19° CAPITOLO

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Strinsi il braccio della ragazza ‘Katie, rispondimi.’ tuonai. La bionda mi guardava in modo scioccato, quasi fossi un extraterrestre. La sua unica fortuna era quella di essere donna, se no le avrebbe già prese da un bel pezzo. Se devo essere sincero non so manco come mi sia piaciuta in passato, tornassi indietro non me la farei nemmeno. Era una bella ragazza, ma senza cervello.

‘vuoi rispondere?’

Katie scoppiò a piangere ‘non so di cosa tu stia parlando.’ tentò di liberarsi dalla mia presa.

Aggrottai le sopracciglia ‘a no?’ domandai retorico ‘mi stai dicendo che non sei tu la causa di tutto? Non sei tu quella che ha mandato a puttane il mio rapporto con Niky?’ urlai, in preda alla rabbia ‘sei solo una puttana’ mi sfogai.

Delle braccia mi presero da dietro ‘Harry calmati.’ riconobbi la voce di Louis, mentre mi sollevava.

‘non ho fatto nulla, è lei che si inventa le cose.’ si difese, Katie.

‘ti giuro ti faccio fuori.’ sbraitai.

Niall si parò davanti al mio corpo ‘è meglio se ci allontaniamo.’ scossi la testa, rifiutando la sua proposta. Fu un attimo, e la cheerleader scappò assieme alle sue amiche. Sentivo il sangue ribollirmi nelle vene.

‘cosa credevi di fare?’ il tono accusatorio di Liam, mi fece risvegliare.

Mi morsi il labbro ‘non lo so…’ sussurrai.

‘ti sentivamo dal campo.’ ammise,Zayn.

Mi passai una mano tra i capelli, tirandoli appena ‘non ce la faccio più. Amo Niky, e quella puttana l’ha allontanata da me!’ mi sentivo impotente, non potevo fare nulla.

‘parlo io con Niky.’ intervenne Zayn ‘Harry sei cambiato, e l’abbiamo notato tutti noi. Che ti piaccia o no: tu sei innamorato e parlerò io con lei!’ sorrise, abbracciandomi. I ragazzi lo imitarono.

‘grazie.’ Mormorai al suo orecchio.

 

Pov. Niky

Mi ritrovai seduta da più di trenta minuti sul water.

Non smettevo un secondo di piangere. Mi sentivo una stupida. Come potevo fidarmi di Harry?

Io che credevo mi amasse per davvero, appena ha trovato un momento, mi ha tradita. Ero incredibilmente debole, e innamorata. Non riuscivo ad odiarlo, perché l’amore che provavo per lui era superiore.

Perché sempre tutto a me? Ho avuto già troppi dispiaceri nella mia vita.

Lui che diceva di amarmi.

Lui che mi ha dato la collana.

Lui che mi ha fatto capire che non tutto nella vita è una merda totale.

Lui mi aveva fatto questo.

Mi sentivo gli occhi gonfi, e rossi, per via del pianto isterico. Mi mancava il respiro, e avevo caldo.

I miei pensieri furono interrotti dal rumore di una porta che sbatté. Era una voce femminile.

‘non ha funzionato, ho pure giocato la carta del pianto, ma non c’è cascato!’ quella voce acuta l’avrei riconosciuta tra mille. Mi alzai dal water, aprendo di poco la porta.

Katie stava ferma davanti allo specchio, mentre si rifaceva il trucco. La guardai disgustata.

‘ciao sfigata.’ si era accorta della mia presenza ‘ma guardati: piangere su un cesso.’ scoppiò a ridere.

Strinsi i pugni, era una ragazza meschina; pensava solo a se stessa.

‘almeno io non sono una troia.’ mi difesi. Strinse il mascara che teneva tra le mani, per poi chiuderlo. Rimise i trucchi nella borsa, avvicinandosi a me dandomi una schiaffo ‘sarò anche troia, ma almeno io sono qualcuno nella scuola. Tu chi sei? Nessuno. Ormai non sei nessuno neanche per Harry, anche mentre ti scopava, veniva da me il prima possibile. Sei una povera illusa. Torna a casa a piangere dalla mamma, ops lei non ti caga.’ sorrise malignamente, dandomi le spalle. Rimasi sola.

***

Le ultime ore di scuola passarono velocemente per tutti gli studenti, tranne per me.

Continuai a pensare alle parole di Katie: lui mi tradiva anche quando stavamo insieme. Sono solo una povera illusa. Arrivai a casa, avevo bisogno di riposare, farmi una doccia per poi dormire il più possibile. Non dovevo pensarci più, dovevo andare avanti.

Uscì dalla doccia, coprendomi con l’accappatoio. Il suono del citofono mi fece accelerare i tempi.

Indossai l’intimo, seguito da dei pantaloncini e canotta. Arrivai davanti la porta d’ingresso, ancora con i capelli umidi; senza guardare dallo spioncino l’aprì.

Fissai il mio migliore amico, abbassai lo sguardo tentando di chiudergli la porta in faccia; ma la sua gamba me lo impedì ‘non mi ha mandato Harry, sono venuto di mia spontanea volontà.’ Esclamò, entrando in casa.

Lo fissai per qualche secondo, per poi indicargli il divano ‘parla: veloce.’.

‘farfallina lui non voleva lasciarti, e non l’avrebbe mai fatto. Ti ama, Katie stamattina l’ha preso da parte, ma lui l’ha liquidata. Non è successo nulla tra loro.’ prese fiato ‘lei gli ha detto che lo amava, ma Harry le ha risposto che amava te e non lei! Quando te ne sei andata dal campo, Harry ha cercato Katie, le stava per mettere le mani addosso.’ spiegò.

Gli saltai addosso, abbracciandolo ‘mi ama davvero?’ mormorai.

Zayn annui ‘è innamorato di te.’ ammise, baciandomi la guancia.

‘ora lui mi odia, non mi sono fidata!’ piagnucolai ‘cosa devo fare?’ domandai al moro.

Il mio migliore amico mi accarezzò i capelli ‘domani vieni alla partita, non te ne pentirai.’ mi incuriosi.

‘che sorpresa?’ domandai, perplessa.

Sorrise ‘durante gli allenamenti abbiamo creato un piano: riconquista Niky.’ scoppiò a ridere.

Mi morsi la parte interna della guancia ‘vengo solo se ceni qui, stasera.’

Urlò vittorioso ‘adesso ho gli allenamenti, torno verso le sei.’ mi fece l’occhiolino, baciandomi la fronte.

Lo accompagnai alla porta, salutandolo. Tornai sul divano, accendendo la televisione. Il cellulare vibrò.

-domani verrai alla partita?- era Harry

Presi coraggio rispondendogli –si…- la risposta arrivò immediatamente.

-perfetto. Ricordati che ti amo.- sorrisi, anche io lo amavo.

Destined to be togetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora