Prima di iniziare a leggere perdonatemi se non ho aggiornato per settimane e settimane. Godetevi il capitolo!
*******
Inutile dire che la conversazione tra me e Cam era stata imbarazzante ma soprattutto strana. Mi aveva permesso di vedere un lato di lui che probabilmente neanche la sua ex ragazza, Mini, aveva visto.
Ero talmente rimasta scioccata dalle sue confessioni che per i due giorni successivi lo avevo palesemente evitato.
A dir la verità non ero nemmeno pronta a incontrarlo perché non sapevo che cosa dirgli. Dubitavo che tutto quello che mi aveva detto fosse falso, assolutamente.
Però, che volessi o no, oggi avrei dovuto parlargli. Mi stavo nascondendo dietro inutili pensieri e la cosa non stava andando per il verso giusto.Entrai in classe dove già tutti, compreso il professore, erano seduti e mi affrettai ad andare al mio posto ma mi bloccai a lampo quando vidi Cameron seduto sul banco accanto al mio. Diciamo che non aveva ancora perso le sue doti da stalker maniaco.
Pregai tutti i santi che mi vennero in mente per far sì che non mi rivolgesse la parola.
Andai poi a sedermi cercando di essere assolutamente indifferente alla sua presenza. Puoi farcela, Naomi.
Già.La lezione era già iniziata da una mezz'ora abbondante e io mi stavo più annoiando che altro. Diciamo che le lezioni di storia non erano il massimo.
Fin quando non ricevetti un sms sul cellulare. Così, senza farmi accorgere dalla prof, lo sbloccai e quando vidi che il mittente era Cameron per poco non mi strozzai.Sai che prima o poi dovremo parlare di quello che è successo l'altro ieri, vero?
Presi un lungo respiro leggendo.
Lo so, Cameron.
Maledetto lui e maledetta me che non avevo spento il cellulare prima di entrare in classe.
Allora quando finisce la scuola tu torni a casa con me e vedi di non cercare scuse dicendo che vai a pranzare da Michelle quando invece poi ti siedi su una panchina e mangi un panino con il salame.
COSA?
Okay, tutto quello che aveva detto era la pura verità. Per evitarlo avevo a volte inventato che andavo a mangiare da Michelle e invece poi me ne stavo su una pachina a mangiare un panino o la prima cosa che mi capitasse.
Ma come diamine faceva a sapere anche com'era condito il panino? Che stalker.Lo guardai sbalordita e lui mi fece l'occhiolino soddisfatto della mia reazione. Di sicuro quando saremmo tornati a casa lui mi avrebbe detto di dimenticarmi di quello che mi aveva detto due giorni fa e sarebbe tornato a trattarmi male; sicuro come la morte.
Quando le lezioni furono finalmente terminate posai tutti i libri che avevo nell'armadietto e andai verso il cancello della scuola ad aspettare Cameron che mi aveva detto di attenderlo qui.
Dopo pochi minuti lo vidi spuntare in tutta la sua altezza con quelle sue gambe affusolate e le spalle muscolose.L'unica cosa che disse fu: «Segumi.» E così feci senza farmelo ripetere due volte.
Entrammo nella sua macchina. Sentivo il suo sguardo su di me ed era una cosa che mi metteva terribilmente in imbarazzo e in soggezione.
Ero quasi certa che i suoi occhi stessero percorrendo ogni centimetro della mia pelle coperta dagli indumenti. Per fortuna questo momento non durò molto appunto perché mise in moto rivolgendo stavolta la sua attenzione verso la strada pronto a partire.Quando finalmente fummo a casa scesi dalla macchina e aprii la porta andando nel salotto. Durante il tempo del tragitto avevo tenuto gli occhi abbassati a guardare le mie ginocchia incerta se parlare o meno; alla fine non avevo fiatato.
Mi sedetti sul divano aspettando che mi raggiungesse. Per l'ansia mi era addirittura passato l'appetito.Chiusa la porta principale avanzò verso di me con passi pesanti.
Passato qualche minuto infinito di silenzio si decise a parlare.
«Cos'hai provato quando ti ho detto quelle cose?» disse con tono piatto, mettendomi alle strette, non potevo sviare l'argomento in nessun modo.«Io...ecco..mi sono sentita in colpa. Non sapevo che tu provavi queste cose per me.»
Chiuse gli occhi per qualche secondo serrando con forza la mascella, cercando di evitare di dire qualcosa di brusco.
«Oh, mia piccola Naomi. Adesso io non pretendo che tu mi dica che ti senti in colpa e che ti dispiace. E, per la cronaca, io provo ancora qualcosa per te. Qualcosa che col tempo si è evidentemente trasformato in odio.»
Sospirai affranta. «Se solo avessi saputo, non mi sarei comportata in quel modo.» feci un attimo di pausa per cercare le parole giuste da dire. «Magari...si può ricominciare. Voglio aiutarti a tornare te stesso.» pronunciai, la voce mi si incrinò sull'ultima frase.
Si passò le mani sulla faccia.
«Non puoi cambiarmi. Non così rapidamente.» mi impose con uno sguardo indecifrabile.
«Ma posso pur sempre provarci.» sussurrai passandomi la lingua tra le labbra.
Lui, seduto accanto a me, mise una mano sopra la mia coscia strizzandola leggermente.
«Ho bisogno di te. Del tuo corpo.» sussurrò con voce roca e autoritaria.
«Non hai idea di cosa riesci a farmi solo guardandoti.» la sua mano salì fino al mio interno coscia.
Sarei mai riuscito a cambiarlo? Come lo avevo cambiato anni fa in negativo potevo farlo anche adesso, ma stavolta in positivo.Il mio respiro si accentuò e iniziai a sentire caldo, ma un caldo di quello insopportabile. Come se avessi il sole a pochi metri dalla mia pelle.
Mi attirò a sé per i fianchi il più possibile, in modo che il suo petto fosse attaccato al mio. Ero sicura che sentisse il mio cuore dal battito esageratamente accelerato. Più che altro non volevo che sapesse quale effetto mi faceva.
Appoggiò la sua fronte calda alla mia e mi fissò per secondi interminabili le labbra fino ad unirle finalmente alle mie. Il bacio cominciò lento ed insignificante, fino ad essere trasportato dal nostro desiderio e diventare sempre più intenso e violento. Il suo respiro era più veloce mentre mi afferrò per i fianchi e mi fece stendere completamente sul divano.Da quando lo conoscevo aveva sempre avuto questo potere di comandare la mia mente. Da una parte mi infastidiva ma dall'altra mi dava un malato e strano senso di piacere.
«Ora andiamo di sopra e voglio che tu sia, completamente, consenziente a tutto quello che faremo.»*****
Hey ragazze, in questo giorni mi è venuta in mente l'idea di scrivere un'altra storia sempre Daddy, diversa da questa perché assolutamente più "sporca".
Non sono estremamente convinta, devo pensarci ancora un pò se farlo o no.
Detto questo mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto, anche se a me non ha soddisfatto un granché. Fatemi sapere cosa ne pensate con qualche commento.Bacini!
STAI LEGGENDO
Submitted
FanfictionCosa accadrebbe se una giovane ragazza proveniente da Manhattan dovesse trasferirsi a Londra, città nella quale dovrà vedersela con il suo più grande incubo dal quale non potrà fuggire? Riuscirà a sopportarlo nonostante la sua arroganza e prepotenza...