Harry. Solo quel nome mi metteva i brividi; da quella sera passarono cinque giorni.
Per una volta tutto andava per il verso giusto. Mi sembrava tutto così irreale.
Poggiai il viso sulla mano chiusa a pugno, appoggiandomi al banco per la noia. Non avevo nessuno con cui parlare nella classe, mi sentivo sola e abbandonata. Se non fosse stato per i ragazzi, sarei un’emarginata.
Sentii il telefono vibrarmi nella tasca, era un messaggio.
-piccola, oggi rimani agli allenamenti. Dopo scuola usciamo noi due, soli.- un sorriso da ebete mi si dipinse sul volto. Saremmo usciti per la prima volta da soli, cosa mai successa in passato.
-va bene, dopo vengo al campo!- digitai velocemente sulla tastiera, riponendo il cellulare in tasca.
***
Arrivai davanti la porta degli spogliatoi. Dovevo solo aspettare Harry, un gioco da ragazzi.
‘Niky.’ la voce di Zayn mi risvegliò ‘vuoi un passaggio?’ domandò, avvicinandosi.
Scossi la testa ‘sto aspettando Harry.’ lo vidi ridere.
‘aspetta e spera, allora.’ canzonò ‘devi spiegarmi qualcosa?’ chiese, baciandomi la guancia.
Sospirai ‘non c’è molto da dire…’ abbassai lo sguardo.
‘ti sei innamorata di lui?’ domandò a brucia pelo.
Boccheggiai ‘io…’ morsi l’interno della guancia, annuendo ‘credo di si, l’ho sempre amato.’ ammisi.
Zayn mi abbracciò, stringendomi ‘non voglio che tu soffra, quindi se prova a toccarti dimmelo.’
Mi morsi la lingua ‘non l’ha mai fatto oltre…’ mi interruppe.
‘limonare? Si l’ho visto.’ scoppiai a ridere.
‘rimarrai sempre il mio migliore amico, nessuno ti porterà via da me!’ mi lamentai come una bambina.
‘certo farfallina, io sono tuo, tu sei mia.’ baciò la mia guancia ‘adesso scappò, buon divertimento.’.
Il moro mi salutò, incamminandosi verso la sua auto, di nuovo sola.
Guardai nuovamente l’orario: erano passati dieci minuti da quando tutti i ragazzi erano usciti dallo spogliatoio, mancava solo Harry.
Sospirai vedendolo uscire dalla porta di servizio, più bello che mai. L’occhio mi cadde vedendo una figura dietro di lui, sgattaiolare via: Katie.
Il riccio si avvicinò, salutandomi con un bacio sulle labbra ‘mi hai aspettato!’ esclama, prendendomi per mano, avviandoci alla sua auto.
‘se non l’avessi fatto?’ scherzai.
Fece finta di pensarci ‘sarei venuto a casa tua, sfondato la porta, e poi ti avrei rapito.’ sorrise.
Avvicinai il viso al suo, scoccandogli un bacio a fior di labbra ‘mi sarebbe piaciuto.’.
‘succederà.’.
Arrivammo da starbucks, dopo dieci minuti. Entrammo nel locale mano nella mano.
Il bar era molto affollato, ma trovammo un tavolo appartato vicino ai bagni.
‘cosa desiderate?’ la cameriera arrivò al tavolo, chiedendoci le ordinazioni.
Harry prese un menù, sfogliandolo velocemente ‘un caffè macchiato, Niky cosa vuoi?’ mi chiese.
‘un frappè alla fragola.’ sorrisi alla ragazza che mi ignorò, lasciando sul banco un bigliettino al ragazzo.
Il riccio lo prese, per poi accartocciarlo. Lo guardai perplessa, cosa c’era scritto?
‘era il suo numero, ma non mi interessa.’ rispose, come se mi avesse letto nel pensiero.
Stavo bene con lui, non so cosa fossimo, ma più lo frequentavo e più ero felice.
Lo amavo, ma la paura che fosse solo un gioco per lui mi intimorì; pensando all’ultimo periodo, sembrava cambiato. In mia presenza non faceva più le sue solite battutine, non mi prendeva in giro, o offendeva. Era molto possessivo e protettivo, come se fossi sua. Avevo bisogno di sapere.
‘Harry…’ lo richiamai ‘ti ricordi quel discorso?’ domandai con timore.
Annui ‘per questo sono voluto uscire, non abbiamo più trovato un minuto per parlare…’ sospirò ‘…volevo che finissimo quel discorso.’ continuò.
Sorrisi ‘allora cosa provi per me?’.
Si grattò la testa imbarazzato ‘per me è la prima volta, non sono pratico di queste cose.’ ammise.
‘anche per me lo è…’ arrossi ‘provaci.’ lo incitai a parlare.
‘a parte gli scherzi.’ si morse il labbro, per il nervosismo ‘ciò che provo per te è diverso, non l’ho mai provato con nessun’altra…’ una borsa luccicante sbatté contro il tavolo, mi spaventai.
‘amore.’ esclamò Katie ‘come stai?’ Harry alzò lo sguardo, guardandola sbigottito.
‘ma sei sempre in mezzo?’ borbottò, il riccio.
Fece la finta tonta ‘ho interrotto qualcosa?’ passò un dito sulle sue labbra rosse fuoco ‘comunque… il bacio nello spogliatoio dovremmo approfondirlo.’ fece l’occhiolino al ragazzo, allontanandosi sculettando.
Tutto ora aveva un senso, ecco il perché del suo ritardo. Era un falso.
Recuperai di fretta e furia la borsa, alzandomi dal tavolo uscendo dal locale.
‘Niky.’ la voce di Harry mi fece rabbrividire ‘ti prego fermati.’ mi implorò.
Sentivo gli occhi bruciarmi, a poco avrei pianto. Aumentai il passo senza fermarmi.
Il riccio mi prese per il braccio strattonandomi all’indietro ‘piccola…’ mormorò.
‘no.’ urlai ‘non provarci, sei un falso, mi fai schifo.’ gli puntai il dito contro.
Scosse violentemente la testa ‘è tutto falso, non l’ho baciata nello spogliatoio.’ si difese.
‘bugiardo.’ sussurrai.
Pov. Harry
Non volevo perderla, ogni volta che volevo dimostrarle i miei sentimenti c’era sempre qualcosa, o qualcuno, pronto a interromperci o allontanarci. Una lacrima rigò il suo viso, seguita da tante altre piccole gocce.
Le presi il viso tra le mani, asciugandole il viso ‘credimi, non l’ho baciata.’.
‘perché dovrei crederti?’ domandò con un filo di voce.
Boccheggiai incapace di risponderle. Abbassò lo sguardo, amareggiata.
Si sciolse dalla mia presa, ricominciando a camminare. La stavo perdendo, questa volta per sempre.
‘ti amo.’ urlai a squarciagola. Niky si fermò su due piedi, girandosi verso di me.
Corsi, raggiungendola ‘cosa hai detto?’ balbettò.
‘sono innamorato di te…’ le presi la mano, portandomela al petto, sopra al cuore ‘ogni volta che ti vedo mi agito, mi sudano le mani, e lo stomaco è sottosopra. Quando mi baci sento dei brividi, questo succede anche quando mi tocchi, o sfiori. Amo quando mi sorridi, anche se so’ quanto tu odi sorridere. Se sei imbarazzata arrossisci, il viso diventa tutto rosso, e cerchi di nasconderti. Mi sono innamorato di te dal primo bacio, ma ero troppo stupido da ammetterlo a me stesso.’ strinsi la sua mano ‘non voglio perderti, ti prego, amore.’
Il battito del mio cuore era accelerato, sentivo le gambe tremarmi.
‘ripetilo.’
Sorrisi ‘ti amo.’ avvolsi la sua vita con il braccio destro, avvicinandola al mio corpo ‘ti amo.’ ripetei.
Niky cercò di trattenersi, ma delle lacrime le sfuggirono dagli occhi ‘non potevi dirmelo prima?’ ironizzò.
Sospirai ‘non è colpa mia se ci hanno sempre interrotti.’ presi fiato ‘cosa provi per me?’ le feci la sua stessa domanda di cinque giorni prima.
‘ti amo anch’io.’ un sorriso mi riempì il viso, baciandola.
Che con lei sia una storia infinita, pensai
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Destined to be together
Fanfic«La ami, ma non riesci ad ammetterlo a te stesso.» - Mi scrutò attentamente, allontanandosi di qualche centimetro dal mio viso «Cosa vuoi che faccia?» Sfiorò con il suo naso il mio, facendo scontrare i nostri corpi. Gli morsi il labbro inferiore «B...