Capitolo 3.

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  "Lolaaaa! Lolaaaaaaaa! Lolaaaaaaaaaaaa!!" qualcosa mi distoglie dal petto perfettamente scolpito e olivastro del ragazzo che mi sta montando le porte, distolgo lo sguardo imbarazzata e rispondo "Si Kristen, arrivo!!". 

"Piacere, sono Alessandro" e il ragazzo mi tende la mano e non posso non notare un sorrisino soddisfatto sulle sue labbra (ecco! brava cretina! lo stavi fissando con la tua solita faccia si!!?? cosa ti aspettavi?? che un vecchietto di 90 anni venisse a montarti le porte di casa?!) "p-piacere sono Lola, la-la padrona della casa, no cioè volevo dire che la casa è mia, cioè anche di mia sorella, ma qui è mia" (wow un discorso da nobel Lola!!) lui con un fare divertito dal mio imbarazzo / impacciataggine mi risponde "si, immaginavo, ieri il mio collega mi ha detto che eri tu, se avevo bisogno di qualcosa", (okay Lola ti sta fissando e hai già fatto la tua figura del giorno, gira i tacchi!) ribatto "okay, allora ciao, devo andare" e mi dirigo giù dalle scale prima che possa dire altro.

"Finalmente!! sto per andare in paranoia!" mi dice kristen appena salgo in macchina per tornare al lavoro, "ehi ma che faccia hai?! cosa c'è??" e le spiego tutto quello che appena accaduto,al solo ricordo mi si accendono delle strane sensazioni su tutto il corpo che reprimo immediatamente. 

"E' la volta buona che ti ridai una spolverata Lola!" parte subito Kristen, "non mi serve, sto bene così!! e poi non puoi parlare tu perchè vale lo stesso per te cara" , "io sono giustificabile ciccina, perchè aspetto un figlio! io ogni caso ti avevo chiamata perchè ho i piedi gonfi e non riesco a tenere su i tacchi Lola! voglia entrare in azienda in ciabatte e starci per tutto il giorno! ma poi che figura faccio?! uffa sono una madre singol e ridicola!!"

NIENTE E' FACILE E NULLA E' IMPOSSIBILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora