35° CAPITOLO

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«Malik cosa ci facciamo qui?».

Abbassai lo sguardo pensando di aver sbagliato qualcosa «Volevo sorprenderti...» Mormorai tristemente.

Mi arrivò una leggera spallata «E' un posto bellissimo, ma non posso farti spendere così tanti soldi.» Dichiarò imbarazzata. La guardai con la coda dell'occhio e vidi un grande sorriso sul suo viso.

Mi mordicchiai il labbro «Una mini crociera sul Tamigi con cena, non è una cosa romantica?» Risi e scesi dalla macchina, aspettando la ragazza. Guardai il battello, di nome Ferry, e sorrisi.

L'aiutai a salire e parlò «Sei un pazzo.» Strinse il suo braccio al mio andando nella zona ristorante, dove ci aspettava un tavolo prenotato.

Mi staccai da Maya e andai incontro al Maître «Salve, sono Malik. Ho un tavolo...».

Annuì «La stavamo aspettando.» Guardò la lista e mi fece segno di seguirlo. Presi per mano la ragazza e raggiungemmo il tavolo, apparecchiato non troppo eccessivamente, ma con un tocco di romanticismo.

Aiutai Maya a sedersi e lei mi guardò «Non capisco una cosa...» Batté le unghie sul tavolo, annuì aspettando che parlasse «Perché tutto questo se il tuo intento è solo portarmi a letto?» Non fui sorpreso della domanda, in parte me l'aspettavo. Come se mi avesse letto dentro e stesse aspettando il momento più indicato per chiedermelo.

«Questo è il vero me.» Ammisi, distogliendo lo sguardo dal suo. Mi imbarazzava parlare di certi argomenti, uno di essi era proprio questo.

Iniziai a comportarmi in modo scorretto con le ragazze, quando quattro anni fa ebbi una forte delusione d'amore. Rimasi così scottato da non volermi più innamorare. Preferivo usare le ragazze e divertirmi, senza mettere in gioco i sentimenti. Credevo che così facendo, io, non soffrivo più e avrei vissuto più serenamente, ma da quando conobbi Maya tutto cambiò.

Sorseggiò la sua bevanda, senza distogliere lo sguardo dal mio viso «Perché allora ti comporti da coglione?» Perché ho paura, pensai.

«Ho paura di innamorarmi e di rimanerne deluso.» Sentì che con lei potevo fidarmi e Maya non parlò, lasciandomi l'occasione di aprirmi «Da ragazzino ebbi una grossa delusione d'amore. Rimasi così male che... Non volevo più innamorarmi ed eccoci qua. Patetico, vero?».

«Non patetico, ma...» Rimase in silenzio «Se il giorno in cui feci la tua conoscenza, tu ti fosti comportato in modo decente, beh mi avresti colpita.».

Un sorriso si dipinse sulle mie labbra «Questa sera ti ho colpita?» Alzò le spalle, evitando di rispondere «E' un no?» Mi allungai verso di lei.

«E' un forse.».

Annuì e le lasciai un bacio a stampo «Mi accontento anche di un forse.».

Pov. Harry

Mi svegliai sentendo delle voci provenire dal piano di sotto, riconobbi ciecamente mia madre e Robin. Senza far rumore mi alzai, coprendo il corpo nudo della mia fidanzata, lasciandole un bacio sulla testa. Raccolsi i miei boxer e indossai una tuta, passandomi una mano tra i capelli scesi lentamente le scale, raggiungendo le voci.

«Quindi sono tornati insieme?» Robin chiese, ridacchiando appena. Senza farmi sentire mi posizionai dietro la porta della cucina, ascoltando il discorso.

«Si, dormivano come angioletti. Niky gli ha messo la testa a posto.» Sorrisi sentendo quelle parole. Ero felice che anche i miei genitori videro il cambiamento che riuscì a farmi avere Niky. «Comunque, caro, i ragazzi fanno sesso.» Sgranai gli occhi.

Robin scoppiò a ridere «Cosa ti immaginavi? Che si coccolassero e basta?» Per uno strano motivo mi sentivo imbarazzato a sentirli parlare di sesso, per giunta se io e la mia ragazza eravamo i soggetti dell'argomento. «Basta sapere che Harry usa le precauzioni.».

Destined to be togetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora