Famiglia..

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Pov José.
Giuro che a volte non la sopportavo. Non era perché non mi aveva baciato, o cose così. Ma quando continua a dire che lei non si sarebbe fidata di me e dei miei sentimenti, solo perché si vergognava e riteneva di essere inferiore, non la tolleravo. Torno in auto come un fulmine, non vedo l'ora di sfogarmi in campo.
Una volta arrivato in sede, scendo dall'auto e mi dirigo verso gli spogliatoi. Non saluto nessuno, non guardo nessuno. Ero arrabbiato, perché sentivo che forse con lei speranze non ne avrei mai avute sul serio. Non volevo costringerla, ma se la causa del suo dubbio è per un qualcosa a cui io non darei peso, Cazzo, è snervante.
Raul si siede vicino a me. I posti nello spogliatoio erano vicini.
:- Buongiorno.
:- Ciao.
:- Che ti è successo?
:- Lasciamo perdere che altrimenti rompo tutto.
:- Parliamone, scemo.
:- Con Chiara sento che non riesco ad avere una storia. Non ci riuscirò mai.
:- Perché?
:- Le sto dimostrando tanto, le ho detto anche che non so più cosa provo per Lei. E lei continua a dire che il problema è il suo corpo, e che prima o poi mi stancherei di sentire critiche fatte da altri sulla nostra coppia.
:- ..Tu che pensi?
:- Non so più che fare. Non riesco a farle capire che a me non frega niente, e lei insiste.
:- Dalle tempo, lo capirà.
:- Non credo più che possa cambiare idea ..
:- Intendi mollare?
:- No, certo che no. Ma inizio a perdere la speranza che davvero possiamo avere un futuro insieme.
:- José, dalle tempo. Lei deve capire che di te può fidarsi ciecamente. Mi pare di aver capito che lei ha paura dell'uomo, in sé e per sé. È normale che un po' si vergogna di stare con uno come te.
:- Lo so che lei ha paura, ma io non le ho mai mancato di rispetto.
:- José, Cazzo. Tu sei un giocatore famoso del Napoli. Arrivi a capire che ci sono ragazze che si metterebbero con te in un istante, e altre che avrebbero timore di essere fidanzate con chi di solito sceglie le ragazze perfette?! E stai a sentirmi. José, lei non vuole stare con te perché ha avuto un passato bruttissimo e non vuole che tu possa star male con lei. A me sembra un motivo da ammirare.
:- Ma io apprezzo moltissimo, glielo dico che sono sempre fiero dei suoi progressi. Però cavolo, non faccio che ripetere che non mi interessa dei graffi, dei tagli. Che se la scelgo è solo perché mi fa stare bene!
:- Sei cocciuto però!
:- Si, vabbe.
:- Devi capire che lei ha paura di stare con uno come te perché si vergogna, perché teme che tu possa stancarti di lei. Ma perché non arrivi a ficcarti in quella testa di Cazzo che ti ritrovi che lei ha bisogno di tempo e certezze ?
:- Ma cosa devo fare più! La bacio, le dico che è stupenda, che a me non importa del suo passato e che sarei pronto a stare con lei e sconfiggere tutte le paure insieme. Raul, per me questa è una dichiarazione ..
:- Sei davvero testardo. Senti, fai quello che vuoi. Continua a pressarla come se ci fosse una scadenza, come se fosse un treno da cogliere al volo. Vedi dove ti porterà tutto questo. Sicuramente ad allontanarsi da te.
:- Non ho detto che ho imposto una scadenza, ma io non so più cosa dirle per convincerla!
:- José, l'amore è anche aspettare.
Lo guardo, so che aveva ragione ma io davvero non arrivo a capire il motivo per il quale mi rifiuta. Ha paura, non si sente a suo agio, questo è appurato. Ma le sto facendo capire in tutti i modi possibili che io quei segni, quelle paure, quei timori, quelle critiche, le sconfiggerei solamente con i baci e le carezze.
Mi preparo per andare in campo, e percorro i miei giri.
Alle volte, "l'amore", è davvero un guaio!
..
Il giorno dopo torno a lavorare. Faceva un po' strano. La maglia non si era neanche ben pulita dalle macchie di sangue, aveva assunto un colore biancastro. Era brutta, ma quella era la mia divisa.
Non riuscendo a guidare, mi faccio accompagnare da ..Alicia. Da ieri non avevo sentito per niente José, neanche sul gruppo aveva parlato più di tanto, coinvolgendomi.
Salgo in auto con lei, che sarebbe venuta a vedere gli allenamenti di suo marito.
:- Che mi racconti, allora?
:- Niente, niente di buono.
:- Che succede?
:- Ti svelo un qualcosa ma non devi dirlo a nessuno.
:- Certo, stai tranquilla.
:- Io e José ci siamo baciati.
Si gira neanche avessi detto che avevo baciato suo marito.
:- Ma quando?Dimmi tutto senza omettere particolari.
:- Domenica sera il primo...E ieri sera, in bagno..
:- Ci stavate mettendo troppo tempo, avevo immaginato che c'era qualcosa di strano. Ma quindi ora siete fidanzati..?
:- Ecco .. No.
:- Perché?
:- Perché non voglio io.
:- No, non ti seguo. Prima vi baciate e ora siete semplici amici?
:- Alí, io non riesco a stare con uno come lui. Lo vedi come sono fatta. Lui è davvero troppo per me. Io non sono un tipo stabile, potrei dargli solo dispiaceri.
:- ...Io penso che tu e lui vi meritate, a vicenda. Io conosco José da anni, mi ricordo di quando stava con la sua ex. Lui è fatto così, è dolcissimo ed educato. Lo è stato fino alla fine, quando lei gli ha detto in faccia che non lo amava più. Lui si merita una ragazza come te, perché tu sei davvero una bravissima ragazza. E anche tu ti meriti il vero amore, dopo quello che ti è successo.
:- Lo so, però io non credo di essere all'altezza per lui.
:- Ti dico che sei matta, non so cosa dirti! Vai a leggere i messaggi che ho con José, vedi tu cosa mi scrive. Io, Raul e lui abbiamo un gruppo Whatsapp, poiché tutti e tre siamo molto legati e quindi ci diciamo cose personali come se le dicessimo ai nostri genitori.  Guarda, gli ultimi sono di ieri notte.
:- Ok ..
..
Locos. (Pazzi).
:- Domani a che ora vi allenate?
José: Otto, nove, boh.
Amore mio: Come boh, scemo. Alle nove meno un quarto dobbiamo essere lì.
:- Verrò anche io a vedervi!
Amore mio: Ah, che cosa bella amore!
José: Evitiamo queste cose sdolcinate, per favore?
:- José .. che problema c'è?
José: Che problema non c'è!
Raul: Glielo possiamo dire?..
José: Io e Chiara ci siamo baciati. Lei non vuole stare con me.
:- Baciati?! Quando?
José: Domenica e ieri sera.
:- E poi? Devi dirmi tutto!
José: Non c'è un granché da sapere. Ci siamo baciati, nulla. L'ho baciata io, lei sembrava starci. Non mi ha respinto, non mi ha tirato un ceffone. Poi domenica sera in auto mi dice che non vuole stare con me perché si vergogna, perché è un tipo instabile e lunatico. E che non potrebbe donarmi la felicità.
Amore mio: Ali, tu che sei donna, che ne pensi?
:- José, dopo quello che ha passato Chiara, io penserei solamente che è la donna più forte e buona che ci sia. Io penso che sia normale che non si fida. Ma non perché tu sei una pessima persona, ma perché lei non vuole che tu soffra.
José: Ma se le ho detto che io non do peso a un Cazzo di tutto questo, perché non ci prova!?
:- Ma tu non puoi pretendere che di punto in bianco, arrivi tu, e lei cede. Non ha avuto più relazioni dopo Simone, magari lei l'amore non sa neanche cosa sia. L'ha detto, cazzarola, che lui la picchiava e abusava di lei. Cristo santo, come fai a Non capire che ha paura, solo perché pensa che, visto che sei un calciatore, sei uno dei tanti che magari pensa al sesso, che vuole la ragazza perfetta, che per lui l'immagine pubblica conta.
Amore mio: Finalmente qualcuno capisce.
José: Io lo so, l'ho capito tutto questo. Ma io davvero le sto provando a far capire che non mi interessa nulla di tutto questo, di quello che pensano gli altri. Le ho detto che mi piace, che mi importa solo di lei. Che può farmi essere felice e io posso renderla altrettanto felice.
:- Devi darle tempo. Lei deve capire che tu Non sei come gli altri, e che la sua persona non è un peso per te.
José:- Non so cosa fare più.
:- Non devi fare nulla. Dimostrale ancora che ci tieni, punto.
José:- Oggi non ci siamo sentiti per niente ..
:- Perché?
José:- Sempre perché stamattina abbiamo un Po' discusso su questa cosa, e ora non so cosa pensa di me.
Raul :- Più ti dico che devi lasciarla stare, più fai peggio.
José:- Ma che Cazzo devo fare io?!
:- Senti, analizziamo questa cosa.Che provi per Lei?
José:- Non lo so, non te lo so dire cosa provo. Ogni giorno mi piace sempre di più, vorrei averla con me in ogni momento.
:- Ti fa strano se dico che sei innamorato?
José:- Non Lo so, non so se sono innamorato già di Lei. Però a me piace, sul serio. Non è una sbandata del momento, una svista. Io con lei voglio starci davvero.
Amore mio: Lo sappiamo che ti piace. Che Non è una finzione. Ma se ci tieni davvero, devi aspettare.
José:- Se alla fine lei non si sentisse mai attratta da me, se fingesse, se con lei non ho speranza e mi sto illudendo di nuovo?
:- Se tu ci tieni davvero, lotti fino alla fine.
José:- È vero, ma anche io ho i miei dubbi sulle ragazze. Però io conosco la sua storia, io conosco Le sue paure. Io non le farei mai del male, non abuserei di lei. Non le tirerei mai uno schiaffo, anche se può farmi arrabbiare. Non la picchierei, non la spingerei contro i mobili. Non farei mai nulla di tutto quello che ha fatto Simone. Io saprei solamente Amarla, nulla più. Io vorrei solo stare con lei, voglio averla al mio fianco. Baciarla in ogni momento, dirle ogni mattina che l'amo. Stringerla fra le mie braccia quando piange, ripeterle che lei è la cosa che più interessa.
Amore mio: ...José..Sei innamorato..
:- Innamorato, o meno, sono davvero bellissime parole. Lo so che tu saresti all'altezza di tutto questo, e lo sarebbe anche lei. Ma devi solo aspettare. Lei ci tiene, ma non si fida degli uomini. Ha paura, capisci?..
José:- Non so se sono innamorato, comunque anche io ho paura.
Amore mio: Di cosa?
José:- Che non avremo mai una storia, che non supererà mai questo suo timore. Che troverà un altro meglio di me.
:- Non succederà, fidati.
José: Come fai a dirlo?
:- Perché io la conosco. E so per certo che non farebbe mai.
José:- Lo spero ..
Amore mio:- L'unica cosa che puoi fare è stare tranquillo, e aspettare. Non metterle fretta. Ha bisogno di tempo.
José:- Se non bastasse ..?
:- Stupido, deve solo ancora capire che tipo sei tu. Lei di te dice che sei un bravissimo ragazzo, che sei davvero speciale. E quando parliamo non fa che dire che il problema, in una relazione è lei. Perché Simone l'ha convinta di questo!
José: Simone l'ha davvero trasformata..
:- Le ha tirato non so quante sberle sul viso, quanto sangue sia uscito dalle sue narici e quanti lividi abbia avuto sulle braccia. Quante volte s'è vista costretta a finire a letto con lui, subendo violenza. E, oltre il danno anche la beffa, è stata tradita.
José: Mi viene da piangere solo a sentire che ha passato tutto questo ..
Amore mio: Fa davvero paura ..
:- Appunto. Ora devi capire che deve riprendersi del tutto, e capire che tu sei davvero un ragazzo speciale. Tempo, José. Ci vuole tempo.
José:- Spero non cambi mai idea ...
:- No!
..
:- Secondo te José è innamorato di me? Riprendo, con la voce strozzata.
:- Non lo so, ma ci tiene tantissimo a te.
:- Mi sento in colpa per tutto questo. Ma deve capire che il mio problema si chiama Simone... Io nelle relazioni sono davvero un guaio.
:- Ti ha convinto Simone.
:- Già ..
:- José non lo pensa. Pensa che tu possa donargli la felicità.
:- Non mi sento pronta.
:- Ascoltami. Tu devi prendere tutto il tempo che vuoi, ma José è davvero un ragazzo speciale. Di tutto quello che hai passato, non ti farebbe mai nulla. Mai.
:- Lo so, me ne rendo conto. Ha detto che con i miei segni e paure ci farebbe l'amore ..
:- Davvero? Che dolce!
:- Ehm ...
:- Tu stai tranquilla, e lascia fare al tempo.
:- Non vorrei però che si stancasse. José non può aspettare i miei comodi.
:- José ti aspetta .. stai tranquilla.
Arriviamo in sede. Mi segue mentre vado in ufficio.
Vediamo in corridoio Raul e José. Mi sentivo un po' ansiosa.
:- Buongiorno ragazzi! Riprende lei, sorridente.
:- Buongiorno bellissime. Risponde Raul.
:- Voi due non vi salutate?.. Alicia, che guarda entrambi.
José le fa una smorfia. Senza rispondere, va via. Lo guardo scettica. Wow, neanche il buongiorno.
Sarebbe stata una dura giornata, lo so.
:- Lascialo perdere, oggi è un po' nervoso. Riprende Raul, mentre lo guarda che va verso il campo.
:- Non ho parole! .. Prendo Alicia di forza, e la porto in ufficio dove svolgevo le sedute.
Lascio la porta aperta. Lei si siede sul lettino, io mi imbratto le mani di crema.
:- A che pensi ora?
:- Ma ti rendi conto? Non mi saluta, nonostante fosse dalla parte del torto lo vedi che fa!
:- Non sa come gestire la situazione,  cerca di capirlo.
:- ... Non ho parole.
:- A te dispiace?
:- Certo che mi dispiace.
:- Ora tranquilla, lavora e concentrati. Al resto pensiamo dopo.
..
Pov José.
:- Oh, dove Cazzo vai!
:- Che vuoi Raul?
:- Ma che ti prende oggi!
:- Non ho voglia di parlare.
:- Certo che sei impazzito. Ti dico di non trattarla così, tu non la saluti neanche!
:- Ho le mie ragioni.
:- José, così la perderai sicuramente.
:- Tanto la perdo comunque.
:- Non fare il coglione, che hai oggi!
:- Non ce la faccio più, cazzo. Solo una testarda come lei non capisce che io mi sono innamorato!
:- L'hai detto ...
:- Ehm.. si, è vero. Io sono innamorato di lei.
:- José, devi aspettare. Non rovinare tutto per favore. Siete carini insieme, tu ti meriti lei e viceversa.
:- Se mi sta illudendo, c'hai pensato? ..
:- Non lo sta facendo. La prossima volta che lo pensi ti prendo a sberle.
:- Raul.. Io non so più come farle capire che sono innamorato.
:- Tu l'ami?
:- Non so, credo di sì. Io con lei voglio starci davvero. Non provavo una cosa simile da tempo, forse da quando ho conosciuto la mia ex. Solo che lei ha qualcosa in più di tutte.
:- È bello sentirti così. José, aspetta. Davvero.
:- È solo che non riesco a trattarla bene, perché io fondamentalmente non so cosa vuol dire aspettare per amore.
:- Bravo, ora devi imparare.
:- Per il momento non voglio parlarle, non riesco.
:- Purché tu non la tratti troppo male ..
Il mister poi si avvicina, rimproverandoci.
:- Silenzio, ascoltate!
..
Quando finisco di lavorare, raggiungo Alicia seduta sulla panca, intenta a guardare gli allenamenti. Mi siedo accanto.
:- Come stai?
:- Bene, meglio.
:- Ti manca questo posto?
:- Si, mi È mancato ieri. Alla fine qui, nonostante tutto, sto bene.
:- Meglio così, dai. Guarda che bello il mio dolce marito.
Rido, era davvero scema a volte.
:- Guarda che bello il tuo! Mi dice. La riguardo. Ora non volevo proprio sentire quello li. Per come si era comportato stamattina.
:- Sono arrabbiata con lui.
:- Per prima?
:- Si.
:- Immagino..
:- Alle volte mi sembra che diventa odioso.
:- Non dire così, ci tiene moltissimo a te.
:- Anche io, altrimenti non l'avrei baciato. Solo che vorrei che capisse che lo sto proteggendo da una vita che lui non sopporterebbe.
:- Lui certe cose non le sa accettare subito, quindi è normale che ora si sente un po' in difficoltà.
:- Lui? E io che dovrei dire!
:- Tu vivi la tua vita come vuoi, lui farà lo stesso.
:- Staremo a vedere.
Il mister ci fa segno di avvicinarci, io mi alzo con Ali e mi appiglio al suo braccio. Cammino bene solo che mi sentivo un po' affaticata.
:- Come va la ferita? Mi chiede Sarri, mentre fuma.
:- Meglio, grazie.
:- Sei venuta a vedere tuo marito, eh?
Si rivolge ad Alicia, che risponde annuendo.
In tutta questa bella situazione, la moglie di uno dello staff, una bella donna sui quarant'anni, si avvicina ai ragazzi.
Intrattiene un discorso con loro, durante la pausa. Pepe sembra scherzoso, Raul non le presta molta attenzione, Marek le spiega come funzionano le cose qui. E José. José la guarda e basta.
Cazzo si guarda! Giuro che gli avrei tirato un pugno dritto sul naso.
Mi rivolgo ad Alicia, sussurrando all'orecchio.
:- Ali, ti prego, torniamo dentro.
:- Perché?
:- Guarda José, dai.
:- Sei gelosa?
:- Un po' si ..
Guardiamo ancora come si comporta, anche se stavo per esplodere. Ero già nervosa con lui, figurati se guardava le altre.
E quella li, quella stupida, ci prova pure. Alicia e io andiamo dai ragazzi, lei va vicino Raul. Io ne approfitto per ascoltare l'interessantissima conversazione.
Pepe mi presenta.
:- Lei è Chiara, la nostra fisioterapista. Invece lei è Claudia, la moglie di Sandro.
Ci stringiamo la mano, lei mi sorride. Accenno un sorriso più falso di Giuda.
:- Ehm ..Senti José, mi stavi raccontando di te. Come ti trovi qui?
:- Beh, benissimo.
:- Fidanzato, sposato?
Mi giro immediatamente verso Alicia. Lui guarda Raul.
:- No, no.
:- Oh, beh, sarà un piacere approfondire la conoscenza allora! Ti inviterò a casa a cena, con Sandro!
:- Eh, beh, va bene.
:- Tu Chiara, come mai qui? È strano trovare una ragazza che lavora dove ci sono solo maschi.
:- C'era un concorso, l'ho vinto.
:- Capito. Da quanto sei qui?
:- Un mese, circa.
:- Da poco! Il mio Sandro invece da anni. Li conosce benissimo i calciatori.
:- Lo so.
Mi stavo innervosendo. Le avrei messo le mani addosso e strappato tutti i capelli. Ha una faccia da sbruffona..
:- Ma perché cammini così, non ti senti bene?
:- Ho avuto un problema fisico.
:- Ah, va bene. Comunque, ti va di andare a prendermi un caffè e me lo porti qui?
Io dovevo andare a prendere il caffè, io. A lei. Non ci penso minimamente, ed è li che le rispondo.
:- Il caffè te lo fai prendere da tuo marito, io non porto proprio niente.
Agli spagnoli scappa da ridere, tant'è che si girano per Non farsi vedere.
:- Un po' scostumata la ragazza, eh? Si rivolge a Marek, come se lui dovesse rimproverarmi ora.
:- No, è fatta così ma è una bravissima ragazza.
:- Immagino. Sandro mi ha detto che lei è la più scontrosa del gruppo.
Giuro sulla cosa più cara che ho che stavo per partire in quarta. Alicia mi prende di forza, e mi tira via con se.
Da qui sarebbe successo il peggio.
Io non l'avrei mai immaginato, però.
..
Tutti noi, veniamo convocati in sala tecnica. Potevano venire anche questa Claudia e Alicia. Sono l'ultima a entrare. C'erano tutti, anche lo staff al completo, Edoardo e Alfonso.
Non noto niente di strano, rimango in piedi mentre ascolto Sarri parlare.
Claudia mi squadra da capo a piedi, io mi volgo verso Alicia. L'aveva capito, anche lei, che io stavo per saltarle addosso. Tuttavia, rimango in silenzio. Meglio Non avere dei colpi di testa, ora che mi servono i soldi.
Ad un tratto, Edoardo si alza in piedi.
Io ero appoggiata con le spalle alla porta, braccia conserte.
Inizia a parlare.
:- Bene, Maurizio. Se hai finito, devo dire io due cose qui.
Lo lascia parlare. Lui si mette al centro. Credevo dovesse parlare alla squadra, non so, per incitarli.
:- No, ora dobbiamo parlare di Chiara.
Alzo immediatamente lo sguardo verso di lui. Gli altri guardano sorpresi. Sandro e Claudia accennano un sorriso beffardo. Temo il peggio, ora.
:- Chiara, come ti trovi qui?
:- Bene. Rispondo.
Dove voleva andare a parare?!
:- Qui però da un mese si respira aria diversa. Sei un tipo scontroso, l'avevo capito dall'inizio. Però ..
:- Però?
Distendo le braccia, lasciandole lungo i fianchi.
:- Però voci di corridoio mi dicono che tu litighi con parecchi qui. Con Luigi, con Amadou, con Lorenzo.. E con i tuoi colleghi.
:- Qualche discussione, chiamarla lite..
Faccio di tutto per convincerlo che non ci fossero problemi. Non facciamo scherzi, io devo pagare l'affitto!
:- Rispondi male, inizi questioni, sbatti le porte, tratti male gli altri.
:- Io tratto male gli altri? Siete voi che mi trattate come una bestia!
:- Bestia ora .. Prende la parola Sandro.
:- Si, non avete rispetto.
:- In ogni caso, io ho ascoltato vari pareri sul tuo conto. Non posso sospendere lo staff e eliminare i calciatori..
:- E quindi?
Inizio ad avvicinarmi a lui, appoggiando entrambe le mani sulla scrivania.
:- Sei licenziata.
Alcuni accennano un sorriso, altri, come i miei amici, non vogliono credere a ciò che sentono.
Alicia interviene, fermata da Raul. Prende la parola Pepe.
:- Non puoi cacciarla, lo sai che è brava col suo lavoro.
:- Pepe, il clima qui deve essere sereno. In qualità di figlio del presidente, io devo provvedere eliminando chi può recare danno.
:- Dopo un mese, in cui ho fatto tutto, nonostante le mille parole che ho sentito, io sono licenziata?!
Non stavo per piangere, no. Ma avrei scaraventato tutto contro il muro.
:- Mi dispiace, ma questa è la mia decisione. Domani non devi presentarti.
Guardo José, Marek, Dries .. Tutti.
Mi viene da ridere per quanto fosse assurda la situazione.
Però, visto che oramai c'era il peggio, esplodo. Come non ho mai fatto prima.
:- Fammi i nomi di chi t'ha convinto di licenziarmi.
:- Non posso, è segreto professionale.
:- Lo staff medico, no? Siete stati voi sei. Tu specialmente.
Punto il dito contro Sandro. Sua moglie si alza in piedi.
:- Datti una calmata, signorina.
:- Tu siediti, che Se vengo la ti ammazzo di botte.
Claudia inizia ad avvicinarsi, io stavo già per alzare le mani, che Edoardo si mette davanti.
Sferro un pugno contro la scrivania.
:- Mi fate schifo, tutti!
:- Devi vedere tu.. Interviene Luigi.
Sulla scrivania c'era un portapenne,vuoto. Lo prendo, scaraventadolo contro il muro opposto.
:- Tu stai zitto, che sei il primo a fare schifo!
Sarri interviene.
:- Insomma, qui vogliamo licenziare una ragazza solo perché non ha saputo integrarsi con la società? Mi sembra un po' eccessivo.
:- Maurì, io devo pensare alla società, lo sai.
Io continuo a non crederci. Ma non tanto per il lavoro, che in se e per sé forse avrei lasciato da tempo. Ma ora, al proprietario, che soldi avrei dato. Quelli del Monopoli?!
Mi veniva da piangere, ma resisto.
Ero ancora appoggiata alla scrivania, nessuno dice una parola. Silenzio tombale. Quando poi sento i ghigni dello staff, non ci vedo più.
:- Che Cazzo ridi!
:- Oh, ma che vuoi. Se vengo la ..
:- Dai, vieni qua.
Sandro si alza, ma viene fermato da sua moglie.
Non avrebbe potuto farmi niente, tanto. Avevo chi mi difendeva.
Marek prova a difendermi, da capitano.
:- Raga, siamo seri. Vogliamo davvero cacciare una ragazza così?
:- Marek, ma che devo fare io? Sono arrivate diverse voci che mi dicono che non si trovano con lei, io devo provvedere.
:- Provvedere, si. Riprendo con una smorfia.
José mi guarda sorpreso. Non sapeva cosa dire.
Mi ricompongo. Esco da quella stanza, sbattendo la porta. Non sarei tornata mai più li.
Mi dirigo verso l'ufficio, per prendere la borsa e andare via. Sbatto la porta violentemente. Avrei buttato tutto per terra, tutte le creme. Tutti gli attestato, i lettini e le sedie. Avrei rotto tutto. Devo metabolizzare tutto. Mi siedo, e provo a ragionare. Da fuori sento qualche commento fuori posto. Era lo staff. Scommetto che erano loro i colpevoli, tutti. E sicuramente quella smorfiosa di Claudia aveva completato l'opera. Prendo la borsa, e metto tutto ciò che di quella stanza mi apparteneva. Anche i fascicoli. Bussano alla porta, erano loro.
:- Possiamo entrare? La voce dello slovacco.
Non rispondo. Non avevo voglia di vedere nessuno, ma vabe.
Entrano, tutti. Chiudono la porta, e iniziamo a parlare.
:- Sono stati sicuramente quelli dello staff. Riprende Pepe.
:- Specialmente Claudia, avete visto come si è comportata. Interviene Alicia.
:- Perché, che ha fatto?
José. Che razza di idiota.
:- Dai le ha chiesto di portarle il caffè neanche fosse sua serva, e poi sapeva che ha un problema fisico.
:- Ah, vabbe. Non è stata lei, penso molto di più Sandro e Michele.
L'andaluso riprende convinto.
Io lo guardavo stupita. Non era il solito José, quello che avrebbe promesso di giurare amore eterno e quelle cazzate lì. Come se fosse estraneo a tutto questo.
Raccatto la mia roba, e vado via. Sandro e Claudia si scambiano effusione amorose. Che spettacolo emozionante. I ragazzi erano usciti, per vedere come mi sarei comportata.
Mentre cammino, Claudia mi inizia a parlare, cosicché mi fermo di fronte a Lei.
:- Mi spiace che ti hanno licenziato.
Me lo dice con uno sguardo provocatorio.
:- Assai.
:- Forse non eri fatta per questo lavoro.
Alicia inizia ad avvicinarsi.. temeva il peggio. La sento vicino a me.
:- Sai cosa ho notato? Interviene Sandro.
:- Che cosa?
:- Da quando sei qui, José è totalmente cambiato. Non so, tu hai avuto un'influenza molto negativa su lui. È un peccato.
:- Ma taci che fai più bella figura.
:- Non ti si può parlare di José che subito ti arrabbi. Ho visto come mi guardavi prima mentre gli parlavo. Interviene sua moglie.
:- Ero nervosa per altro, non di certo per te.
:- Immagino, guarda. Comunque ho anche il suo numero, così posso uscire con lui e mio marito.
Le mani iniziamo a irrigidirsi. L'avrei presa a schiaffi.
:- Alla fine il caffè non me l'hai manco portato!
Sarri passava li, in quel momento. Aveva il bicchierino di caffè in mano, l'aveva fatto Tommaso.
Glielo levo da mano, e lo verso sulla sua maglietta.
Inizia ad arrabbiarsi, urlandomi contro parole su parole.
Alicia mi porta via di li, prima che la situazione potesse degenerare.
I ragazzi ridevano, li sentivo.
Sandro però, a difesa di sua moglie, si alza in piedi e mi dice qualcosa che non avrebbe mai dovuto dire.
:- Tonelli ha fatto bene a tirarti la pallonata. Io avrei fatto di peggio, avrei voluto vederti per terra senza sensi. E chissà, magari non ti riprendevi più!
Mi fermo, all'improvviso.
:- Non fare nulla Chiara, andiamo via per favore. Mi ripete Alicia.
Mi giro, sbatto la borsa per terra.
Sandro viene verso di me. I ragazzi accelerano il passo per evitare che succedesse qualcosa di grave.
Pepe trattiene lui, Marek ferma Claudia. Raul va vicino sua moglie, Dries si mette in mezzo per cercare di placare gli animi. E José, José stringeva me. Aveva cinto la mia pancia, impedendomi di partire in quarta per andargli contro.
Continuiamo ad insultarci.
Lui pensa bene di trascinarmi via. Alicia prende la mia borsa, e mi accompagna verso l'uscita.
I ragazzi rimangono li, José e Ali mi seguono finché io non mi calmassi del tutto.
:- Mi dispiace tantissimo. Riprende Alicia.
:- Fanculo, fanculo. Ripeto sottovoce, cercando di calmarmi.
Edoardo esce fuori. Si avvicina a noi, io non lo guardo.
:- Sono stato costretto a licenziarti. Riprende.
:- Vai a farti fottere, tu e lo staff.
:- Stai a sentirmi, viziata del Cazzo. Se non avessi creato troppo disordine in sede, io ti avrei lasciato lì. Ma visto che tu non sai essere educata, questa è la fine.
:- Vaffanculo.
Gli dico, con tutta me stessa. Che peso mi ero tolta.
Lui prova ad avvicinarsi, come se volesse picchiarmi.
José però, mettendosi avanti, lo impedisce.
:- Non ci provare, Edoardo.
Alza le mani, va via.
:- Come stai? Mi chiede José.
:- Mai stata meglio. Rispondo.
:- Si sistemerà tutto.
:- Ma va, chi ci torna qui.
Ci guardiamo per qualche secondo, poi va via.
Io incrocio le ginocchia, Alicia fa lo stesso.
Non piangevo, non riuscivo a sfogarmi. Ed era peggio quando non sfogavo.
:- Chià, vieni a mangiare a casa mia, dai.
:- No, Ali. Portami a casa mia, devo stare sola.
:- Sei sicura?
:- Si.
Mi riporta fino sotto casa.
La ringrazio.
:- Ci sentiamo dopo. Mi dice.
:- Ok. Le rispondo.
Salgo su a casa, mi guardo intorno. Stava Per finire tutto. Se non avessi pagato entro qualche giorno, sarei stata fuori. Chissà dove sarei andata, chissà che fine avrei fatto. Non ho fame, mi butto sul divano.
Non piango, non riesco. Ero indifferente, impassibile. Sul gruppo i membri della mia Crew mi scrivono.
Pepe: Sei a casa?
Alicia: Sistemeremo tutto.
Marek: Dacci qualche giorno, tornerai con noi.
Martina: Ch'è successo?
Calleti: L'hanno licenziata.
Yolanda: Cazzo dici. Quando?! Chi, perché?!
Raul: Non si è capito. Edoardo dice che lei crea danni alla società.
Dries: Non ho parole ..
Kat: Hanno cacciato, te?!
Calleti: Chiá, ci sei?
Io visualizzo senza rispondere. Non avevo voglia. Non volevo sentir neanche me stessa, figurati altri. Ero davvero un fascio di nervi.
..
Pov José.
Non so dire come mi sento. Ora ero nervoso, sia perché con lei tutto sommato ho litigato. Ma a maggior ragione per tutto quello che le è successo. Non rispondendo, penso subito al peggio. Magari aveva preso l'auto e stava accelerando come una matta. Le scrivo, finché non mi risponde. Metto da parte l'orgoglio, mi preoccupo un attimo di lei, sul serio.
:- Oi, sono io. Dove sei?
Potresti rispondere, sono preoccupato.
Dai Chiá, per favore.
Non dirmi che sei in auto e stai correndo.
Si risolverà tutto, rispondi.
:- Sono a casa, sto bene.
:- Grazie al cielo. Che stai facendo?
:- Niente.
:- Mi dispiace molto per quello ch'è successo.
:- Si, sicuramente.
:- Scema, lo sai che ci tengo a te.
:- Non serve che rattristi. Tanto oramai l'ho perso il lavoro.
:- Faremo di tutto.
:- Non me ne frega più niente.
:- Non puoi rinunciare alla tua carriera.
:- Non mi interessa, non torno lì. Mi dispiace perché è la squadra che tifo e farne parte era un sogno, ma non posso tornare dove mi hanno trattato male.
:- È il tuo lavoro. Hai tutto il diritto di stare lì.
:- Pensa a mangiare, ora.
:- ... certo che te sei davvero complicata.
:- José, mi hanno appena licenziato. Per favore eh!
:- ...
..
Rispondo sul gruppo.
:- Sto bene, sono a casa. Grazie dell'interesse.
Raul: Dio santo, menomale.
Alicia: Che hai intenzione di fare ora?
:- Niente.
Dries: Usciamo stasera, tutti. Così ti distrai.
:- No, ragazzi. Non ho voglia, non sono dell'umore.
Pepe: Almeno ti svaghi un po'..
:- Non ho bisogno, sto bene.
Martina: Bugiarda..
:- Fa niente. Sto bene, me la caverò come ho sempre fatto.
Dries : Fatti aiutare. Non puoi stare bene, ora!
Calleti: No, ma tanto lei è così cocciuta che farà sempre come vuole.
:- Non sono in vena di sentire le tue critiche, José.
Calleti: Nove persone che vogliono aiutarti, tu continui a impersonare chi non ha bisogno di aiuto.
Raul:- Non ha tutti i torti José.
Pepe: Dobbiamo farti tornare in sede, lo sai anche tu.
:- Io non ci torno!
Marek: Che farai ora, allora?
Io: Troverò qualcosa. Come ho sempre fatto.
Continuano a scrivere, io però chiudo Whatsapp e mi addormento.
..
Pov José.
I miei amici e io ci sediamo vicini, proprio per discutere di quanto è successo.
Claudia si avvicina al nostro tavolo. Inizia a parlare con Luigi.
:- Insomma, quella ragazza è davvero fuori di senno.
:- Puoi dirlo forte, è pazza.
:- Poi molto volgare.
:- Non è niente questo! Interviene Amadou, che prova a far colpo sulla donna.
Venti anni più grande di lui, ma dai.
Si avvicina dal nostro lato, io non la guardo.
:- E tu, non hai preso per niente parte al discorso. Che pensi?
Mi cerca con lo sguardo, io continuo a giocare col bicchiere.
:- Penso che Chiara si merita davvero questo posto, e chi l'ha cacciata via ha fatto una cazzata.
:- Era troppo scostumata.
:- Ma tu che ne sai di lei? La guardo negli occhi. Raul mi tira una gomitata, prima che potessi esagerare e peggiorare la situazione.
:- Non devo sapere nulla, non me ne frega niente. Cinque minuti mi sono bastati per capire che è una pessima ragazza.
:- Non è vero, non la conosci.
:- Scusalo, Amore. Si intromette Sandro, il Marito.
:- José s'è fissato con lei, quindi la difende.
:- Sto dicendo la verità. Non sapete un Cazzo di lei, e parlate pure.
:- Ma state insieme?
:- No.
:- Allora che Cazzo vuoi.
:- Io parlo quanto mi pare. Siete voi che non avete mai saputo trattarla.
:- Non mi ero accorto fosse arrivata la principessa.
:- Coglione.
:- Cos'è, sei arrabbiato? Magari non sei riuscito a portartela a letto?!
:- Non ho bisogno di portarla a letto. Io non tratto così le ragazze.
:- Scusaci tanto, se sai tutto dell'amore. Interviene Amadou.
:- Zitto, che hai dieci anni e Non sai neanche cosa vuol dire baciare una ragazza.
:- Ah si, guarda se ti metti con Chiara e me la porto a letto, voglio vedere dopo che vai dicendo.
Io stavo già per andargli a mettere le mani addosso, che Raul mi prende per mano e stringe.
Gli altri mi guardano sorpresi. Dopo tutto io reazioni così non ne avevo mai avute.
Non mangio molto, non avevo fame. Nonostante tutto, e le sue risposte da acida che la contraddistinguevano, a me piaceva da morire. E mi mancava.
Le scrivo, sperando che mi potesse rispondere.
:- Oi, come stai?
:- Benissimo.
:- Dai, dimmi la verità. Lo so che non va niente bene, dimmi cosa posso fare per te.
:- Niente.
:- Cazzo, ora hai bisogno di qualcuno. Non puoi stare bene, ti hanno appena licenziato!
:- Riprendo la mia vita come ho fatto dopo il licenziamento dallo studio ortopedico.
:- ...hai fatto bene a lanciare il caffè contro Claudia. O a dirle prima che non glielo avresti portato.
:- Neanche mi conosce, si prende troppo confidenza.
:- Hai ragione, ha dato fastidio anche a me per come ti trattava.
:- Peccato tu non abbia prestato molta attenzione. Sembrava che non ti importava niente.
:- Ho appena litigato in sala da pranzo con Amadou, Sandro, Claudia.
:- Perché?
:- Claudia mi parlava di te, e poi mi hanno provocato.
:- ..Non devi rovinare il tuo rapporto con gli altri. Tu vivi di questo, il calcio è la tua priorità.
:- Non sono riuscito a contenermi.
:- ..Grazie ...
:- Di che. Lo sai che ti difenderei sempre. Ora che stai facendo?
:- Niente.
:- Hai mangiato?
:- No.
:- Devi mangiare, Chiara.
:- Tu hai mangiato?
:- Un po', non molto.
:- Devi mangiare, José.
:- Ma io almeno un po' ho mangiato. Comunque sia, stasera, davvero usciamo. Hai bisogno di compagnia, di non sentirti sola.
:- Non ho voglia. Non sono dell'umore.
:- Lo sai che Non diamo peso al tuo umore, e potresti piangere e urlare tutto il tempo che vuoi.
:- Non mi va di umiliarmi davanti agli altri.
:- Davanti a me..?
:- No, neanche.
:- ..Chiara, io non sono cambiato nei tuoi confronti. Anche se litighiamo o Non riusciamo a trovarci spesso, tu per me rimani l'unica ragazza che voglio.
:- José .. Credo che dovremmo andarci piano, entrambi.
:- Dammi una possibilità, non te ne farò pentire.
:- Non si tratta di pentirsi. Nelle relazioni sono un problema.
:- Ma chi Cazzo te le dice queste cose!
:- Simone.
:- Simone con te ha sbagliato tutto. Lo sai Anche tu.
:- Io non merito uno come te. Tu sei perfetto.
:- Anche Tu lo sei!
:- Non torniamo sul discorso, José. Non ho voglia di parlare. Sono stata licenziata e sono un diavolo in persona.
:- ...Tanto anche se ne riparliamo in un altro momento diresti di no, come al solito.
:- .. Si, vabe. Buon pranzo.
:- Mi manchi.
:- ..
Spengo il display, torno a parlare con gli altri. Pepe era di fronte. Mi Guarda. Lo sguardo l'aveva capito, era sofferente. Pepe lo sa quando sto bene e quando no, aveva imparato a conoscermi. Mi scrive, pur non di parlare ad alta voce.
:- Come stai?
:- Insomma..
:- Perché?
:- Mi dispiace per Chiara, per tutto quello che è successo. Poi anche loro, li hai sentiti.
:- Chiara riuscirà a tornare con noi, stanne certo. E loro devi lasciarli perdere.
:- Dimmi se tu non saresti esploso se Amadou avesse detto "Mi porto a letto tua moglie".
:- Lo so, io l'avrei ucciso. Però bisogna stare calmi. Soprattutto per Non peggiorare la sua situazione.
Poco dopo, sento i membri dello staff continuare a parlare. E Claudia.
:- Quella stronza mi ha macchiato la maglia, non si leva più!
:- Amore, la compreremo nuova, tranquilla.
:- Se la vedo le spacco la faccia.
:- Gliela spacco io.
Già sentire Sandro era snervante. Figuriamoci se minaccia Chiara. Tuttavia sospiro, sto zitto.
:- Ma poi camminava così male per una pallonata?
:- Quella è fragile. Come la tocchi o dici qualcosa impazzisce. È pazza.
:- Non troverà mai un ragazzo, chi la sopporta.
Io e Raul ci guardiamo, Dio, stavo davvero per impazzire.
Loro terminano questo stupido discorso, io e i miei compagni pensiamo a cosa dobbiamo fare per Lei.
:- Ragà, che facciamo stasera? Inizia Dries.
:- Se andiamo ci caccia tutti. Dice bene Marek.
:- Non credo che non ci apre la porta, dai. Interviene Raul.
:- Non possiamo lasciarla sola, sarebbe forse il caso che le ragazze le stanno più vicino. Riprende Pepe, già pronto ad avvisare sua moglie.
:- Lei non vuole vedere nessuno. Rispondo.
:- Te che ne sai?
:- Me l'ha detto, vuole stare sola.
:- Noi dobbiamo fare come se niente fosse, deve capire che per noi Non è successo nulla.
:- Ha detto che non è dell'umore.
:- José, dobbiamo fare qualcosa. Intanto avviso Yolanda e dico di radunare le ragazze, per vedere cosa combinare.
..
Mi arriva un messaggio di Martina.
:- Ho saputo. Mi dispiace davvero, ma risolveremo questa situazione. Che stai facendo?
:- Ciao, comunque sto bene.
:- Hai voglia di uscire oggi? Porto i bambini al parco.
:- No, scusa Marti, ma oggi proprio non ho voglia.
:- Ti riposi un po', ti svaghi e parliamo. Due chiacchiere, almeno non sei a casa.
:- Grazie dell'invito, ma non sono proprio dell'umore adatto.
:- Come vuoi .. però se ci pensi dimmelo che ci incontriamo.
..
E poi arriva Alicia.
:- Come stai?
:- Bene.
:- Bugiarda. Dimmi la verità.
:- Ali, come deve andare? Ovvio che va tutto male, ma che devo fare?
:- .. Riusciremo a farti tornare li. E poi.. che altro c'è?
:- José.
:- Ch'è successo?
:- Non so come comportarmi con lui. Gliel'ho detto che dobbiamo stare lontani, lui mi dice che gli manco.
:- Non lo dice per finta, lo sai.
:- Lo so! Ma lo sa come la penso.
:- ...Spero davvero tu possa cambiare idea. Raul mi ha detto che José stava per arrivare alle mani con Amadou.
:- So che hanno litigato per me, ma non so fino a che punto.
:- Lui ha detto che pur di fargli uno sfregio, se si mette con te quello ti porta a letto. José non c'ha visto più, però Raul l'ha fermato.
:- Dio.. povero.
:- Ti dispiace?
:- Ci tengo, molto. Però non voglio farlo soffrire. Cazzo non è difficile da capire.
:- Ti posso dare un consiglio, un altro?
:- Spara.
:- L'idea di stare con lui, valutala. Non dire di no subito, pensaci.
:- Alì!
:- ...che fai stasera?
:- Niente.
:- Usciamo dai, ci facciamo un giro.
:- No. Non ho voglia, non sono dell'umore. Uscite voi.
:- Lo sai che siamo un gruppo, ma che manchi tu. Ti diverti un po', Pepe e Raul sono stupidi e ci fanno divertire.
:- Lo so, però davvero. Poi mi metto a piangere e rovino un'altra serata. No.
:- Noi non diamo peso a questo.
:- Io si, però.
:- José c'ha ragione. Sei davvero testarda!
:- Lo so, grazie.
..
Pov José.
Torno nello spogliatoio triste. Più che altro, mi mancava lei. E sicuramente per giorni mi sarei potuto scordare di vederla e strapparle qualche bacio. Non sapevo neanche che scrivere. Dopo il mi manchi non mi ha risposto, figuriamoci. Non sapevamo cosa poter fare per Lei, specialmente io. Tra qualche giorno era il mio compleanno e spero fosse venuta.
Raul si siede accanto a me.
:- Oi.
:- Ciao Raul.
:- Insomma, niente di buono?
:- Non vuole fare niente stasera. Non penso abbia voglia di vedere me. Quindi niente di buono.
:- Magari se le facciamo una sorpresa, tutti.. che dici?
:- Cosa possiamo fare?
:- Non lo so. Di solito ad Alicia a Madrid facevo striscioni per strada. Qui è difficile farlo.
:- E che le scriviamo?
:- Non lo so, che Comunque le vogliamo bene.
:- Comunque il suo balcone è dal lato del parcheggio, come facciamo ad entrare?!
:- Lasciamo perdere la sorpresa. Le diciamo che noi vogliamo che stasera sia con noi. E la facciamo uscire di forza.
:- Raul .. ci manda a quel paese a tutti e nove.
:- Zitto, dobbiamo fare qualcosa e lo faremo.
..
LosMejores.
Pepe: Usciamo stasera, allora?
Marek: Per me va bene.
Dries: Dai, un giro si può fare.
Martina: Magari andiamo al ristorante e mangiamo insieme.
Alicia: Siiii andiamo!
Yolanda: Andiamo in quel ristorante sul mare.
Raul: Si.
Calleti: Ci vediamo alle nove.
Kat: Siamo tutti?
:- No!
Martina: Eddaiii!
Calleti: Vieni, è solo una cena.
Raul: Giusto per stare insieme.
Pepe: Per favore.
:- Raga, mi hanno licenziato. Non sono dell'umore.
Yolanda: Così ti svaghi un po'..!
:- Non ho voglia di svagarmi!
Dries: Ma che stai a casa, sola, mi spieghi che risolvi? Almeno con noi sei in compagnia.
Calleti: TI VENGO A PRENDERE FINO SOTTO CASA SE NON DICI SI.
Raul: Wowowowowo.
Pepe: La cosa si fa interessante.
:- Tanto non vengo Comunque.
Calleti: Eddai, ma che ti costa.
:- Non so se arrivate a capire l'idea che io non ho voglia di fare un Cazzo di niente. Sono stata appena licenziata, l'unico lavoro di cui avevo bisogno e che avevo trovato l'ho perso così. Per colpa di chi non ha mai saputo trattarmi con rispetto, e io ho reagito. Anni di onorata carriera, sempre a subire tutto, e abbiamo capito perché, e alla fine dei conti chi ce la prende in quel posto sono io. Scusatemi davvero tanto, ma io stasera non voglio fare niente.
Marek: Chiá, lo Sappiamo che tu hai sofferto prima, e ora. Però davvero, non puoi avvilirti così. Devi andare avanti, come hai sempre fatto. Noi ti staremo sempre vicino, e lo sai. E penso che il miglior modo per reagire ora sia quello di uscire con noi.
Calleti: E pubblicare una foto su Instagram in cui dici che tu sei più forte di tutto!
Pepe: Cazzo, ma è una grandissima idea.
Martina: Dobbiamo farlo per forza.
Yolanda: Tanto, Chiara, che hai da perdere. Il lavoro l'hai perso.
:- Giuro che siete i nove amici più strani e pazzi che abbia mai avuto.
Alicia: Quindi vieni????
:- Chi mi passa a prendere, però?
Calleti: Che domande. Io, ovviamente.
:- Va bene...Grazie a tutti, vi voglio bene.
Martina: Amoreee! Noi siamo una piccola famiglia.
Kat: Benvenuta nella famiglia Napoli.
Calleti: Oh, lei fa parte della mia famiglia. Prima di tutto.
Raul: Scusaci tanto.
:- Eheheh.. infatti sabato mi devo sposare!
Alicia: Esatto, dobbiamo scegliere il vestito. Oh ma alla fine davvero come ci dobbiamo vestire per il tuo compleanno?
Calleti: Come vi pare.
:- Bene, meglio.
Marek: Ora ci andiamo ad allenare, ci vediamo alle nove al locale.
..
E alla fine avevo ceduto ancora! Però meglio cedere per questo.
Alla fine, loro erano davvero la mia Famiglia.

Sei tu il mio Re, io la tua Regina. ||José Callejón||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora