della Juve, sono juventino anch'io quindi》
《E allora cos'è che non va?》
《Il giorno dopo della festa, mi sono svegliato con lei accanto, non ricordiamo niente, non ricordiamo come siamo arrivati in quel letto》
《Ecco dove eravate. Comunque avete dormito altre volte insieme, che c'è di male?》
《Ci siamo svegliati praticamente senza vestiti e le lenzuola erano sporche di sangue》dico tirandomi i capelli.
《Ah...》
《Lei se na va per colpa mia》
《Non è vero Fede, se ne va per inseguire il suo sogno》
《Non posso lasciarla, non così, non voglio che se ne vada》
《Ti ho già detto che non se n'è sta andando, ritornerà o andremo noi》
《Non vorrà più vedermi ne sentirmi》
《Non dire cazzate!》sbotta lui
《Andrew, è vero. Combino sempre guai è colpa mia》
《Fede, cosa provi per Stella? Perché ci tieni così tanto?》
《Non voglio perderla, tutto qui》
《Fede...》
《Okay, la amo, contento? Andrew, sono innamorato di Stella》
Sono seriamente innamorato di Stella? L'amo veramente? Che mi prende? Perché l'ho detto ad alta voce? Non è la prima volta... ricordo quando Stella mi fece quel gioco stupido, rispondere la prima cosa che mi venisse in mente, ed io le dissi che ero innamorato di lei.
《Seriamente? Sicuro?》
《Andrew, ho perso la testa per quella ragazza e non voglio perderla, non così》lui annuisce. Vado nello spogliatoio, mi faccio una doccia e torno a casa.

Messaggio da Rebecca:
"Vedi che abbiamo organizzato una festa per Stella, stasera alle 20:00 a casa di Ludo"

Messaggio a Rebecca:
"Okay, ci sarò"

Messaggio da Rebecca:
"Ovvio che ci sarai, non avevi alternative, il mio era una specie di ordine"

Messaggio a Rebecca:
"E se non vengo"

Messaggio da Rebecca:
"Ti conviene partire insieme a lei"

Messaggio a Rebecca:
"A dopo"

Messaggio da Rebecca:
"A DOPO"

Mi corico sul letto e fisso il soffitto. È possibile che non mi ricordi niente di quella sera? Sono innamorato seriamente di Stella? Sì, sono innamorato, come si fa a non innamorarsi di una ragazza del genere? Io amo Stella.
Prendo le cuffiette ed ascolto alcune canzoni, devo distrarmi e rilassare un po'.

"Ho sempre avuto un sogno di riserva ed un microfono come una belva"

"E conto i passi sulle meridiane
Con gli alti e bassi di una fiamma che rimane
E se stasera non starai con me
Una ragione me la faccio sai com'è"

"Porto le lacrime di un'alluvione
Se litighiamo non lasciarmi fa l'unione"

"Io resto un pesce dentro un lago lei l'amo"

"E che mi sembra una fine legittima
Stavolta tu mi guardi ed io sono la vittima"

"Credo nell'amore anche se so che tutto ha un costo"

Mi mancherà, devo trovare una soluzione, devo chiarire con lei, questa sera.

Il mio Diazepam BluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora