Io e Cam salimmo al piano di sopra. Mi confondevano un pò questi suoi sbalzi d'umore. Prima mi aveva confessato di piacergli e poi mi aveva detto che voleva facessi tutto quello che voleva. Non appena fummo davanti la porta della mia camera la spalancò e mi trascinò dentro tenendomi stretta per la mano. «Siediti sul letto.» mi ordinò sempre con quel suo tono autoritario; quello non lo avrebbe abbandonato mai. Mi sedetti sul mio letto con tutta la calma possibile. In realtà l'ansia mi stava letteralmente divorando. «Voglio che tu sia d'accordo su questo.» si sedette accanto a me e appoggiò la sua mano possente sul mio ginocchio sinistro. «In base a quello che hai intenzione di fare.» sospirò cercando di trovare le parole giuste. Cameron da quanto avevo potuto intuire in tutto questo tempo non era molto bravo a parole, piuttosto dimostrava i suoi sentimenti con i gesti. Però dovevo ammettere che le scorse nostre conversazioni erano state molto intense e aveva detto tutto quello che aveva da dire, almeno penso. «Quando ero più piccolo avevo sempre desiderato essere il tuo ragazzo e baciare quelle labbra..» disse guardandomi le labbra con insistenza, fino al punto di mettermi quasi a disagio. Maledizione. «Non sarei mai voluto arrivare al punto di farti del male.» prese a stringere il mio ginocchio andando, man mano, sempre più in alto verso la coscia. «E non puoi minimamente capire come mi sono sentito quando tu avevi occhi per altri e neanche mi notavi. Però adesso non voglio più farti del male. Ho un fottuto bisogno che tu mi cambi. So di essere diventato una persona orribile e questo non può essere modificato, ma voglio almeno provare ad essere un ragazzo migliore, per te.» rimasi quasi a bocca aperta ad ascoltare queste sue parole. Cameron Dallas sei ancora te stesso? O ti hanno esorcizzato? Per un attimo spostai lo sguardo sul pavimento cercando di evitare il suo sguardo penetrante, poi però ritornai sui suoi bellissimi occhi color nocciola. Nervosamente iniziai a toccare i miei capelli rossi in cerca di conforto.
«Quindi cosa..»
«Quindi tu provi qualcosa per me?» E okay, inutile dire che quella domanda mi destabilizzò del tutto. Magari non dovevo rispondere dicendo la verità. Cameron era sincero con me? O era un altro dei suoi piani?
Poi però mi decisi. Per una volta, per quanto sbagliato potesse essere, volevo essere sincera sia con lui che con me stessa. Insomma, chi volevo prendere in giro? A me Cameron piaceva, infatti ogni qualvolta che mi guardava o anche solo mi sfiorava provavo dei brividi indescrivibili. Una sorta di calore subito si accumulava sul mio basso ventre e sentivo delle scariche elettriche partirmi dalla punta dei piedi fino all'ultimo centimetro di capelli. Ero consapevole che queste sensazioni si provano solo con le persone che si amano. Avevo letto molti libri e quasi ognuno di questi descriveva sempre queste emozioni e, poi, sapevo tutto questo perché quando ad Effy, la migliore amica, piaceva qualcuno mi descriveva cosa provava e tutto questo corrispondeva alla perfezione. Provavo un attrazione verso di lui che era spaventosa e surreale.
«Sì. Non so cosa diamine mi hai fatto, ma ogni volta che ti vedo desidero sempre che tu ti avvicini a me e mi dica la qualunque cosa, pur di sentire la tua voce.» Non so con quale coraggio dissi quelle parole a Cameron, la persona che fino a poco tempo fa mi aveva fatto del male facendomi soffrire. Tuttavia, com'è che si dice? Tutti noi abbiamo una persona che qualunque cosa faccia la perdoneremo sempre e comunque.
Non appena finii di parlare i suoi occhi avevano una scintilla di non so che. «Quanto sei fottutamente mia.» D'un tratto, senza darmi il tempo di dire la qualunque cosa, mi spinse sul letto mettendosi a cavalcioni su di me. Non riuscivo più a muovermi con il suo peso su di me. Lentamente poggiò le sue labbra morbide sulle mie e vi lasciò dei piccoli baci che pian piano diventarono sempre più intensi. Spinse la lingua nella mia bocca esplorandola, e tutto questo con il mio consenso, stavolta non lo avevo respinto e la cosa mi sorprendeva ben poco. Presi i suoi capelli tra le mie mani e lui gemette nella mia bocca spingendo il suo bacino verso il mio attaccato al materasso. Potevo già sentire la sua erezione premere contro di me. Davvero gli facevo questo effetto? Diventai tutta rossa, ma per fortuna lui non se ne accorse perché era troppo impegnato a togliermi la maglietta e sganciarmi il reggiseno.
Ero consapevole che se non ci fossimo fermati saremmo andati ben oltre il bacio, e lo sapeva anche lui. Scese a baciarmi il collo con baci bagnati, poi il seno ed infine la pancia. Dentro di me stava cambiando qualcosa, sembrava ci fosse un terremoto o qualcosa del genere. Erano le troppe emozioni che stavo provando.
Scendendo sempre più in basso mi tolse i pantaloni e gli slip neri e io invece gli sfilai la maglietta mettendo in mostra i suoi addominali scolpiti e la sua pelle perfetta. L'insieme della perfezione in persona. Sembrava di essere in paradiso, come se non fossimo più nella mia camera. Inoltre sentivo un caldo terribile.
Troppe emozioni accumulate.
«Sei bellissima, Naomi. E sei mia, tutta mia. Mi appartieni.»
Ansimai a quelle parole. Ero disposta ad affrontare tutto questo, insieme?
«E solo io posso toccarti in questo modo, hai capito?» sussurrò con una voce roca inserendo improvvisamente due dita nella mia apertura. Sussultai e ansimai contemporaneamente. «Cam...» chiusi gli occhi assaporando quegli attimi di piacere.
«Hai capito?» ripeté con più determinazione questa volta. Annuii impercettibilmente non essendo in grado di pronunciare nessuna parola se non ripetutamente il suo nome.
E solo a quel punto mi resi conto che ormai stavo crescendo, non ero più una bambina, la bambina di Willie. Stavo diventando grande e questo voleva dire che dovevo addossarmi tutte le mie responsabilità, anche quello che stavo facendo con Cameron era una mia responsabilità.
«Sei completamente fradicia, piccola.» gemette inserendo un altro dito. Mi morsi il labbro con forza tentando di non gridare.
Dopo pochi minuti di godimento si sfilò i boxer rimanendo completamente nudo di fronte a me, andando verso i suoi jeans che erano per terra e prendendo dalla tasca una piccola bustina quadrata ed argentata. Si riavvicinò a me ed estrasse il preservativo da essa infilandoselo con cautela.
Meglio non commentare le sue dimensioni.
«Ho bisogno di esserti dentro.» Non c'è modo più fine per esprimersi. Si mise sopra di me e mi baciò le labbra dolcemente. Dopodiché posizionò il suo membro sulla mia entrata ed entrò dentro di me con un colpo secco e bisognoso. Inizialmente le spinte erano leggere, ma man mano che passava il tempo diventavano sempre più forti e frequenti. C'erano momenti in cui si fermava ed affondava completamente in me. Tutto questo era accompagnato da ansimi e baci reciproci. «Quanto cazzo sei stretta.» Gemette tenendomi ferme le braccia sopra la testa in una stretta ferrea delle sue mani. Il piacere aumentava di secondo in secondo e sentivo di essere sempre più vicina al limite, al paradiso se così si può definire.
Lasciò le mie mani e una delle sue la portò sulla mia coscia facendomela avvolgere attorno al suo fianco. «Ti piace, mh?»
«S-Sì.» Stavo sudando come non mai e lui che mi chiedeva queste cose non era d'aiuto, affatto.
Altri abbondanti minuti dopo eravamo entrambi al limite. Così dopo qualche altra profonda spinta esplodemmo entrambi, nello stesso momento, dal piacere.
«Credo di amarti.» sussurrò baciandomi per l'ultima volta.
Se questo è il paradiso, non voglio mai più uscirne fuori.
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Buonasera ragazze! Come va?
Devo ammettere che sono assolutamente soddisfatta di questo capitolo come non lo sono quasi mai stata degli altri. Mi è piaciuto un sacco scriverlo, come sempre, ma in modo particolare perché finalmente Cameron e Naomi si sono confessati quello che entrambi provavano.
Perciò, naturalmente, spero soddisfi anche voi.
Comunque passando ad altre notizie ho deciso di pubblicare una sorta di libro dove in ogni capitolo scrivo una storia diversa. E sapete qual è la cosa bella? Che queste mini-storie sono horror! Spero di essere brava come nella scrittura dei romanzi.
Vi voglio bene e grazie di essere ancora qui a leggere la mia storia e ad aspettare con pazienza i miei capitoli.
Buon proseguimento di serata, bacini!
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FanfictionCosa accadrebbe se una giovane ragazza proveniente da Manhattan dovesse trasferirsi a Londra, città nella quale dovrà vedersela con il suo più grande incubo dal quale non potrà fuggire? Riuscirà a sopportarlo nonostante la sua arroganza e prepotenza...