'che palle.' Borbottai, mentre sistemavo camera mia.
'Niky io vado da tuo padre, tornerò per l'ora di cena' urlo mia madre dall'ingresso.
'ok mamma.' Urlai di rimando.
Perfetto, mia madre, doveva anche andare da quella bestia fatta a persona. Fin da piccola detestavo mio padre, se si può considerare tale. Mi ha sempre vietato tutto, e per lo più è un alcolizzato e in certi periodi si drogava. Due parole: lo odio.
Chi sono io? Il mio nome è Niky, Niky Mendler. Diciassette anni, tra due settimane diciotto. Sono una ragazza normale, tranne per il fatto che la mia vita è uno schifo totale.
Mia madre e un'archeologa, e per colpa del suo lavoro e sempre in giro per il mondo, invece mio padre e un avvocato. Non avevo un ottimo rapporto con lui, diciamo che io non ho mai avuto un padre. L'unica figura maschile erano i miei migliori amici. Albert, mio padre, non mi amava molto. Ero figlia unica, ma lui si ostinava sempre ad odiarmi, e non gli interessava nulla di me. Se sbagliavo, subivo, se non sbagliavo subivo lo stesso. L'ultima volta che lo vidi mi alzo le mani, come sempre. Ma quella volta si era spinto oltre: braccio rotto e tre costole incrinate, per non dire di tutti i lividi che mi ha causato. Mia madre non mi aveva mai creduta, pensava che mi inventavo tutto, solo perché lui mi vietava di vedere i miei amici, o di uscire la sera; invece quel giorno capii che persona avevamo in casa e chiese il divorzio.
Avevo quattordici anni l'ultima volta che lo vidi, l'ultima volta che mi alzo le mani.
Sono passati tre anni da quell'accaduto, ora stavo bene, non viveva più a Londra, si era trasferito a un ora di distanza, e la cosa mi rendeva soddisfatta.
Frequento il liceo linguistico, qui a Londra, con i miei migliori amici. Siamo al quarto anno, e non tutti, come me, hanno voti alti e condotta impeccabile. Mi piaceva studiare, imparare cose nuove è una cosa che mi ha sempre affascinata.
I miei migliori amici erano Zayn Malik, Niall Horan, Liam Payne , Louis Tomlinson, e Carly Smith; poi c'era Harry -micredofigo- Styles, quel ragazzo non lo sopportavo proprio. Non lo consideravo come gli altri. Era un arrogante, vanitoso, pensa di essere il migliore al mondo.
Tutti e sei li conoscevo dalle elementari, ben dodici anni di amicizia, però il mio 'vero' migliore amico era Zayn. Lui era diverso dagli altri, con lui potevo parlare proprio di tutto.
Se mi fermo a pensare, non capivo il motivo del mio allontanamento con Harry. Alle elementari eravamo molto uniti, giocavamo, parlavamo molto e, se devo ammetterlo, ho dato il mio primo bacio -se si può definire tale- a lui, e fu lo stesso anche da parte sua. Non so come ci siamo allontanati, non posso neanche dare la colpa alla scuola, o alle compagnie diverse, perché siamo sempre insieme, ma non riusciamo più a sopportarci.
Guardai la sveglia sul comodino, e notai che erano già le otto di sera, e mia madre non era ancora tornata. Recuperai il telefono dalla scrivania, composi velocemente il suo numero e la chiamai.
Uno squillo, due, tre...
'mamma ma dove diavolo sei?' domandai seccata.
'scusami tesoro, ma ho trovato traffico, e mi sono fermata dalla madre di Harry a chiedergli un piacere.' Rispose.
Avevo capito bene? Da Harry? 'dove che sei, scusa?' domandai perplessa.
'appena torno a casa ti racconto. Ciao amore.'
'ciao.' attaccai la chiamata.
***
Non aspettai mia madre per cenare. Erano già le otto e mezza, e lei non era ancora tornata. Capisco che il traffico londinese è insopportabile, ma Harry non abitava molto distante da casa mia.
Mi distesi sul divano, accendendo la televisione. Guardai nei vari canali, finche non mi fermai su MTV. Stavano trasmettendo 'il diario di una nerd superstar.' Adoravo quel telefilm, a anche l'attrice che interpretava Jenna. Non perdevo nessuna puntata, era una specie di droga. Non passavo molto tempo davanti alla televisione, ma sinceramente, se mi dovessero mettere una maratona dei miei programmi, o telefilm, preferiti rimarrei attaccata alla televisione senza problemi.
I miei pensieri furono interrotti dalle mandate della serratura. Mia madre era tornata.
Neanche le feci appoggiare la borsa, che la tartassai di domande.
'mamma.' la richiamai alzandomi dal divano.
'Niky ho mal di testa, potresti abbassare l'audio della televisione e il tono della voce?' domando guardandomi male.
Sbuffai 'si adesso abbasso.' Recuperai il telecomando e abbassai al minimo l'audio.
'che favore hai chiesto alla madre di Harry Styles?' domandai senza giri di parole.
Mia madre, Lauren, mi raggiunse sul divano, sedendosi di fianco a me. 'tesoro, domani parto, hanno trovato un'altra apertura nella Sfinge e devo andare a controllare ed esaminare...' inizio il suo monologo che conoscevo alla perfezione. '...così ho chiesto a Anne se poteva ospitarti in questo mese!' concluse il suo discorso.
Scossi la testa assimilando le sue parole 'cosa?' squittì.
'Niky non puoi rimanere un mese a casa da sola.'
'mamma no.' Mi rifiutai 'per una volta potresti fidarti di me, e lasciarmi a casa da sola!' lamentandomi, mi alzai.
'Sei sicura che vuoi stare a casa da sola? So che sei matura ed responsabile, ma sarai sola e la cosa non mi piace affatto.' Dichiaro 'sei sempre stata con tua zia, e siccome che ora lei è lontana...'
La interruppi 'ti fidi di me?' domandai.
Mia madre annui 'eh va bene, ma ha una condizione...'
La incitai 'cioè?
'se c'è qualche problema vai subito da lei?' disse agitando l'indice in aria.
'va bene.' Risposi abbracciandola.
Dopo aver aiutato mia madre con le varie valigie, mi incamminai verso la mia stanza.
Apri la porta, e notai di aver lasciato la portafinestra aperta. Corsi a chiuderla, e con essa anche le persiane.
Amavo molto la mia stanza, era abbastanza grande, un letto a una piazza e mezza, un balcone che dava sul giardino sul retro; una piccola cabina armadio e un piccolo salotto davanti alla mia libreria personale.
Amavo leggere, era il mio hobby preferito, dopo la musica.
Presi da sotto il cuscino il pigiama, e lo indossai. Tornata dal bagno, fini di preparare la cartella per scuola, e mi misi sotto le coperte. Nel giro di poco mi addormentai.
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Destined to be together
Fanfiction«La ami, ma non riesci ad ammetterlo a te stesso.» - Mi scrutò attentamente, allontanandosi di qualche centimetro dal mio viso «Cosa vuoi che faccia?» Sfiorò con il suo naso il mio, facendo scontrare i nostri corpi. Gli morsi il labbro inferiore «B...