32° CAPITOLO

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Scomparsa. Nessuno la vide e nessuno sapeva dove poteva essersi cacciata.

Mi sentivo vuoto e perso, completamente perso senza di lei. Come potevo andare avanti senza averla vicino?

Le lacrime minacciavano di uscire dai miei occhi, ma mi ripromisi di non piangere e di essere forte per lei e per me. Sono debole, sono innamorato.

Mi alzai dal letto di Liam e guardai fuori dalla finestra, mentre Louis leggeva ad alta voce quella fottuta lettera.

«Dire che sto di merda è dire poco…» Mormorai, appena finisse di leggere.

Il mio migliore amico mi abbracciò, stringendomi a se «Hai degli occhi, Harry. Se senti il bisogno di piangere…» Scossi la testa e abbassai lo sguardo. Non avrei pianto.

Niall appoggiò i piedi sulla scrivania e sospirò «Non capisco perché andarsene ora e non farlo prima, se stava così male l’avrebbe fatto tempo fa, no?» Non aveva tutti i torti, se nella lettera riportava che non riusciva a sopportare tutto questo, perché non scappare quando morì suo padre? Perché farlo solo ora e lasciarmi con una cazzo di lettera?

«Era felice, non mi avrebbe mai abbandonato.» Conoscevo bene Niky e capivo quando mentiva e quando no e le non mentii mai quando stavamo insieme.

«Invece, amico, l’ha fatto.» Le parole di Louis mi trafissero il corpo, peggio di mille lance.

Liam urlò contro il mio amico «Non sei d’aiuto così, Lou!» Afferrai la mia testa tra le mani, cercando di capire dove avessi sbagliato con lei. Mi sembrava tutto così perfetto, «Te l’ha data lei la lettera?» Si rivolse a me e scossi la testa «Chi è stato?».

Spiegai ciò che successe in poche parole e alla fine sussurrai un «Katie.» Mi guardarono male e parlai prima che lo facessero loro «La scrittura è di Niky, non di Katie. E poi quando andai a cercarla, trovai Jake che mi disse che Niky scappò via pochi minuti prima che io arrivassi.» Raccontai e loro annuirono dandomi ragione.

«Scusatemi ragazzi, sono scosso sia per questa cosa e per la litigata con Eleanor.» Si scusò Louis, mortificato.

«Che giornata di merda.» Decretò Niall, guardando un libro di Liam e cercando di calmare le acque.

«Si Louis, almeno tu una ragazza ce l’hai ancora.» Il mio migliore amico mi spinse sul letto e si sdraiò sopra al mio corpo, abbracciandomi.

«Risolveremo anche questa, fidati di me.» Fidarmi, come avrei fatto ancora?

 

Pov. Zayn

Guardavo il palazzo da più di quindici minuti ormai, stavo per farmela nei pantaloni.

Possibile che avessi così tanta paura di una ragazza?

Finii di mangiarmi un unghia e citofonai sotto la scritta ‘Devine’. L’ansia prese il possesso del mio corpo, quando sentii il chiaro rumore di attesa che fu interrotta da una voce.

«Chi è?».

Mi morsi la lingua «Ehm, salve c’è Maya… Sono un suo amico.».

«Si, ma il nome di questo amico sarebbe?».

Decisi di mentire «Niall, sono Niall.» Non utilizzai il mio nome, poiché imparando a conoscerla, non mi avrebbe mai fatto salire se avesse saputo che fossi io a cercarla.

«Ultimo piano, seconda porta a destra.» Ringraziai ed entrai nel palazzo.

Dopo aver parlato con il portinaio e aver scoperto che si raggiungevano le case con ascensore salii su uno di esso arrivando all’ultimo piano.

Destined to be togetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora