Fu una nottata d’inferno.
Mi sentivo in colpa per come avevo trattato Harry, dovevo lasciarlo parlare, ma come mio solito il mio carattere, e la mia paura, mi fece scappare. Non dovevo credere alle parole delle persone, ma dovevo solo ascoltare ciò che i miei amici, quelli veri, avevano da dirmi; e con Harry non lo feci.
Quei messaggi che mi aveva mandato, erano solo per spiegarmi la situazione: non mi avrebbe lasciato.
Non mi stupirebbe se ora, lui, non mi vorrebbe più.
Entrai nel cortile della scuola, oggi non ci sarebbe stata lezione, ma una sorta di ‘autogestione’. Gli studenti avrebbero fatto ciò che volevano, certo nei limiti. Mi guardai attorno, molti ragazzi andavano verso il campo, con le maglie della nostra squadra; altri scherzavano con l’acqua, altri ancora studiavano e via dicendo. Il mio sguardo si posò su una ragazza, Carly. Era su una panchina da sola, da ciò che riuscì a vedere: stava ascoltando la musica. Mi avvicinai a lei, sedendomi al suo fianco.
‘ciao Niky, come stai? Spero bene!’ mi salutò, guardandomi con disinvoltura.
Sorrisi ‘diciamo bene, te?’ giocai con una ciocca dei miei capelli, per poi incastrarla dietro l’orecchio.
Alzò le spalle ‘meglio di te, ovviamente.’ corrugai la fronte.
‘cos’è successo fra noi?’ borbottai, accavallando le gambe.
Ridacchiò ‘ci siamo perse di vista, magari?!’ domandò retorica ‘sai ti credevo intelligente, non ti sei neanche accorta della mia assenza? Sei una falsa: odio Harry. Poi te lo scopi anche a scuola. Fai schifo, sapevi benissimo cosa provavo per lui.’ mi accusò, alzandosi dalla panchina.
La guardai sbigottita ‘non sto capendo…’
‘più di una volta ho provato a stare con lui, ma poi arrivi tu e mandi tutto a puttane!’ urlò.
Cercai di replicare, ma me lo impedì ‘sei sola, ormai. Ammazzati.’ sentii gli occhi pizzicarmi, scappai.
***
-non ti vedo. Ti prego vieni al campo.- fissai il telefonino, senza rispondere al messaggio.
Mancano si o no dieci minuti all’inizio della partita.
-amore… ti prego. È l’ultima cosa che ti chiedo, poi se non mi vorrai più la smetterò.- mi stava implorando, sorrisi. Dopo tutto ci teneva a me.
Risposi velocemente al messaggio -arrivo.- misi il telefono in tasca, uscendo dalla classe.
Arrivai all'entrata del campo, tutti gli sguardi erano puntati contro di me. Odiavo essere al centro dell’attenzione. Mi copri il più possibile con i capelli, arrivando a fatica al bordo del campo.
‘guardate.’ sentii un ragazzo urlare. Alzai lo sguardo: le cheerleader, non tutte, tenevano tra le mani un cartellone: Amore mio, sono Harry. Ti chiedo scusa per tutto ciò che ti ho fatto passare. Non ti merito lo so, sono un coglione. Hai fatto bene a lasciarmi, ma sono innamorato di te. Mi manchi, se mi vuoi ancora guarda a destra.
Girai di scatto la testa, mentre delle lacrime silenziose scendevano dai miei occhi.
Harry era li, di fronte a me.
Pov. Harry
Finalmente aveva girato lo sguardo, mi voleva ancora.
Lasciai cadere il casco a terra, correndo nella sua direzione. Il suo viso era colmo di lacrime, ancora una volta ero riuscito a farla piangere; sperai con tutto me stesso che fosse per felicità, e non per tristezza.
Sentivo il cuore martellarmi nel petto, mentre sentivo pian piano le persone parlare sempre meno. Timoroso gli asciugai le lacrime, con i palmi delle mani ‘scusami… scusami per tutto. Mi pento di averti fatto versare solo una lacrima. Scusa per tutte le volte che ti ho trattata male; per tutte le volte che ti infastidivo, ma non ti chiederò mai scusa per averti baciata quel pomeriggio a casa mia. Lo rifarei sempre e comunque, e se fosse un errore pazienza continuerei a farlo, per un solo motivo: perché sono innamorato di te. Mi hai rubato il cuore, sei l’unica che c’è riuscita!’ ironizzai ‘sei la cosa più bella che mi sia capitata, e solo il pensiero di perderti mi fa star male, non posso avere una vita senza di te. Tu sei il mio ossigeno…’
Mi interruppe ‘Harry io…’.
Scossi la testa ‘fammi finire.’ annuì ‘sei riuscita a cambiarmi mi hai reso un uomo migliore. Non faccio altro che pensare a te, e solo pensare di averti persa mi distrugge. Io ti amo, e non smetterò mai di dirlo. Ti chiedo solo di perdonarmi, non farò altri casini, te lo giuro. Per quanto vale per me tu rimani sempre la mia ragazza, l'unica al mondo…’ le sue labbra si impadronirono delle mie. Schiusi le labbra assaporandomi quel lento e desideroso bacio.
‘ti ho già perdonato.’ soffiò sulle mie labbra ‘ti amo, Harry.’
‘ti amo, amore.’
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Destined to be together
Fanfiction«La ami, ma non riesci ad ammetterlo a te stesso.» - Mi scrutò attentamente, allontanandosi di qualche centimetro dal mio viso «Cosa vuoi che faccia?» Sfiorò con il suo naso il mio, facendo scontrare i nostri corpi. Gli morsi il labbro inferiore «B...