Molto probabilmente se non fosse stato per Leandro e Jenna, la cena si sarebbe svolta in un silenzio imbarazzante e carico di tensioni, soprattutto date le occhiatacce che mio padre e il signor Sanchez si mandavano. Non capivo il motivo di tale odio e sicuramente l'avrei scoperto, a costo di tartassare mio padre di domande e portarlo al punto di avere un esaurimento nervoso. Le portate, serviti dai maggiordomi della casa, erano a dir poco squisiti, anche se non mangiai tutto quello che c'era in ogni singolo piatto a causa di un brutto presentimento che avevo iniziato ad avvertire. Ognuno mangiava in silenzio, facevo fatica ad udire anche la forchetta che si poggiava nuovamente nel piatto, era come se il minimo rumore poteva far esplodere la rabbia di mio padre nei confronti del signor Sanchez, sembravano due bombe che aspettavano solamente di essere innescate. Fortunatamente dopo sarebbero arrivati altri invitati, ovvero i genitori di Kyla che a quanto pareva avevano avuto un imprevisto, speravo che avrebbero dato una svolta a questa serata in positivo. Tuttavia la cena stava procedendo bene, almeno prima che Christian aprisse bocca.
«Josh Hernandez, chi l'avrebbe mai detto che saremo stati uno di fronte all'altro e mangiare nello stesso tavolo?» Chiese ma sentii chiaramente il sarcasmo nel suo tono di voce, il signor Sanchez si portò elegantemente il tovagliolo di seta bianco, che solitamente si metteva sopra le gambe durante la cena, alla bocca e si pulì i lati delle labbra sofisticamente, guardando mio padre con le palpebre leggermente socchiuse con fare minaccioso.
«La famiglia che ti ha invitato, ovvero i DiLaurentis e tecnicamente non siamo proprio uno di fronte all'altro, Christian Sanchez.» Incalzò nervoso mio padre, portando il tovagliolo, che aveva sulle gambe, sul tavolo e stringendolo con la mano, sibilò il nome del padre di Colton ed ebbi l'impressione che solo pronunciare il suo nome guardandolo negli occhi, riportasse a galla la causa, o forse le cause, che avevano portato due famiglie ad odiarsi tanto. Mia madre alzò lo sguardo da piatto e guardò terrorizzata la madre di Colton, Jennifer, la quale ricambiò lo stesso sguardo. Mia madre rare volte aveva visto mio padre adirato, ma sembrava che in quel momento fosse la prima volta che sentì il timbro di voce arrabbiato di mio padre. Tuttavia il signor Sanchez, in risposta, rise divertito, come se fosse arrivato al suo scopo: innervosire mio padre.
«Cara, come va con la tua nuova linea di moda?» Chiese Jennifer gentilmente a mia madre, sorridendo cordialmente.
«Molto bene grazie, a te come va?» Chiese mia madre sorridendo, sembrava che mia madre e Jennifer si conoscessero da tempo.
«Non mi dedico più alla moda, ora lavoro insieme mio marito.» Rispose sempre con un dolce sorriso, Jennifer, stringendo la mano del marito. Per un attimo si guardarono negli occhi e mi parve di leggere della dolcezza negli occhi di lui, come se pochi secondi prima non avesse provato a provocare mio padre.
«Anch'io lavoro con mio marito, grazie a lui ho continuato a lavorare in questo campo.» Rispose mia madre, sorridendo.
«Kyla, ma i tuoi genitori non hanno intenzione di venire, per caso?» Chiese bruscamente il padre di Jackson, ponendo fine a quell'atmosfera tranquilla che stava iniziando a crearsi. Kyla sembrò ritornare con i piedi per terra, poiché sussultò sul posto e alzò lo sguardo dal piatto vuoto per guardare il padre del suo ragazzo.
«St-stanno arrivando.» Risponde balbettando, sembrava che tutta la sua sicurezza, la sua sfacciataggine o la sua acidità, che di solito mostrava a noi -il suo gruppo di amici-, si fosse sgretolata ed era rimasto al suo posto la dolcezza e la paura.
«Non mi stupirei se non riuscissero ad arrivare, magari non avevano abbastanza soldi per la benzina e sono rimasti senza auto, sempre se hanno un'auto.» Sbottò divertito il padre di Jackson, scoppiando a ridere anche non c'era niente da ridere. I genitori di Kyla, Kimberly e Lucas, lavoravano in un supermarket nel Bronx, però economicamente stavamo bene e trovavo la battuta del signor DiLaurentis inappropriata e crudele. Anche se, tra me e Kyla, non scorreva buon sangue, infondo ma proprio infondo era una mia amica e non sopportavo questo genere di battute nei suoi confronti. Come diceva mia madre ero un pozzo senza fondo quando mangiavo e lo ero anche con le persone, a galla c'erano quelle a cui tenevo, scendendo quelle che mi stavano sulle ovaie. Il padre di Jackson mi stava simpatico, ma stava scendendo rapidamente verso quel fondo inesistente.
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Come una tempesta
عاطفية«Più le persone sembrano capirmi, più trovano informazioni per ferirmi». Questa era la verità che tormentava Charlotte ogni volta che era sola, ogni volta che i suoi demoni la torturavano, quando annegava nei sensi di colpa, ogni volta che crollav...