«Ma cosa cazzo...» biascicò.
Cazzo. Nonostante fossi ubriaca mi ricomposi.
Ci staccammo immediatamente. Nei miei occhi c'era solo terrore. Stava andando tutto troppo male per i miei gusti.
Invece l'espressione di Cameron era infastidita...mooolto infastidita.
«Io...» non sapevo che dire. Ma infondo cosa dovevo spiegare?Oh sai questo ragazzo è un sadico e un pervertito di merda e niente, mi costringe a fare "cose" sconce.
Troppo diretto.
Senza dire una parola uscii dalla camera e me ne andai lasciando Cameron e quel ragazzo -a me sconosciuto- lì dentro. Non potevo di certo sostenere una discussione del genere nelle mie condizioni. Il ragazzo non sembrava sconvolto; la sua bocca creava una perfettissima "o", ma era di sicuro imbarazzato per aver interrotto un momento intimo tra di noi.In più la testa mi girava e la sentivo ancora leggera. Non sapevo cosa avrei fatto, ma non mi sarei di certo seduta su uno sgabello a guardare le persone ballare. Insomma, l'alcol scorreva ancora nelle mie vene e l'adrenalina non mi aveva abbandonata.
Che situazione.
Cameron's POV
«Allora? Cosa cazzo stai a gurdare?» ero molto infastidito. Aveva interrotto questo momento e non solo, Naomi era anche andata via, era scappata da me. E no, non potevo lasciarla andare. Era ubriaca e chiunque avrebbe potuto farle del male; non che mi importava naturalmente, ma ciò che è mio non si tocca e lei mi apparteneva, che lo volesse o meno.
Uscii dalla camera guardando storto il ragazzo che sembrava traumatizzato, meglio perché doveva esserlo in effetti. Non l'avrei di certo picchiato, avevo di meglio da fare in questo momento: cercarla.
Andavo fiero del fatto che riuscivo d intimidire tutti, compresa Naomi. Aveva paura che le facessi qualcosa.Se mi diceva di odiarmi, allora non immaginai quanto ancor di più mi avrebbe odiato se avesse scoperto cosa le avevo fatto.
Alcune notti ho avuto degli incubi di quello che è successo tempo fa. Non riesco a non pensarci. Non me lo perdonerebbe mai quindi non deve saperlo.
Minuti prima avevo un rigonfiamento ben visibile attraverso i pantaloni, ma era del tutto scomparso. Mi faceva quest'effetto, non so perché, ma era qualcosa di contorto. Non si sarebbe mai dovuta avvicinare a me e né io avrei dovuto farlo quando l'avevo conosciuta. Ma la mia curiosità di sapere cosa si celava sotto quelle magliette nere e quei jeans super attillati mi divorava. Lo ammetto ero un pervertito e un sadico.
Con Mini non avevo mai usato maniere rudi, anche perché lei era abbastanza esperta e poi non trovavo, con lei, molto piacere a tenerla legata o comunque farle del male. Non mi ecctitava.
Il primo giorno in cui avevo visto Naomi avevo fantasticato di tutto è di più su cosa fare sul suo corpo magro ma comunque formoso. Avevo immaginato di farla chinare sulla cattedra della nostra classe e sculacciarla fino a farle arrossare quella pelle che, adesso, avevo scoperto essere liscia, poi sfondarla con spinte secche e veloci fino a farle urlare dolorosamente il mio nome, farla piangere e provocarle piacere.Con questi pensieri mi stava di nuovo crescendo l'erezione nelle mutande e faceva dannatamente male. Pulsava e non avevo alcun modo per trattenermi, o meglio lo avevo, ma proprio in quel momento non potevo di certo entrare in un bagno alla cazzo e farmi una sega mentre pensavo alle sue perfette cosce.
Scesi le scale che portavano al piano di sotto e, dopo aver cercato tra la folla Naomi, uscii da questa casa. In quel momento tutto mi dava fastidio.
Poi, Mini, mi si buttò al collo baciandomi.Tempismo perfetto.
Mi ero anche dimenticata che lei fosse venuta con me alla festa.
«Vuoi..vuoi venire in camera con me?» mi chiese mentre continuava a lasciarmi dei baci umidi lungo tutto il corpo.Non ora cazzo. Levati dai coglioni. Avrei voluto dirle questo ma sarei stato troppo aggressivo.
«Mini, non ora.» la ammonii il più gentile possibile.
«Ma..»
«Niente ma.»Me la scollai di dosso e ritornai a respirare. Dovetti ammettere che il profumo di Mini era la cosa più nauseante del mondo. Probabilmente ne metteva una bottiglia intera, conoscendola voleva essere a tutti i costi perfetta in tutto.
Rimase un pò delusa ma non me ne curai. Avremmo fatto di sicuro pace dopo, scopando.
Presi un respiro e mi allontanai completamente dalla casa cercandola, ma non c'era nessuna traccia di lei. Dove cazzo era?
Afferrai il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans e le scrissi rapidamente un messaggio.C: Dove sei?
Aspettai due, cinque, dieci minuti ma non mi arrivava nessuna risposta.
«Cazzo!» urlai in preda all'ira guardando il cielo blu stellato.
Entrai in auto e mi diressi verso casa sua. Dove altro poteva essere? L'avevo cercata dappertutto ma non c'era. Magari Michelle le aveva dato un passaggio, altrimenti come sarebbe tornata a casa? Dannazione, Naomi e la mia voglia di lei mi stavano accecando completamente.Non appena arrivai vidi, al piano superiore, una luce accesa, così sospirai di sollievo andando verso la porta d'ingresso in legno ricamato. Stavo per bussare ma notai fosse aperta. Perché cazzo lascia la porta aperta?
Comunque sia entrai senza bussare. «Naomi.» la chiamai ma non si era ancora fatta viva, quindi la cercai. Al piano di sotto non c'era così salii le scale continuando ad ispezionare fin quando mi fermai nel sentire un gemito. Ma cosa cazzo..
Più mi avvicinavo alla porta semi-aperta da dove provenivano quei rumori e più i gemiti li sentivo meglio.
Spalancai la porta e vidi ciò che non avrei mai voluto vedere.Lei distesa, solo in intimo, sul letto a gambe divaricate e un ragazzo su di lei a baciarle avidamente il collo. Gemeva.
«Che cazzo stai facendo?!» mi fiondai sul ragazzo dai capelli neri e lo afferrai dalle spalle scaraventandolo a terra. Gli diedi due calcii allo stomaco, poi un altro e un altro ancora. Mi chinai a terra prendendolo per il collo stringendiglielo facendogli mancare il respiro. Il suo volto stava diventando rosso per la mancanza d'ossigeno. Non avrei desiderato altro che farlo fuori.«Cam..Cameron lascialo!» mi spronò Naomi ancora con il respiro affannato per il piacere che stava provando qualche attimo prima. Piacere che solo io dovevo farle provare.
«Sta' zitta.» la ammonii duramente. Doveva solo stare zitta. Ero incazzato per i fatti miei, non ci si sarebbe dovuta mettere anche lei e le sue cazzate.
«Se provi a dire qualcosa di tutto questo, anche una sola cosa, ti ammazzo. Hai capito?» annuii spaventato per quello che poteva dato che lo tenevo saldo per il collo.
Dopo qualche istante lo mollai e lui fece dei lunghi sospiri per riprendere regolarmente a respirare. «Vieni.» gli dissi. Si alzò inciampando e mi seguii giù per le scale fino alla porta. Uscì e io gli sbatte la porta un faccia.
Fanculo. Adesso toccava a Naomi ma a lei, però, non l'avrei di sicuro lasciata andare.Le avevo detto che se combinava guai ne avrebbe pagate le conseguenze. Non mi interessava se era ubriaca.
____
CARCIOFI FRITTI!!!
Zao bella gente ❤
E così, come avete visto, ho fatto il pov di Cameron. In realtà quando ho iniziato a scrivere questi libro non pensavo che lo avrei mai un suo pov, però poco fa mi è venuta l'ispirazione e ho iniziato a scrivere.
Anyway, spero che vi piaccia perché io mi ci sono impegnata parecchio, è difficile scrivere cose dal suo punto di vista.
Che ne dite di un altro suo pov?
UN BESO🌼❤
~Sam🐝
STAI LEGGENDO
Submitted
FanficCosa accadrebbe se una giovane ragazza proveniente da Manhattan dovesse trasferirsi a Londra, città nella quale dovrà vedersela con il suo più grande incubo dal quale non potrà fuggire? Riuscirà a sopportarlo nonostante la sua arroganza e prepotenza...