Così dannatamente perfetta..

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Mi sveglio la mattina sorridente. Mi sentivo bene. Non so perchè,però la frase di Josè ieri.."sei bellissima quando ridi".. miaveva fatto pensare che alla fine io non ho tutti i difetti cheSimone mi rimproverava. Che anche io ho qualcosa di bello, che sia ilsorriso o i miei occhi color nocciola.

Accendo il cellulare, mi ritrovo un messaggio. Callejon, o Calleti.

:- Buongiorno fisioterapista.

:- Ciao guerriero.

:- Dormito bene?

:- Si, bene. Tu?

:- Molto.

:- :)

:- Volevo chiederti...vuoi un passaggio?

:- Accetterei se non fosse che oggi ho un impegno, mi serve l'auto.

:- Che devi fare?..

:- Nulla di che, una piccola cosa che devo fare.

Mi vergognavo a dire di fare un corso di autodifesa. Lui avrebbechiesto perchè questa scelta? Io non avrei voluto dirgli la sceltache mi aveva portato a fare questo.

Poi riprende a scrivere.

:- Non farmi preoccupare!

:- Tranquillo. Di che ti preoccupi poi.

:- Ci tengo a te, come amica, però ci tengo.

:- Anche io.

:- :)

:- Dai, ora vado a prepararmi. Altrimenti faccio tardi. Ci vediamo insede, a dopo.

:- A dopo Chià.

..

Poggio il telefono sul tavolo, vado a farmi una doccia veloce.Indosso la mia tenuta da fisioterapista. Mi trucco, sistemo un po' iltutto. Prendo le chiavi dell'auto, poi inizio a guidare. Accendo laradiolina, inserendo la mia playlist a tutto volume.

Arrivo lì circa venti minuti dopo. Parcheggio, prendo la borsa escendo dalla mia Opel.

Mi appoggio fuori, non entro stavolta. Si stava bene all'aria aperta,ne approfitto prima ti rintanarmi.

Avevo scattato una foto; mentre la pubblico sul social network, unqualcosa mi fa rabbrividire.

"SimoneDeS.- Ti amo amore mio, non vedo l'ora di sposarti!

Simone, il mio ex, pubblica la foto con la sua attuale ragazza.Quella con cui aveva una storia nell'ultimo mese della nostra.Rimango un attimo sbalordita. Si sarebbero sposati.

L'aveva promesso anche a me che mi avrebbe portato sull'altare, colvestito bianco. Giurava amore eterno, una volta. Un bambino, una casagrande con vista mare.

Io avevo creduto a tutto. Che lui potesse essere l'uomo della miavita. Il padre dei miei bambini. Eppure mi sono dovuta ricredere.

All'inizio le cose fra noi andavano a gonfie vele, ero al settimocielo. Mi trattava come una principessa, come l'unica donna che lofacesse stare bene. Poi le cose sono peggiorate. Piano piano. Eradiventato sempre più scorbutico, e violento. Alla fine, meglio cosìche sia finita.

Però vederlo felice con qualcun'altra non nego che mi facesse stareancora un po' male. Mi scende qualche lacrima.

Qualche. Qualcuna di troppo.

Non riuscivo a fermarle, scendevano. In silenzio. Era anche tutta latensione, la rabbia, la paura accumulata nel corso dei mesi.

Finalmente, per una volta, mi concedevo il lusso di cedere.

Sei tu il mio Re, io la tua Regina. ||José Callejón||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora