29° CAPITOLO

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Guardai il ragazzo che mi si presentò davanti «Cosa cazzo di fai qui?» Tuonai, vedendolo davanti alla porta della mia ragazza.

Si guardò attorno «Vorrei parlare con Niky.» Con che coraggio, Jake, si presentò?

Cercai di non scoppiargli a ridere in faccia, se pensava che l’avessi fatto accomodare si sbagliava «Non vuole vederti, tornatene nella merda da cui sei venuto!» Lo fissai, tenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi «Se stai cercando casini, li hai trovati.».

Jake, indietreggiò appena «Non sono qui per te, ma per lei.» Ripeté «Ma se non me la fai vedere, tornerò.» Gli chiusi la porta in faccia, facendo un giro di mandata.

Cosa voleva ancora da lei? Perché è tornato dopo questi mesi?

Un rumore dalle scale mi distrasse e vidi Niky scendere, lentamente «Chi era?» Domandò, dolcemente finendo gli ultimi scalini.

Innervosito andai a sedermi sul divano «Il coglione!» Ringhiai, ma non verso di lei. Tentai di capire per quale motivo volesse parlare con la mia ragazza, ma più tentavo di capirci qualcosa, più mi si oscurava la mente.

Niky si sedette sulle mie gambe, stringendo le braccia attorno al mio collo «Di chi parli?» Passò una mano tra i miei capelli bagnati, cercando di calmarmi.

Mi rilassai sotto il suo tocco «Jake…» Mormorai e lei si irrigidii «Voleva parlarti, ma l’ho cacciato via. Non si deve avvicinare.» Aprii bocca per rispondere, ma non parlò. I suoi occhi si fecero lucidi e mi strinse in un abbraccio «Non ti farà più male.» Sussurrai vicino al suo orecchio. Era una promessa.

Nessun punto di vista.

Il ragazzo dai capelli biondi andò via da casa Mendler, soddisfatto. Gli avevano riferito alla perfezione: Harry non lasciava un secondo la propria ragazza. Prese il telefonino, salendo in auto, e cercò nella rubrica il numero della ex ragazza, chiamandola:

«Pronto? Jake, dimmi.» La voce della ragazza si fece sentire, l’ansia la divorava dall’interno, voleva sapere se fosse successo qualcosa nel frattempo.

«Katie, sono appena partito da casa sua. Avevi ragione, Styles è qui.» Strinse i denti nominando Harry che secondo lui non si meritava una ‘bomba’ di ragazza, come Niky Mendler.

«Vieni, adesso, a casa mia!» Katrine alzò il tono della voce verso il ragazzo che, facendo retro marcia, si indirizzò verso la villa della ex «Il piano è scattato, tocca a Carly. Ti aspetto qui.» Jake senza aspettare altro, attaccò, lasciando il telefono sul sedile al suo fianco. Lui voleva quella ragazza dai capelli biondi e dagli occhi azzurri tutta per se e di nessun altro. L’avrebbe conquistata con la fiducia e Harry avrebbe perso, ancora.

Carly Smith, innamorata persa del ragazzo della sua ex migliore amica, non aspettava altro che il piano scattasse. Aspettava solo l’ora di distruggere Niky Mendler. 

***

Pov. Harry

Rigirai la matita tra le dita, ripensando agli avvenimenti dell’ultima settimana. Una brutta sensazione mi pervase il corpo, come se dovesse succedere qualcosa da un momento all’altro. L’ansia invadeva il mio corpo solo al pensiero di non poter stare con Niky ventiquattrore su ventiquattro. La madre tornò e io dovetti tornamene a casa mia, senza lamentarmi.

Cercai di seguire la lezione, ma fu tutto inutile «Harry, tutto bene?».

Guardai Niky, fingendo un sorriso «Certo, perché?» Lei fece una smorfia indicandomi le mani, le guardai e senza neanche accorgermene spezzai la matita, nonché sua «Scusa stavo pensando…».

Sospirò pesantemente «Non Jake, spero…» Abbassò il tono della voce.

Le sorrisi, mentendole «Non proprio, ma a mio padre.» Inventai al momento.

Niky si insospettii e mi guardo, ridacchiando «Sentiamo: cos’è successo?» Sapeva sempre come mettermi con le spalle al muro.

Cercai una scusa plausibile, ma tutto ciò che pensavo sembrava fin troppo banale «Devo aiutarlo a costruire la cuccia del cane.» Non era poi una bugia, solo che la costruimmo qualche giorno prima.

Si morse il labbro, leccandolo successivamente «E ti sei innervosito?» Annuii, speranzoso che la bugia abbia fatto effetto «Sempre detto che fossi strano.» Portò una mano alla bocca soffocando una risatina, sorrisi vedendola felice.

Pov. Niky

Cercai di comportarmi il più normale possibile davanti al mio ragazzo, ma sapevo che qualcosa lo turbasse, esattamente da quando Jake si fece vedere a casa mia. Harry sapeva quanto io odiassi la violenza e non avrebbe mai dato una lezione a quel verme così senza motivazione.

Appoggiai violentemente la schiena allo schienale della sedia, leccandomi le labbra. Picchiettai la penna sul banco, muovendo nervosamente la gamba sotto il banco. Spostai lo sguardo davanti a me e vidi il mio migliore amico, guardare con occhi sognanti, Maya. Il giorno in cui si conobbero, Zayn ci provò spudoratamente con lei, beccandosi uno schiaffo in pieno volto dal quale lui scappò, rifugiandosi da Louis. Risi al ricordo di quella giornata.

Il telefono vibrò dalla mia tasca, segno che fosse arrivato un messaggio, lo presi, sorridendo:

Carly:  Ehi, Niky. Scusami sono una totale cretina, ho sbagliato. Perdonami, mi manchi.

Continua....

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