PER FAVORE LEGGETE LA FINE DEL CAPITOLO.
IT'S VERY IMPORTANT.___________________________________
«Un anno.» rispose mia madre.
E no, non me lo aspettavo.
Il mio respiro cessò.
Cosa!?
E io avrei dovuto sopportarlo per un fottuto anno? Sperai stesse scherzando e che da un momento all'altro mi dicesse "Oh Naomi, ma sto scherzando!"Però che non accadde.
Sgranai gli occhi.
E io pensavo che sarebbe rimasto per poco.
«O-okay.»
Non ribattei sapendo come erano fatti i miei genitori. Se volevano ottenere una cosa, in un modo o nell'altro, la ottenevano sempre.
Un anno con quell'individuo era qualcosa di osceno. Non lo avrei sopportato per più di un'ora. E la cosa che mi faceva più paura era che avrebbe potuto approfittarsene.
«Bene, tesoro. Cos'hai intenzione di preparare per cena?»Guardai l'orologio; erano le 8:00.
«Non so. Rimanete qui a cenare?»«Beh, se non tu disturba si. Rimani anche tu, Cameron?»
Guardai il ragazzo dai capelli castani.
«In realtà avevo pensato di andare con i miei amici.» mi guardò senza farsi notare dai miei genitori.Menomale, almeno non avrei dovuto sopportarlo anche per cena e avrei potuto discutere tranquillamente con loro.
Detto questo Cameron uscì di casa e se ne andò via con la sua auto.
Rientrammo in casa e dopo aver apparecchiato per tre persone ci sedemmo a tavola. Avevo preparato del pollo al forno con del contorno di patatine fritte, carote e verdurine varie.
Iniziammo a parlare di varie cose fin quando prendemmo il discorso di Cameron e della sua permanenza a casa mia.«Io non capisco perché debba rimanere per così tanto tempo.»
«Naomi ne abbiamo già parlato prima.» Rispose mia madre iniziando a turbarsi.
«Si, ma un anno è veramente troppo.» Per un attimo dubitai che non mi avessero sentita talmente avevo parlato piano.«Non puoi rifiutare.»
«E invece posso.»
«E allora ti tolgo la casa.»
Seriamente? Mia madre mi stava ricattando?
«Mamma, è arrivato il momento che tu te ne vada.» Quasi urlai, irritata, alzandomi dalla sedia.
Sapevo che mi stavo comportando male, ma lei di certo non aveva fatto da meno.
La stavo praticamente cacciando da casa mia - che in un certo senso non era proprio mia dato che l'avevano affittata loro, ma va bene.Mio padre mi lanciò uno sguardo più che sorpreso. Non mi aveva mai vista in queste condizioni e non aspettava di farlo proprio ora.
«Stai cacciando tua madre?»
Annuii con nonchalance. Sapevo che me ne sarei pentita, ma intanto in quell'istante ero troppo arrabbiata per ragionare correttamente e ritirare tutto ciò che avevo detto.
«Va bene. Ma Cameron resta qui che tu lo voglia o no.»«Si, lui resta qui ma tu te ne vai.»
Non riuscivo a realizzare che mi stesse costringendo.E così i miei genitori andarono via senza dire una parola, senza neanche salutarmi. Mio padre non aveva detto una parola, mi aveva solo guardato fin quando non aveva messo un piede fuori, sapevo che fosse deluso da me.
E non parliamo di delusioni.
In quel momento avrei solo voluto dormire, così dopo aver sparecchiato, lavato tutto e guardato dei video di quando mio fratello Willie era ancora in vita, mandai un messaggio a Cameron.
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FanfictionCosa accadrebbe se una giovane ragazza proveniente da Manhattan dovesse trasferirsi a Londra, città nella quale dovrà vedersela con il suo più grande incubo dal quale non potrà fuggire? Riuscirà a sopportarlo nonostante la sua arroganza e prepotenza...