24° CAPITOLO

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Pov. Niky

Sapevo di aver un carattere difficile e la maggior parte delle volte mi bastava poco per farmi scappare, ma il suo menefreghismo nel non dirmi le cose mi fece paura. Se Katie avesse giocato, ancora, sporco?

Notai il nervosismo di Harry e la sua velocità nel recuperarsi una sigaretta, accendendola «Vieni.» La sua voce era cupa e diretta, aprii la porta finestra uscendo sul balcone. Lo seguii e si appoggiò contro il muro. Il suo sguardo puntava le mattonelle del pavimento e iniziò a parlare «Mentre eri in acqua recuperai il mio telefonino, trovando vari messaggi di Katie…» Fece un tiro, buttando fuori dal naso il fumo passivo «Mi chiese se volessi passare a trovarla, capirai per cosa, ma io iniziai a darle corda, sfottendola. ‘Devo chiedere alla mia ragazza’ e cose simili. Lo capisci che non commetterei più lo stesso errore?» Mi guardò profondamente, mi sentivo una stupida e le lacrime non tardarono a farsi sentire. Il mio più grande difetto era questo: scappare dai problemi.

Harry si avvicinò stando in silenzio, dai miei occhi scivolarono delle lacrime che lui le catturò con le dita: odiava vedermi piangere, odio piangere.

«I-Io…» La mia voce tremò «Dovevo farti parlare, invece sono scappata come una bambina.» Mi delusi da sola.

«Non sei una bambina… Devi incominciare a fidarti ciecamente di me. Sono il tuo ragazzo, stiamo insieme da più di un mese e sai benissimo che ho occhi solo per te. Anche quando andiamo in discoteca io sto con te, non guardo nessuna. Ti prego, fidati di me come io mi fido di te.» Sussurrò l’ultima parola con timore, sapevo benissimo che lui stesso non si fosse mai perdonato dall’errore che fece in passato.

Aveva ragione «Mi fido di te, mi sono sempre fidata. E' che ho..» Non mi fece finire che mi anticipò.

«Hai paura…» Mi conosce troppo bene «Amore… lo so che hai paura, ma dammi una possibilità. Fidati di me, io non ti farò mai soffrire, lo sai.» I suoi occhi parlavo al suo posto, fissandogli trovai solo sincerità nessuna menzogna o ripensamento: era completamente sincero.

Annuii «Voglio provarci…» Mi abbracciò e ricambiai la presa, appoggiando il viso contro il suo petto «Harry, sai che sono una ragazza difficile, sai che non sarà facile, ma…» Due dita premetterò contro le mie labbra, zittendomi.

«Lo so e sai anche che amo da impazzire le sfide. Prendiamo la nostra storia come una sfida non sarà facile, ma so anche che te mi ami e sogni un futuro insieme. So che non vuoi perdermi, come io non voglio perdere te.» Sorrise «Nulla ci dividerà... Ci stai?» Mi fissò intensamente negli occhi, cercando una mia approvazione.

Fissai le sue labbra «Certo che ci sto, ma perché ora non mi baci e chiudiamo questo discorso?» Quanto desideravo un suo bacio, ora.

Tirò gli angoli della bocca, ridendo sotto i baffi «Scusami, cos’hai chiesto?» Mi strinsi forte i fianchi, facendomi sospirare lievemente,

«Un tuo bacio…».

Si morse un labbro, passando, lentamente, la lingua su esse «Vuoi un mio bacio?».

Presi la sua domanda sotto forma di sfida «Se la metti in questo modo non ti bacerò più…» Cercai di essere più offesa possibile.

Scoppiò a ridere in una fragorosa risata «Aspetta, aspetta tu vuoi dire che riusciresti a non baciarmi più?» Cercò di rimare il più serio possibile, ma invano.

Gli tirai un pugno sul braccio su cui, con mia fortuna, gli presi il nervo e gemette dal dolore «Si sarei in grado, sfigato!» Feci la linguaccia, stringendo le braccia al petto.

Si riprese velocemente «Vuoi scommettere?» Quel suo sorrisino malizioso non lasciò per un secondo il suo viso, tramava qualcosa di losco.

«Harry vinco io, non mi sfidare.»

Ridacchiò «Correggimi se sbaglio, ma l'ultima volta non hai vinto contro di me.» Si avvicinò, facendomi fermare contro la ringhiera. Il suo guardo era fisso nel mio, senza neanche accennare un cedimento «Vuoi giocare contro di me?» I nostri nasi si sfiorarono.

Sentivo il suo respiro sulla pelle «Non avevamo mai scommesso prima d'ora…» I suoi occhi avevano una sorta di potere, mi ipotizzavano.

«Sono riuscito a farti venire a letto con me, quando tu sostenevi il contrario…» Si mordicchiò le labbra «Dopo tutto ho vinto oltre a te anche il tuo cuore.» Abbassai lievemente lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, continuava interrottamente a mordersi il labbro inferiore. Stavo impazzendo per poco. Incrociai le mia braccia attorno al suo collo e con poca pressione lo avvicinai a me, la distanza era minima e le nostre bocche si sfioravano «Vedi che non riesci a non baciarmi!» Si allontanò, ridendo.

Non ero furiosa, peggio «La finisci di ridere?» Guardandolo storto, mi ravvivai i capelli, sbuffando.

Si prese gioco di me «Tu che pensi di riuscire a resistermi…» Scosse la testa «Povera illusa!».

Presa dalla rabbia accettai la sua stupida scommessa «Accetto! Per una settimana non dovrò baciarti!» Lo spinsi leggermente, rientrando nella stanza.

«Vedremo se riuscirai a resistere alle mie provocazioni.» Le sue parole furono intimidatorie, sarei impazzita.

Pensandoci su non parlammo di nessun pegno da pagare

«Se vincerò io: durante la prima partita di quest'anno, dovrai vestirti da principessa e farai così l’ingresso sul campo.» Si irrigidii appena, pensando di non farlo a vedere.

Sospirò

«Perfetto, se vincerò io dovrai entrare nella squadra di cheerleader!» Puntò il dito contro di me.

Pov. Harry

Notai nello suo sguardo paura, non era coordinata nei movimenti e odiava quello sport, ma sapeva anche che non stessi scherzando «Va bene…» Timorosa mi porse la mano e gliela strinsi.

«Avremo più ore da passare insieme…» Le feci l’occhiolino.

Alzò le spalle «Perderai, ricordati solo questo.».

Sorrisi beffardo alle sua parole «Illusa.» Lei non sapeva che non persi un scommessa dall’età di quattordici anni, si era scavata la fossa da sola. Beh che i giochi abbiano inizio.

Destined to be togetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora