Come fosse una droga.

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Mi accarezza la guancia, e le labbra dolcemente. Ci guardavamo negli occhi. I nasi si sfiorano. Non so a cosa pensavo. Se l'avessi baciato, ribadisco che per me si sarebbe creata una storia. ...Solo che volevo renderlo felice. Alicia non faceva che dirmi che dovevo lasciarmi andare.
Appoggio le mani sul suo collo, lui non fa che accarezzarmi. Mi avvicino con l'intento di dargli un bacio sulla guancia, quando poi le nostre bocche si trovarono così vicine che fu inevitabile, davvero, baciarlo.

Ci baciamo, anzi, ero più io a volere questo bacio. Con le mani gli afferravo il viso, come se dovessi comandarne la direzione. Si stacca, a mia sorpresa. Wow, Josè che rifiutava un mio bacio. Mi assalgono mille dubbi in un margine di secondo.
:- Chià, aspetta...
:- Cosa c'è da aspettare?
:- Prima che mi baci, devo sapere una cosa.
:- Josè, che problema c'è ora?!
:- Promettimi solo che sia un inizio, che non ti pentirai domani. E che d'ora in poi posso davvero viverti a pieno.

Non resisto a tanta dolcezza, mi fiondo su di lui. Mi abbraccia, mi tira verso di se. Distesi sul divano, io su di lui, riprendiamo esattamente da dove c'eravamo fermati. Con le braccia mi stringe, le mie mani sul suo viso. Le lingue mescolate, i respiri lenti e i baci passionali. I morsi delle labbra, le mani sui miei fianchi. Eravamo ad occhi chiusi.Ci mangiavamo di baci, come se fossimo entrambi stati impazienti per molto.

Ad un tratto, improvvisamente, lui finisce su di me. Non ero spaventata, o che. Però il pensiero che un uomo ora fosse sul mio corpo e che potesse gestirmi e impedirmi di muovermi, non mi lasciava indifferente. Tuttavia, lui non da questi problemi. Baciandoci, gli accarezzavo i capelli. Mi dava dei piccoli baci sulla fronte, sul naso, sulle guance. Mi sorrideva, credo fosse davvero felice. Si stacca, appoggiando la sua fronte sulla mia.

:- Non sai che effetto mi fai. Riprende, col sorriso.

:- Scemo.

:- Perché hai deciso di baciarmi?

:- Perché ho deciso di provarci, e darci una possibilità.

:- Questo è il regalo più bello che tu abbia potuto farmi.

:- E' un regalo, reciproco.

:- Non ti farò mai pentire di questo, te lo giuro.

:- Non giurare, lo so che tu non mi farai mai star male.

Mi da qualche bacio sul petto, e sul collo. Non s'azzarda neanche a toccarmi, a scendere più giù con le mani. Io avevo ancora il vestito, lui la camicia. Che gli avrei sbottonato, giuro!

:- Piccola, non vedevo l'ora potesse succedere.

:- Anche io, da un lato. Perchè tu sei l'unica persona a cui penso e a cui tengo davvero.

:- Tu per me sei sempre stata l'unica. Non ho fatto che pensare a te da subito.

Ci mettiamo uno di fronte all'altro; vicini, altrimenti sarei caduta per terra. Mi cingeva la vita col braccio, per mantenermi. Io avevo le mani fra i suoi capelli.
:- A cosa pensi? Mi chiede, continuando a guardarmi negli occhi.
:- A nulla, ora sono felice qui con te.
:- Lo sai che è stato difficile resisterti per tutto questo tempo?
:- Immagino, scusa.
:- Shh.. Non devi scusarti di niente. Avevo capito da subito che tu non eri come le altre e che avevi bisogno di più tempo.
Gli accarezzo le guance con le dita. L'indice e il medio correvano sulle sue labbra sottili e rosee. Si avvicina nuovamente, ci diamo dei baci a stampo.
L'ultimo fu poi passionale, a tal punto che si porta nuovamente su di me.
Le mani si stringevano lungo i fianchi, Mi baciava il collo.
Sentivo i suoi baci e la lingua sulla mia pelle, sfiorarmi. Non so cosa stessi provando, ma mi piaceva. Era un qualcosa di così emozionante che forse mai avevo provato.
:- Posso toglierti la camicia? Gli chiedo, continuando a guardarlo.
Accenna velocemente un si.
La sua fronte sulla mia, mentre con le dita slacciavo tutti i bottoni. Gliela tolsi, lasciandola cadere sul pavimento.
Continuo a baciarlo, le mie mani scivolano sulla sua pancia, gli addominali. Sulla sua schiena, su e giù. Mi accorgo che si emoziona ancor più, che ogni volta che gli sfioro i fianchi mi baciava con più forza.
Le sue mani mi accarezzano le braccia, credo provassero a slacciare il vestito, la cui cerniera era laterale.
Quando mi accorgo che le dita si dirigono verso il ciondolo per aprirlo, lo fermo.
:- José, aspetta, è che ..
:- Non ti farò niente, te lo giuro.
:- Puoi almeno Non togliermelo del tutto?
Fa un cenno affermativo. Non volevo mi spogliasse del tutto, mostrando anche la "parte più debole" della donna.
Con le mani tira via il vestito, scoprendo fino all'addome. Non scende più giù, non fa davvero niente di compromettente.
Si vedeva però il reggiseno, e la zona del torace contrassegnata da una piccola frase.
Mi Guarda, come se davvero non avesse mai visto una donna in vita sua.
Inizia a baciarmi le braccia, e tutti i segni. Davvero tutti. Mi emoziona, perché non era mai successo prima d'ora provare questo insieme di emozioni. Dalle braccia, al collo, e quella cicatrice che mostrai quella volta al parco. La baciava, la mordeva delicatamente. Scende giù.
Mi bacia il petto, il seno coperto dal tessuto bianco, il torace. Il tatuaggio, e i molteplici segni vicini. Scende sulla pancia, baciandola in maniera passionale. In ogni bacio che dava, avvertivo la lingua. Mi limito ad accarezzare i capelli, ed avere tanti brividi ogni volta che le sue labbra sfiorano la pelle.
Risale su, finendo sul mio viso e dandomi qualche bacio in bocca.
Circa dieci minuti dopo, si stacca del tutto.
Le nostre mani si incrociano, si intrecciano. Mi ero appoggiata con la testa sul petto, lui con l'altra mano mi stringe a se.
Gli accarezzo la pancia. So che gli sarebbe piaciuto molto.
Alzo la testa, lui mi sorride.
:- Questo è stato dall'inizio alla fine il giorno più bello della mia vita.
:- Ce ne saranno molti altri. Gli dico.
:- Certo. I giorni in cui viaggeremo insieme, quando faremo l'amore, quando ci baceremo davanti a tutti .. Quando avremo un bambino.
:- Non corri un po' troppo? Replico ridendo.
:- No, so esattamente che andrà così. Non ti posso lasciar perdere, tu sei mia.
Torno su di lui, con i gomiti sul bracciolo del divano dove aveva poggiato la testa.
:- Mia.. sei sicuro? Gli sorrido.
:- Più che sicuro.
:- Sei troppo convinto.
:- Anche io sono tuo.
:- Quello dal principio.
:- Anche tu eri gelosa di me?
:- Certo. A prescindere Alessia, Claudia o chi per loro non ti avrebbero mai toccato.
:- Perché?
:- Avrebbero fatto una brutta fine.

Sei tu il mio Re, io la tua Regina. ||José Callejón||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora